lunedì 10 giugno 2013

Come difendere il cane dalle zecche

Il cane domestico è soggetto all'attacco di diversi parassiti tra cui la zecca. Essa è uno degli ospiti più indesiderati e pericolosi per il nostro amico a quattro zampe, in quanto vettore di diverse malattie, fra cui la rickettsiosi e la piroplasmosi.
Impariamo insieme a difenderlo in modo efficace e attento: la sua salute è importante per lui quanto per noi umani e per l'ambiente in cui l'animale vive e si relaziona.
Conosciamo la zecca
La zecca è un aracnide parassita apparenente al medesimo ordine degli acari. Il sottordine specifico è noto in zoologia con il nome di Ixodida. Questo piccolo animale si nutre di sangue e, purtroppo, è capace di trasmettere malattie e patologie: la piroplasmosi, la Malattia di Lyme, l'Encefalite TBE, la Febbre Q e la tularemia. La sua pericolosità può coinvolgere, oltre ai cani, anche i gatti, i volatili, i roditori, i cavalli, gli ovini, i bovini e l'uomo.
Il suo habitat (in attesa dell'animale su cui attecchire) è molto vario: spazia, infatti, dai manti erbosi ornamentali, infestanti o coltivati, ai pressi di stalle e scuderie, ambienti cittadini e regolarmente abitati, dove l'animale ama nascondersi servendosi di ombre, fessure e sporco.
Una zecca, se non individuata, è capace di vivere per tutta la sua esistenza (notevole per un aracnide) su un solo o ospitante.
Per controllare la diffusione di questo parassita, è d'obbligo una sufficiente conoscenza delle sue abitudini e della biologia.
Come difendere il cane dalle zecche
Mentre la maggior parte delle infezioni recate da altri parassiti esterni sono per lo più benigne (ad esempio le pulci), non si può dire la stessa cosa per le zecche prese dopo una passeggiata al guinzaglio o una corsa al parco con altri cani, o ancora, un allenamento. Purtroppo, una volta che si lega alla pelle del cane, la zecca succhia il suo sangue e vi si introduce (se ne è portatrice) un parassita del sangue molto pericoloso, il Babesia canis. Una volta inoculati, i babesia (chiamati anche piroplasmi, da cui il nome della malattia piroplasmosi) penetrano nei globuli rossi senza distruggerli. Questa invasione provoca i primi sintomi: il cane appare abbattuto, rifiuta di correre, esprimersi giocosamente e smette di mangiare. La temperatura corporea incrementa rapidamente e può raggiungere i 41°C; i globuli rossi cedono, causando un'anemia e, inoltre, le urine si tingono di una colorazione rosso sangue appariscente.
Nella piroplasmosi bisogna intervenire con urgenza ed in modo idoneo, rivolgendoci ad un buon veterinario.
Nelle zone particolarmente popolate dalle zecche, è bene sorvegliare l'animale e sottoporlo a controllo già ai primi segni di insolita apatia. La piroplasmosi è una patologia seria e grave, che può danneggiare gravemente il fegato e i reni.
Come in tutte le questioni riguardanti la salute, la regola si chiama prevenzione. In commercio, esistono dei collari appositi, contenenti un principio attivo (spesso il Preventic ND), che fungono da anti-parissitari, inducendo il distacco spontaneo delle zecche in meno di un giorno.
Dedichiamo il giusto tempo all'ispezione del cane, specie al rientro della passeggiata, e teniamo da parte delle apposite pinze utili nel caso in cui venga localizzata una zecca. Diamo, infine, enorme importanza all'igiene del manto e della cuccia.

Nessun commento:

Posta un commento