lunedì 24 giugno 2013

GLI SCREENING E I TRATTAMENTI MEDICI PREVENGONO LA MORTE ?

Anche se promossi regolarmente dalla comunità medica, gli esami di screening possono portare poco beneficio e addirittura mettere a rischio la salute di persone già malate. Questo concetto è valido per quasi tutti i tipi di screening medici, sia per il cancro che per molte altre malattie.
Gli screening medici costituiscono un rischio immenso, non solo per il danno causato dalle tecniche di screening sul corpo umano, ma soprattutto a causa della natura stessa dei protocolli successivi.
Le procedure solitamente incoraggiano i pazienti ad proseguire nelle indagini sottoponendosi a tecniche ancor più invasive, che ne debilitano ulteriormente la salute e aumentano la precentuale dei decessi.
In uno studio svedese su 60.000 donne, il 70% dei tumori individuati con la mammografia non erano affatto tumori. Questi “falsi positivi” non solo causano dispendio finanziario e stress emozionale, ma possono anche condurre ad biopsie invasive e non necessarie. Di fatto, dal 70 all’80% di tutte le mammografie positive non mostravano alcuna presenza di cancro in seguito alla biopsia.
L’esame del sangue per individuare il tumore alla prostata (PSA) cerca uno specifico antigene, una proteina prodotta dalla ghiandola prostatica. Alti livelli di PSA sono apparentemente associati ad un cancro alla prostata. Il problema è che l’associazione non è sempre corretta, e quando lo è, il cancro alla prostata non è necessariamente mortale (solo nel 3% dei casi il decorso termina con il decesso). L’esame del PSA porta solitamente a sovradiagnosi, biopsie e trattamenti che hanno impotenza e incontinenza come effetti collaterali. Biopsie ripetute possono diffondere cellule cancerogene all’interno della traccia lasciata dall’ago, o causare un versamento delle cellule tumorali direttamente nel flusso sanguigno o nel sistema linfatico.
La copertura informativa di molte malattie si focalizza troppo sulle terapie e non abbastanza sulla prevenzione, una tendenza che può rivelarsi rischiosa nel lungo periodo per quelle persone che non sanno come prendersi cura della propria salute. Di solito, la classica storia diffusa dai media include terapie già in corso di svolgimento, perchè lo stile narrativo si presta molto meglio a questo genere di commedia. Le notizie che riguardano la prevenzione e che descrivono persone che fanno esercizio fisico costante e che mangiano correttamente, non attirano abbastanza l’attenzione del pubblico.
Se questo errato approccio alla salute dovesse continuare, fra centinaia di anni l’umanità potrebbe guardare indietro alla odierna “medicina moderna” e pensare: “Come possono aver avuto un’ideologia così primitiva ed essersi sbagliati così grossolanamente? Quanto grande doveva essere la disumanità dei governi che hanno permesso all’industria medica di uccidere persone con false credenze e idee dettate da interessi economici? Perché il governo non li ha fermati? Chi erano le persone responsabili della protezione di quei cittadini?”
L’educazione preventiva richiede un aumento d’investimenti nella ricerca di nuovi approcci dietetici, comportamentali, socio-economici, ambientali e medici per la prevenzione delle malattie croniche. I bambini di oggi, futuri adolescenti e adulti, hanno diritto a scelte di maggior responsabilità e consapevolezza per il loro benessere, motivate da corrette applicazioni teorico-pratiche.
Devono sapere che le terapie mediche e il sistema farmaceutico potrebbero non salvaguardare la loro salute nel futuro. Sono imprescindibili anche sostanziali investimenti economici nella prevenzione e la definizione di politiche programmatiche che influenzino gli organi direttivi nel campo della salute e dell’educazione.
Qualsiasi indugio o fallimento nel risolvere questi problemi nei prossimi dieci anni porterà solamente ad un ulteriore deterioramento della salute umana e del sistema sanitario. Una leadership adeguata e una comunicazione efficace sulla necessità delle misure preventive possono ancora invertire la tendenza alla proliferazione degli screening, ribaltando questa falsa concezione a beneficio di una maggior salute della popolazione.

Il Dr. Marco Torres, autore dell’articolo, è ricercatore, scrittore e portavoce dei consumatori per uno stile di vita sano. È laureato in Salute Pubblica e Scienze Ambientali ed è un conferenziere professionista su temi quali la prevenzione di malattie, tossine ambientali e politiche sanitarie.
Fonte: preventdisease.com

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