martedì 26 febbraio 2013

Carne di cavallo: tutti i prodotti ritirati in Europa

Dall’Inghilterra all’Europa intera, la frode alimentare della carne di cavallo ha ormai raggiunto una dimensione continentale. Il sito eFoodAlert che si occupa in maniera specifica di sicurezza alimentare ha pubblicato la lista (aggiornata allo scorso 22 febbraio) degli alimenti ritirati in Italia, Belgio, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Irlanda, Olanda, Svezia e, naturalmente, Regno Unito. Nella lista che segue non sono segnalate le polpette Ikea ritirate negli ultimi giorni dai punti vendita di 24 paesi:  Polonia, Austria, Ungheria, Repubblica Dominicana, Gran Bretagna, Portogallo, Finlandia, Germania, Italia, Danimarca, Olanda, Belgio, Romania, Slovacchia, Repubblica Ceca, Svezia, Thailandia, Spagna, Bulgaria, Grecia, Hong Kong, Francia, Cipro e Irlanda.

Il muscolo di grano


Chi è la DANONE?

Chi è la Danone [dalla Guida al consumo critico del Cnms]
Il Centro nuovo modello di sviluppo di Pisa, coordinato da Francesco
Gesualdi, pubblica ogni anno la Guida al consumo critico [edizioni
Emi], che raccoglie informazioni riferite a 170 gruppi italiani ed
esteri presenti con i loro prodotti nei supermercati italiani. Tra
questi, naturalmente, trova spazio anche il Gruppo Danone, di cui vi
proponiamo una sintesi del testo contenuto nella guida.
Multinazionale alimentare di origine francese, il Gruppo Danone è
presente oggi in 27 paesi. Sorta nei primi anni Sessanta come
produttrice di contenitori di vetro, nel giro di una quindicina di
anni è divenuta una dei colossi mondiali dell’alimentare e delle
bevande. La proprietà del gruppo è frammentata fra oltre 140 mila azionisti,
i principali dei quali sono i banchieri Lazard, la
famiglia Agnelli e la società di assicurazione Axa.
La produzione del gruppo Danone è costituita da: latticini e prodotti freschi,
settore in cui è leader mondiale, acque e altre bevande,
ma anche biscotti, pasta, salsa e contenitori in vetro.
Negli ultimi anni è diventata leader nelle acque minerali negli Stati uniti
[secondo operatore dopo la Nestlè], in Argentina, in Cina, e in Indonesia.
Nel marzo dello scorso anno ha lanciato, insieme alla Nestlè, il
primo supermercato on-line per i prodotti di largo consumo delle due
aziende. Ha un accordo strategico mondiale con Coca-Cola per la
produzione e la commercializzazione di succhi di frutta.
In Italia Danone opera attraverso varie società: Danone, Egidio
Galbani, Gelaz, Italaquae, Saiwa, Sorgente Santagata, Birra Peroni.
Danone fa parte di EuropaBio, un’associazione che raggruppa le
industrie con interessi nel settore delle biotecnologie, il cui scopo
è di intervenire a tutti i livelli per legittimarne l’impiego.
Da vari anni gli stabilimenti della sua controllata inglese HP Foods
inquinano gravemente l’ambiente circostante [secondo l'associazione
ambientalista"Hall of shame", la HP Foods occupa il settimo posto
nella graduatoria delle imprese manifatturiere inglesi più inquinanti].

Per quanto riguarda i diritti dei lavoratori dipendenti, la strategia
della Danone ha previsto negli ultimi anni una graduale chiusura
degli stabilimenti meno redditizi e l’accorpamento dei piccoli, e la
riduzione del personale. Nonostante nel 1996 e nel 1997 avesse
firmato col sindacato internazionale due accordi che la impegnavano a
informare i sindacati ed a concordare con essi i piani di
ristrutturazione, nel giugno 1998, si è aperto un grave scontro in
Francia in occasione della ristrutturazione dello stabilimento di
Sant-Meloin.

I prodotti:
ACQUE MINERALI: Ferrarelle, Igea, Antica Fonte, Boario, Fausta,Vitas
YOGURTH E AFFINI: Yogurth Danone, Vitasnella, Actimel, Danito,
Danette
BISCOTTI E AFFINI (Saiwa): Ritz, Oro Saiwa, Oro Ciok, Crackers
Premium Saiwa, Cipster, Biscotti Tuc, Pansaiwa, Urrà, Biscotti
Vitasnella, Dolcezze del mondo, Le Frolle, Wafer Saiwa, Biscotti
Prince
ALTRI PRODOTTI (gruppo Galbani): Vallelata Galbani, Mozzarella Santa
Lucia, Galbanino, Bel Paese, Certosa.

Voltaren la crema che provoca l'infarto!

Voltaren la crema che provoca l'infarto! 

Il Voltaren si trova al centro di numerose polemiche: uno studio Danese della durata di otto anni lo ha indicato come causa di infarti anche in individui senza particolari problemi di cuore!

Il principio attivo del Voltaren il Diclofenac si è dimostrato essere tossico, tanto che in Australia e Nuova Zelanda si sta meditando di togliere il farmaco dal mercato…

Oggi assumiamo farmaci per qualsiasi cosa, per ogni minimo dolorino abbiamo il nostro farmaco: il farmaco sicuro di oggi può diventare il farmaco tossico di domani, quando la ricerca ne dimostrerà la tossicità… 
Non esiste il farmaco completamente innocuo, tutti, chi più chi meno, hanno effetti collaterali: spesso però sono effetti che si mostrano nel tempo e non al momento, per questo vengono scoperti solo dopo molti anni di ricerche… E spesso tali ricerche vengono occultate per non danneggiare il business che sta dietro al commercio dei farmaci!

È essenziale informarsi sulle alternative, perchè le alternative esistono!

Siccome abbiamo parlato di Voltaren, quindi di dolori alla schiena, dolori articolari etc. il mio consiglio in questi casi, se hai male alla schiena, dolori cronici che ti porti dietro da anni, è quello di recarti da un bravo osteopata, con tutta probabilità basteranno due – tre sedute di trattamento per fare sparire i tuoi dolori: provare per credere!
Le alternative esistono si tratta solo di impegnarsi per conoscerle e, altra cosa molto importante, lavorare sulla prevenzione: hai per esempio tutti i giorni mal di testa? la soluzione non è imbottirti di aspirine ma ricercare la causa che ti provoca il dolore, può essere un problema di cervicale e in questo caso è ottimo un trattamento da un osteopata, oppure può essere un problema di intestino, e in questo caso è ottimo lavorare su quello che mangi evitando ciò che è veleno ( e questo vale per un sacco di problemi!), oppure è un problema di stress e anche in questo caso un trattamento da un osteopata o un trattamento shiatsu…
I farmaci dovrebbero diventare l’ultimissima spiaggia, quasi come se non esistessero, ti accorgerai che meno ne usi e paradossalmente più starai bene e in salute!

Come sempre si tratta di prendersi la responsabilità del proprio corpo, informarsi, ricercare dentro di se le cose che non funzionano e agire in prima persona per sistemarle, affidarsi ai farmaci è la soluzione più facile, ma in realtà è la meno efficace e contribuisce a una continua deresponsabilizzazione: affidarsi ai farmaci significa mettere la propria salute in mani sconosciute che nella maggioranza dei casi hanno il solo scopo di lucrare sui nostri problemi di salute guadagnandoci il più possibile.

fonte:http://www.miglioriamoci.net/voltaren-la-crema-che-provoca-infarto/. 
 
 Il Voltaren si trova al centro di numerose polemiche: uno studio Danese della durata di otto anni lo ha indicato come causa di infarti anche in individui senza particolari problemi di cuore!

Il principio attivo del Voltaren il Diclofenac si è dimostrato essere tossico, tanto che in Australia e Nuova Zelanda si sta meditando di togliere il farmaco dal mercato…

Oggi assumiamo farmaci per qualsiasi cosa, per ogni minimo dolorino abbiamo il nostro farmaco: il farmaco sicuro di oggi può diventare il farmaco tossico di domani, quando la ricerca ne dimostrerà la tossicità…
Non esiste il farmaco completamente innocuo, tutti, chi più chi meno, hanno effetti collaterali: spesso però sono effetti che si mostrano nel tempo e non al momento, per questo vengono scoperti solo dopo molti anni di ricerche… E spesso tali ricerche vengono occultate per non danneggiare il business che sta dietro al commercio dei farmaci!

È essenziale informarsi sulle alternative, perchè le alternative esistono!

Siccome abbiamo parlato di Voltaren, quindi di dolori alla schiena, dolori articolari etc. il mio consiglio in questi casi, se hai male alla schiena, dolori cronici che ti porti dietro da anni, è quello di recarti da un bravo osteopata, con tutta probabilità basteranno due – tre sedute di trattamento per fare sparire i tuoi dolori: provare per credere!
Le alternative esistono si tratta solo di impegnarsi per conoscerle e, altra cosa molto importante, lavorare sulla prevenzione: hai per esempio tutti i giorni mal di testa? la soluzione non è imbottirti di aspirine ma ricercare la causa che ti provoca il dolore, può essere un problema di cervicale e in questo caso è ottimo un trattamento da un osteopata, oppure può essere un problema di intestino, e in questo caso è ottimo lavorare su quello che mangi evitando ciò che è veleno ( e questo vale per un sacco di problemi!), oppure è un problema di stress e anche in questo caso un trattamento da un osteopata o un trattamento shiatsu…
I farmaci dovrebbero diventare l’ultimissima spiaggia, quasi come se non esistessero, ti accorgerai che meno ne usi e paradossalmente più starai bene e in salute!

Come sempre si tratta di prendersi la responsabilità del proprio corpo, informarsi, ricercare dentro di se le cose che non funzionano e agire in prima persona per sistemarle, affidarsi ai farmaci è la soluzione più facile, ma in realtà è la meno efficace e contribuisce a una continua deresponsabilizzazione: affidarsi ai farmaci significa mettere la propria salute in mani sconosciute che nella maggioranza dei casi hanno il solo scopo di lucrare sui nostri problemi di salute guadagnandoci il più possibile.

fonte:http://www.miglioriamoci.net/voltaren-la-crema-che-provoca-infarto/.

lunedì 25 febbraio 2013

Si apre il processo ambientale del secolo


Centinaia di avvocati sono stati mobilitati per il processo ambientale del secolo .

Nelle paludi australiane di Gladstone rane mutanti per l’inquinamento


Sono i rospi mutanti di Gladstone .

Come fare in casa il compost domestico


Tutto quello che c'è da sapere sul compost domestico: come muovere i primi passi in sei mosse


Andate a fare una passeggiata nel bosco, rimescolate il manto di foglie morte e avvertirete subito un odore gradevole: man mano che andrete in profondità, foglie, rami, resti d'animali ed insetti, perdono progressivamente la loro forma ed i colori originali. È qui, a pochi centimetri di profondità, troverete un terriccio soffice, di colore scuro che profuma di "bosco", ricco di Humus.

Piante e foglie morte, frutti caduti al suolo, spoglie e deiezioni d'animali, tutte le sostanze organiche che si accumulano nel sottobosco, diventano il nutrimento del super-organismo formato dagli esseri viventi che popolano il terreno.

Le grandi molecole organiche presenti nei vegetali (amidi, zuccheri, cellulosa, resine, oli..) diventano cibo per i batteri e per altri microrganismi che dalla degradazione di queste molecole, a base di carbonio, traggono energia.

Su quello che resta dell'originaria materia organica e sugli stessi batteri e funghi, si avventa una miriade di organismi di maggiori dimensioni quali insetti, artropodi, anellidi che, oltre a finire di mangiare le briciole, scavano e rimescolano quello che ormai è diventato un soffice terriccio bruno su cui l'ossigeno dell'aria e l'acqua apportano le ultime trasformazioni chimico-fisiche.

Dopo qualche mese, tutto si è trasformato in una cosa nuova, il compost, ovvero un terriccio fine ricco di organismi viventi e di sostanze nutritive, nelle condizioni fisiche e chimiche ottimali per essere facilmente assorbite dalle radici delle piante.

Il compost, oggi come oggi, è un'ottima soluzione sia per ridurre la propria incidenza sui rifiuti, sia per autoprodurre materia organica, concime, da utilizzare nell'orto e nel giardino.
Se vivete in cascina o avete molto spazio a disposizione, vi consigliamo di fare un compostaggio a cumulo; se invece il vostro spazio è ridotto vi consigliamo una compostiera domestica in contenitori chiusi, bidoni di plastica costruiti in modo particolare.

COME PARTIRE

  • Affinché i processi di compostaggio di sostanze organiche vegetali vadano a buon fine, sono indispensabili i seguenti ingredienti:
  • volume di biomassa finemente triturata di circa 1 metro cubo, formata di 30 parti di carbonio e 1 parte d'azoto;
  • aria a volontà;
  • cqua, quanto basta al benessere di muffe, funghi e batteri;
  • un po' di batteri e microrganismi;
  • qualche lombrico.

Mescolare bene questi ingredienti, operare affinché l'aria circoli sempre in abbondanza in questo "impasto" e la quantità d'acqua si mantenga nelle giuste proporzioni.
Nel materiale sottoposto a compostaggio si assisterà, in ordine di tempo, ai seguenti fenomeni:
  • sviluppo di colonie di muffe e funghi;
  • riscaldamento progressivo, fino a raggiungere 50-60 °C, al suo interno;
  • disgregazione dei componenti, con una riduzione del volume iniziale fino al 50%;
  • raffreddamento del compost
  • eventuale diffusione di lombrichi all'interno del cumulo di compost.

Se la ricetta è ben eseguita e se il materiale trattato è frequentemente rimescolato, l'intero processo di compostaggio può durare anche alcuni giorni; lasciando il cumulo fermo e avendo provveduto solo ad una grossolana triturazione, il compostaggio completo richiederà alcuni mesi (da 4 a 5 mesi, secondo la stagione).


I 6 PASSI PER UN BUON COMPOSTAGGIO DOMESTICO
1 - Carbonio e azoto
I batteri, per svilupparsi a dovere, devono avere a disposizione sia energia dalla "combustione" del carbonio, sia materia prima per l'assemblaggio di proteine (azoto).
Per avere sostanza organica con un rapporto ottimale carbonio/azoto, si può seguire la regola di mescolare bene due parti di avanzi "Verdi" con una parte di avanzi "Marroni".
Quindi, se il vostro compost risulta troppo umido e bagnato, è l'ora di aggiungere carbonio: sacchetti in carta per alimenti, fazzoletti e tovaglioli di carta, tutti sminuzzati finemente per accelerare il processo. Va bene anche la segatura di legno non trattato.

2 – Avanzi verdi e marroni: quali rifiuti per produrre compost? E quali no?
Vediamo adesso che cosa mettere nella nostra compostiera per creare il corretto rapporto azoto/carbonio.
Avanzi marroni: foglie secche, potature di arbusti, aghi di pino, segatura, cartone, carta per alimenti, quotidiani.
Avanzi verdi: avanzi di piante verdi e fiori, sfalci d'erba o erba fresca, avanzi di frutta e ortaggi non cotti, bustine di tè, pose di caffè, letame di erbivori, capelli, peli di animale domestico.
Ci sono, poi, gli integratori che non sono obbligatori per la buona riuscita, ma contengono interessanti proprietà utili alle piante che, poi, andremo a concimare.
Integratori: gusci di uova, gusci di molluschi, cenere di legna, polvere di roccia sedimentarie.
Anche la carta di quotidiano può essere utilizzata per il compostaggio perché da
 tempo il piombo non è più utilizzato per la stampa.
Per la preparazione del compost NON si devono usare: carne, pesce, ossa, prodotti caseari, oli e grassi, lettiere di cani, gatti, uccelli.
Non sono idonei al compostaggio, in quanto scarsamente
 biodegradabili: fogli di plastica, carta oleata, carta patinata, carta plastificata.

3 – La triturazione degli avanzi
Ai fini della velocità e della buona riuscita del compostaggio è utile che il materiale organico sia sminuzzato il più finemente possibile. Questo trattamento, a parità di peso di materiale, aumenta la superficie d'attacco da parte dei batteri, facilita il mescolamento tra i vari componenti, rende il cumulo più soffice e più permeabile all'aria e all'acqua. Anche una triturazione grossolana può andare bene, specialmente se non si ha fretta.

4 – L'acqua
Il materiale da compostare deve essere mantenuto costantemente umido. Attenzione però a non esagerare. Se il cumulo è fradicio d'acqua, l'aria non circola e i batteri "buoni" moriranno per asfissia. Saranno sostituiti da altri batteri (chiamati anaerobi) che non amano l'ossigeno, ma che producono metano, idrogeno solforato, composti con odori fortemente sgradevoli.
Una prova empirica per verificare la presenza di un eccesso d'acqua si effettua stringendo nel pugno una manciata di compost; se esce acqua, l'umidità è eccessiva e pertanto deve essere ridotta.

5 – Calore
Il buon andamento del compostaggio si misura con l'aumento della temperatura al suo interno.
L'aumento di temperatura segnala che i batteri sono al lavoro e che la sostanza organica viene da
 loro degradata. Elevate temperature si raggiungono solo con cumuli il cui volume sia di circa un metro cubo (mille litri). Il vostro compost si riscalda progressivamente fino a raggiungere, al suo interno, 50-60 °C. L'elevata temperatura elimina eventuali parassiti e agenti patogeni
 e inattiva i semi di piante infestanti introdotti nel cumulo.
Se il volume del cumulo è inferiore ad un metro cubo, la maggiore dispersione del calore non permette il raggiungimento d'elevate temperature; in tal caso si parla di compostaggio freddo che è più lento di quello caldo e non ne ha i vantaggi ma rende possibile il costante valido aiuto dei lombrichi.

6 – Gli starter
Soprattutto nel caso di compostiera domestica non in cumulo, occorre attivare il compost attraverso dei piccoli accorgimenti.
BATTERI E MICRORGANISMI
Quando si avvia il compostaggio per la prima volta è opportuno poter mettere subito al lavoro questi utilissimi animaletti. Su uno strato di 10-15 cm di avanzi verdi, gettate uno strato di 2-3 cm di terriccio, utile anche per evitare invasioni di moscerini della frutta e per contenere l'emissione di eventuali odori fastidiosi. Prima di aggiungere nuovo materiale fresco, rimescolare bene gli strati sottostanti.
LOMBRICHI
I lombrichi sono indispensabili per il compostaggio domestico di volume ridotto (compostaggio freddo) e preziosi anche per il compostaggio a cumulo. Se ne trovano in abbondanza scavando ai bordi dei cumuli di letame, oppure presso i negozi di pesca che vendono esche vive.

QUALCOSA VA STORTO?
Morte dei lombrichi: mancanza di cibo:, acqua o temperatura troppo bassa..
Il compostaggio non si avvia: il cumulo è troppo secco (aggiungi acqua); eccesso di marrone (aggiungi verde).
Cattivi odori: troppa acqua (aggiungi cibo per 2-3 settimane); troppo cibo (non aggiungere cibo per 2-3 settimane).
Giulia Landini

domenica 24 febbraio 2013

LA STAGIONE GIUSTA PER LA FRUTTA

E' MEGLIO CONSUMARLA NEL PERIODO DI RACCOLTA E NON CONSERVATA....

I cicli stagionali dell'orto





Acque in bottiglia

Le bugie dell’acqua minerale non sono una novità: le condanne degli ultimi anni, da Uliveto a Rocchetta da Vitasnella a Ferrarelle.

Il mondo delle acque minerali in bottiglia è tutt’altro che limpido. Oltre alle strategie di promozione che passano dagli studi dei medici di base o denigrano l’acqua del rubinetto, l’aspetto più critico riguarda le bugie e le scorrettezze dei messaggi pubblicitari che in questi anni non si è arrestata. Basta ricordare l’ambiguità delle pubblicità comparative che esaltano acque con poco sodio, sorvolando sul fatto che l’apporto di sodio nella dieta derivante dall’acqua è trascurabile. La stessa cosa si può dire per le acque con pochi sali minerali che vantano requisiti e vantaggi inesistenti. Poi ci sono i messaggi palesemente ingannevoli che hanno caratterizzato per anni il settore.

Nel 2005 la pubblicità di Uliveto e Rocchetta definite “acque della salute” sono state censurate perchè non è stata ricontrata “un’attività terapeutica”. Qualcuno ricorda come nel 2012 Rocchetta vantava caratteristiche analoghe ad alcune acque termali. Nella pubblicità sosteneva di svolgere una funzione terapeutica nei confronti di alcune affezioni della pelle e di avere poteri antinfiammatori. Si diceva che l’acqua proteggeva la cute dagli arrossamenti dovuti all’esposizione ai raggi ultravioletti. Per questo motivo era utile berla al mare o sulla neve dove è facile procurarsi scottature. L’Autorità Garante ha scoperto che le ricerche sull’effetto antinfiammatorio esistono, ma non riguardano l’ingestione dell’acqua, come si lascia intendere. L’attenuazione del rossore si ottiene attraverso impacchi effettuati con l’acqua Rocchetta.

Anche Tè Verde Elisir di Rocchetta, elencava virtù come “l’effetto diuretico”, “l’aiuto a combattere i radicali liberi”, il “ ritardo del processo di invecchiamento” e ancora “rinforza il sistema immunitario e abbassa il livello di colesterolo nel sangue” . Anche questo messaggio viene censurata dal Giurì di Autodisciplina Pubblicitaria.

Nella pubblicità dell’acqua Lila si leggeva che “aiuta a combattere i radicali liberi e a rimanere giovani”. Di fronte al tentativo di trasformare un’acqua da tavola in un prodotto farmaceutico, il Giurì ha condannato.
L’acqua minerale Danone Vitasnella prometteva di fare scivolare via il senso di pesantezza, la scritta era supportata dall’immagine di una ragazza magra e atletica. Oltre a ciò Vitasnella “aiuta a prevenire la ritenzione idrica dei liquidi nei tessuti. Bevendola ogni giorno il tuo corpo si sentirà sempre più snello, più leggero e in forma”. Ingannevole e censurata.

L’acqua minerale Lete sosteneva di essere in grado di “contribuire a ridurre il rischio di ritenzione idrica, di cellulite e di ipertensione arteriosa”. Censurata: il Giurì ha ritenuto che promettesse più di quanto fosse lecito attendersi.

La pubblicità della bottiglia di minerale Santa Croce sosteneva “aiuta a prevenire la ritenzione idrica”. Censurata.
Ferrarelle nel 2006 scriveva nella pubblicità di essere “l’unica acqua minerale effervescente naturale di qualità garantita e sicura”. È stata censurata dal Giurì perché esisteva anche allora l’acqua Lete naturalmente effervescente. L’elenco potrebbe continuare ma ci sarà senz’altro un’altra occasione. Fonte: "Il fatto alimentare".

I rimedi per le zanzare

come difendersi dalle punture di zanzara in modo ecologico e naturale .

sabato 23 febbraio 2013

Carne di cavallo: lo scandalo causato dalla macellazione illegale di animali da corsa.

 Anche il Guardian porta avanti questa tesi

Pubblicato da Roberto La Pira il 20 febbraio 2013
La vicenda della carne di cavallo macinata aggiunta alle lasagne ha coinvolto venti Paesi europei. Sui giornali sono apparsi centinaia di articoli, ma c’è una domanda che resta senza riposta. Perché utilizzare la carne di equino che costa più di quella bovina per preparare hamburger, ripieni per tortellini o carne trita per lasagne?
Se siamo di fronte a una truffa vuol dire che qualcuno trae degli illeciti vantaggi economici. Ma questa storia ha tutte le caratteristiche di un’operazione in perdita che difficilmente può interessare. Basta dire che fino a qualche mese fa nessuna azienda ricercava carne di cavallo nel ripieno di lasagne e tortellini. Le analisi di routine erano focalizzate alla ricerca eventuale di carne di suino, di pollo di tacchino (dal costo inferiore) mentre il cavallo era del tutto escluso.
Ma allora perché qualcuno decide di fare questa operazione fraudolenta? Non siamo di fronte a un dispetto né tanto meno a una beffa. Le autorità sanitarie non danno risposte chiare, c’è chi parla di origine sconosciuta, altri lanciano strali sull’etichetta poco chiara facendo finta di ignorare che il Paese di origine non rappresenta un elemento di prova!
La tesi portata avanti da Il Fatto Alimentare dall’inizio dello scandalo, è che la carne di cavallo utilizzata provenga dal circuito delle corse sportive. Si tratta di animali classificati come “non dpa”, ovvero non destinati alla produzione di alimenti che quando arrivano a fine carriera, per legge devono essere mantenuti fino alla morte naturale e poi inceneriti. La loro carne non può essere utilizzata nemmeno per il cibo destinato agli animali. Questi cavalli rappresentano un costo elevato per i proprietari costretti a mantenerli per 10-15 anni. È lecito ipotizzare che qualcuno abbia creato una rete per vendere la carne nel circuito alimentare mischiandola con i cavalli da carne.
La tesi non è così strana. Anche il Guardian oggi avanza questa ipotesi in modo determinato, parla di commercio illegale di cavalli da macello mischiati a cavalli da corsa. Cita le segnalazioni delle organizzazioni che si occupano del benessere animale e di un commercio di cavalli a fine carriera tra Francia, Belgio, Irlanda e Inghilterra che attraverso passaporti falsi cambia identità e invia al macello i cavalli da corsa non destinati all’uso alimentare.
Seguendo questa ipotesi la truffa risulta avere una sua logica e anche un evidente interesse economico. Inoltre trova un valido supporto nella presenza di centinaia di migliaia di cavalli da corsa in pensione e nella quasi certezza di non essere facilmente scoperti. C’è un altro elemento da considerare.
In Italia il Ministero della salute ha deciso di effettuare in accordo con l’UE 500 analisi sulla carne di cavallo alla ricerca del fenilbutazone. Si tratta di un farmaco veterinario antinfiammatoria specifico per i cavalli da corsa e da gara. Il medicinale viene metabolizzato dall’animale ma lascia una traccia indelebile identificabile analizzando la carne. Quando in laboratorio si cerca questo derivato nel cibo, si ha la prova inconfutabile di un campione di carne di cavallo non destinati al circuito alimentare.
Oltre ai prelievi stabiliti in sede UE, l’Italia ha disposto ulteriori controlli da effettuare presso gli stabilimenti di produzione e commercializzazione di provenienza, attraverso il prelievo del prodotto e di materia prima verificando il sistema di tracciabilità.
Certo in Italia ci sono molti controlli veterinari, lo abbiamo già detto, ma è anche vero che da noi vengono macellati cavalli provenienti da tutta Europa. Chi può escludere poi, che tra i 500 mila cavalli sportivi presenti in Italia e che non possono essere macellati, qualcuno venga trasportato con documenti falsi e poi finisca nei tortellini? Ogni anno nel nostro Paese si macellano 60 mila animali. La metà sono made in Italy, gli altri sono di importazione cosa che fa della nostra la nazione che importa la maggiore quantità in Europa come mostra il grafico del Guardian (vedi a sinistra).
Dopo lo scandalo, il governo inglese ha cambiato le regole, adesso le carcasse di cavalli macellati devono avere un certificato che attesti l’assenza di fenilbutazone. Chissa perché!
Legenda grafici. Secondo i dati Eurostat nel 2012 all’interno dell’UE sono state scambiate 60.000 tonnellate di carne di cavallo, oltre a muli e asini. La prima immagine, in alto, proposta dal Guardian mostra i Paesi da cui l’Italia ha importato. Nella seconda il totale dell’import, in cui si vede come l’Italia, con oltre 23 milioni di chili sia leader di consumo, considerando che (terzo grafico) ha esportato dieci volte di meno in virtù dell’elevato consumo interno.

La CO2 imprigionata nell’Artico potrebbe uscire a causa del riscaldamento globale


44 miliardi di tonnellate di azoto e gli 850 miliardi di tonnellate di carbonio .

Semi di Chia

I SEMI DI CHIA PER DONARE ENERGIA E DIMINUIRE L'ANSIA!!!
In un momento in cui molti dei cibi che ci vengono proposti dalle grandi aziende alimentari sono molto lavorati, devitalizzati, cotti ad alte temperature e privati di quasi tutto il loro valore nutritivo, sapere che si ha a disposizione un alimento nutriente e naturale ci rincuora.
I semi di Chia sono ricchi di vitamine B, incluso 110ng per 100 grammi di prodotto di vitamina B12. Donano quindi energia e sostengono il sistema nervoso, nutrendolo e rinforzandolo. Con un sistema nervoso ben nutrito ci si sente più calmi, più forti, aumenta la capacità di concentrazione e diminuisce l’ansia. Sono inoltre un cibo ad basso indice glicemico. Questo significa che sono indicati per i diabetici e per coloro che soffrono di ipoglicemia, in quanto, rilasciando il glucosio poco alla volta, mantengono il livello di zucchero nel sangue stabile.
Circa il 35% del contenuto dei semi è composto da grassi acidi essenziali, principalmente l’ALA (Alpha-linolenic acid) conosciuto anche come Omega 3 e gli Omega 6, in rapporto a 3:2 con gli Omega 3. Questo fa dei semi di Chia un ottimo candidato per la fornitura di grassi acidi essenziali al nostro organismo per coloro che non amano il pesce o desiderano nutrirsi senza recare danno al mondo animale. Ricordiamo brevemente che i grassi acidi essenziali sono importanti per la salute del cuore, del cervello, dei muscoli, eliminano l’infiammazione e i dolori e mantengono le articolazioni ben oliate e sane.


8 volte più Omega3 rispetto al salmone,
7 volte più vitamina C rispetto alle arance,
6 volte più fibra rispetto alla crusca,
6 volte più calcio rispetto al latte,
4 volte più antiossidanti rispetto al mirtillo,
3 volte più ferro rispetto agli spinaci,
2 volte più potassio rispetto alle banane,
15 volte più magnesio rispetto ai broccoli,
18 aminoacidi presenti, vitamine A, C, E, B1-B2-B3-B6 (e quindi anche B12).

100 grammi di chia hanno un contenuto in olio del 30%, di cui il 64% è costituito da Omega3.

Gli acidi grassi Omega 3 sono costituiti da 3 tipi di grassi polinsaturi: acido docosaesaenoico (DHA), acido alfa-linoleico (ALA) e acido eicosapentaenoico (EPA). Gli omega 3 migliorano la salute generale dell’individuo. Mantengono, infatti, l’integrità e l’ossigenazione delle membrane cellulari, svolgono un’azione antitrombotica e anti-arterosclerotica, migliorano il ritmo cardiaco, la memoria e la concentrazione, favoriscono il processo di autoriparazione delle cellule nervose e contrastano molte patologie e disturbi quali:

Deficit dell’attenzione
Alzheimer
Artrite
Disturbo bipolare
Capelli fragili
Benessere cellulare
Depressione
Diabete
Affaticamento
Salute del cuore
Ipertensione
Infiammazione
Inibizione della crescita delle cellule tumorali
Dolori articolari
Lupus
Metabolismo
Emicrania
Obesità
Osteoporosi


Per eventuali acquisti:


— con Anita Hoffmann

Stevia rebaudiana



E' una piccola erbacea arbustiva perenne della famiglia dei crisantemi, nativa delle montagne fra Paraguay e Brasile.
Ha una straordinaria capacità dolcificante: nella sua forma naturale è circa 10/15 volte più dolce del normale zucchero da tavola.
Nella sua forma più comune di polvere bianca, estratta dalle foglie della pianta, arriva ad essere dalle 70 alle 400 volte più dolce dello zucchero, pertanto è il dolcificante naturale più potente.
Una sola fogliolina fresca sprigiona al palato, dopo qualche istante, una fortissima sensazione dolce, e resta alla fine un lieve retrogusto di liquirizia.

Le caratteristiche principali...
- non causa diabete
- non contiene calorie
- non altera il livello di zucchero nel sangue
- non ha tossicità (al contrario dei dolcificanti sintetici)
- non avendo zuccheri non provoca carie e placca dentale
- non contiene ingredienti artificiali
- può essere usata per cucinare

Impieghi medici ipotizzati...
- diabete, obesità, iperattività, pressione alta, ipoglicemia, indigestioni;
- diminuendo l'intossicazione dell'organismo provocata dallo zucchero raffinato, probabilmente giova alla pelle;
- poiché soddisfa la voglia di dolce, quasi sempre mette a tacere la "fame psicologica" di carboidrati (pane, pasta, ecc.) e di dolci;
- fornendo una gradevole soddisfazione primaria (il dolce) è probabile che diminuisca i bisogni compulsivi di fumare e bere alcool.
Piccola curiosita', in Italia è stata proibita la coltivazione per decreto legge..... 


I 10 ALIMENTI PIU' RICCHI DI VITAMINA C


Creata la cellula “zombie”

Un team di studiosi è stato in grado, immergendo cellule vive in acido silicico, di renderle “immortali” .

giovedì 21 febbraio 2013

FORNO A MICROONDE : LA RICETTA PER AMMALARSI DI CANCRO


Esiste da dieci anni una prova, che il tribunale svizzero ha soppresso .

Rivoluzione elettrica


30 minuti per la ricarica e 200 km di autonomia .

le specie aliene minacciano l’Europa


possono danneggiare irreversibilmente gli habitat e spesso minacciano anche la salute umana .

ALIMENTI CHE RINFORZANO I MUSCOLI


Conosci l'eta' del tuo gatto


La cotogna

storia del frutto dimenticato.

martedì 19 febbraio 2013

In Siberia nevica nero


colpa del carbone .

Carne di cavallo, le cinque tappe della truffa


Rischi per la salute, marchi coinvolti .

Manca l'acqua: solo i vegetariani ci salveranno dalla sete


Per un etto di carne di vogliono 450 galloni di acqua: le ultime ricerche dicono che nel 2050 non ci sarà acqua sufficiente per produrre cibo

mercoledì 05 settembre 2012

 Vegetariano, consumi alimentari, riserve idriche


U na ricerca dalla Svezia avverte che nel 2050 non ci sarà acqua sufficiente per produrre cibo per tutti, a meno che gran parte della popolazione mondiale diventi vegetariana.
A dirlo è “Feeding a thirsty world” una recente ricerca dell’Istituto internazionale per l’acqua di Stoccolma che afferma che tra quarant’anni la popolazione globale sarà salita a circa 9 miliardi e che mantenendo gli attuali trend sui consumi alimentari le riserve idriche non basteranno per tutti.

Occorre infatti molta acqua anche solo per fare un hamburger: secondo degli esperti americani, ci vogliono esattamente 450 galloni per poco più di un etto di carne. Secondo la ricerca i livelli di consumo di carne nei paesi occidentali dove si producano 3000 kcal pro capite di cui il 20% deriva da alimenti di origine animale, non sono più sostenibili.

Secondo i calcoli per colmare il deficit idrico e riuscire a sostenere il fabbisogno alimentare della popolazione bisognerebbe che i consumi di origine animale scendessero ad almeno il 5% del totale unitamente a un sistema di commercio ben organizzato e affidabile a livello locale, che non permetta il superamento di tale soglia.

Info: good

Letizia Materassi

Il cambio di paradigma è economicamente vantaggioso

 Lo ha fatto notare Debora Billi nel suo Blog, Petrolio, con un suo post intitolato Clini: "L'era dell'automobile è superata, è un prodotto obsoleto". Anche il ministro se n'è accorto. E' finita l'era dell'auto. Anche se gli acquisti continuano a procedere ed aumentare in alcuni paesi dell'Europa grazie ai contributi statali e in altri paesi che emergono adesso da uno stato in cui la mobilità privata era del tutto o parzialmente assente .
In realtà non è finita l'era dell'auto ma certamente è finita o sta finendo l'era dell'auto di massa,  un elemento divenuto marginale, uno status simbol un po' demodè, l'epica trama di un romanzo popolare fatto di fraintendimenti e di sogni infranti, quelli dei 'belli tutti in fila autostrada per buttare la panza al sole sulla spiaggia affollata' o quello quelli del 'ci troviamo tutti all'ingorgo' delle diciotto'. L'auto diventerà ciò che avrebbe dovuto essere da sempre, uno strumento di lavoro né più né meno come lo è il cacciavite per l'elettricista e la macchina da cucire per l'artigiano che produce borse. 
Siamo forse alle soglie di un'evoluzione, mentale, ma scordiamoci che scaturisca da un cambio di paradigma, intelligente, quello che fa rima con 'ecologico', 'sostenibile' e via dicendo consapevolmente cosciente dei pericoli che il petrolio porta con sé: i cambiamenti climatici, l'inquinamento del pianeta, l'oppressione dei paesi che detengono i pozzi dell'oro nero, l'immane, incontrollabile sfruttamento delle risorse.
Tanto più veloce sarà l'evoluzione del cambiamento quanto più velocemente riusciremo a far capire che la mobilità elettrica, non solo quella delle auto ma anche e soprattutto quella dei mezzi da lavoro - furgoni per trasporto merci e bus per trasporto persone - è economicamente vantaggiosa. E' in questo semplice concetto che risiede il cambiamento, nella intuitiva comprensione che utilizzare un veicoli elettrico - sia esso furgone, bus o barca - è economicamente (lo dico?) 'sostenibile'. La linea di demarcazione tra ciò che si faceva ieri e ciò che si può fare oggi risiede nella conversione dei mezzi pesanti a combustibile in mezzi ibridi. Toccare con mano quale è il grande vantaggio, il risparmio, per le tasche degli utilizzatori. Poi viene da sé, automaticamente, il beneficio per il pianeta tutto, l'ambiente e la salute umana. 

MondoElettrico è anche su   
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domenica 17 febbraio 2013

Una nuova idea in Brasile contro il taglio illegale di legname


Dare il cellulare agli alberi.

Compattatore solare che digerisce i rifiuti


Il cestino ecologico ad energia solare.

E' fatta di carta l'eco lampadina che rispetta l'ambiente


L'ha progettata Tien-Ho Hsu.

cambiamenti climatici


10 consigli per un efficace adattamento.

“Se i macelli avessero le pareti di vetro, tutti sarebbero vegetariani”


immagini tali da spiegare con la loro intensità il significato di questo messaggo .

Sistemi di cottura


mercoledì 13 febbraio 2013

La strana coppia


obesità e cambiamenti climatici.

Moveo


lo scooter elettrico superleggero che è anche pieghevole.

Clima: Aumenta frequenza fenomeni meteorologici estremi

Studio Harvard: effetto riscaldamento globale
Roma
Come spiega il quotidiano spagnolo El Pais, lo studio è stato commissionato dalla Cia data l'importanza degli effetti di tali fenomeni sulla sicurezza, in settori quali la produzione di energia o le infrastrutture. Sebbene per avere certezze assolute occorrerebbe avere delle serie storiche più precise, è confermato che i casi estremi di temperatura si verificano con una frequenza cinque volte superiore, uno ogni vent'anni.
Inoltre, anche l'intensità dei temporali è aumentata dato che il riscaldamento dell'atmosfera implica una maggiore capacità di immagazzinare vapore acqueo; nello stesso tempo, sono leggermente aumentati casi di siccità, mentre per i cicloni atlantici se il numero è diminuito l'intensità è invece maggiore (non vi sono fati affidabili per le tempeste nel Pacifico).
TMNews

Riciclo e crisi


l'intimo femminile e le mutandine usate diventano il businnes delle italiane.

Nuovo record d’efficienza per il fotovoltaico a film sottile


Raggiunta un’efficienza di conversione della luce in elettricità del 10,7%.

Da tenere a mente


martedì 12 febbraio 2013

Le vongole aliene


minacciano l’ecosistema del Lago Maggiore.

PRESTO SARÀ POSSIBILE ACQUISTARE I BIGLIETTI PER UN EVENTO DIRETTAMENTE DA FACEBOOK

Da "Business Insider.com"
http://read.bi/12nEXWr
ESEMPIO DI FACEBOOK BUY TICKETS IN ISRAELEESEMPIO DI FACEBOOK BUY TICKETS IN ISRAELE
È recente l'annuncio (che doveva essere rivoluzionario, ma che si è rivelato tutt'altro) da parte di Facebook di un nuovo strumento di ricerca, "Graph Search". Ma ora l'azienda di Mark Zuckerberg starebbe sperimentando anche un'altra funzionalità, da aggiungere ai profili degli eventi sul social network. Si tratterebbe di un pulsante "Buy Tickets", che permetterebbe agli organizzatori di un evento di pubblicizzarlo su Facebook mettendo a disposizione di chi vuole partecipare una scorciatoia telematica per il pagamento del biglietto (come già fa ad esempio il sito "Eventbrite").
Questo può valere per grandi eventi, ma anche per concerti all'interno di piccoli locali.
Il nuovo servizio è già attivo in versione prova, in Olanda e in Israele.

PASSWORD ADDIO ?

Ogni volta che ci si iscrive a un sito o a un social network, o si crea un account su internet, bisogna pensarne una nuova. Una che abbia certe caratteristiche di lunghezza, e che comprenda certi caratteri. Le nostre password così si moltiplicano, e spesso si finisce per utilizzare sempre la stessa, con il rischio che, se intercettata, quella stessa "parola magica" apre le porte dei nostri dati online ai malintenzionati di ogni latitudine.
Ma niente paura: è in arrivo una novità che potrebbe risolvere il problema una volta per tutte, garantendoci un livello di sicurezza maggiore.
Un consorzio che comprende anche la famosa azienda per i pagamenti online PayPal e Lenovo (uno dei maggiori produttori di pc al mondo) hanno messo a punto una tecnologia in grado di eliminare le password, sempre più facilmente ritracciabili, permettendo un accesso a siti e profili protetti molto più sicuro. Il metodo, che prende il nome di FIDO Alliance, prevede o un chip di sicurezza da montare su ogni dispositivo e in grado di bloccare l'accesso agli utenti non autorizzati, o un sistema di riconoscimento delle impronte digitali. Unendo le conoscenze di varie aziende come appunto PayPal e Lenovo, ma anche Agnitio, Infineon, Nok Nok Labs e Validity, presto questi nuovi dispositivi di sicurezza potranno essere diffusi su larga scala, sostituendo definitivamente le password, tanto complicate quanto facili da "rubare".

Mobilità sostenibile

in arrivo gli incentivi statali.

VISITORS!


L’AUSTRALIA INVASA DAI ROSPI MUTANTI.

Concorso “Un mondo come piace a te”


idee geniali per vivere senza emissioni.

Derweze, la porta dell’inferno

il fuoco che brucia da 40 anni in Turkmenistan .

domenica 10 febbraio 2013

Presto in commercio il primo occhio bionico


Non è fantascienza, ma realtà .

Gli antibiotici di madre natura


Tassa sulla carne

Ecco un'idea utile ed intelligente. Speriamo che sia portata a termine.
La proposta della Svezia .

La batteria biologica Si ricaricherà riciclando la carta!


E' l'ultima frontiera della Sony .

La lampada solare che fa crescere gli alberi


E’ una lanterna alimentata a led .

Come costruire un forno in terra cruda con le nostre mani


Non è difficile e costa niente .

L’energia solare Te la porti in spalla con te.

Intervista ad Alberto Cervi, fondatore di AA Envitech Srl .

giovedì 7 febbraio 2013

Cancro e cellulare: la correlazione c’è.


Dannoso anche il Wi-Fi .

Consol Solar Jar: metti il sole in una bottiglia ed usala come lampada…

Consol Solar Jar: metti il sole in una bottiglia ed usala come lampada…

di Alessia il 16 febbraio 2012 

Se dovessi spiegare l’importanza del sole a un bambino userei l’immagine di un faro puntato ogni giorno sul nostro pianeta, una fonte continua di luce e di calore, vitale per la nostra stessa esistenza.
Nessuna tecnologia sarà mai in grado di sostituire completamente la sua attività ma l’ingegno e la creatività dell’uomo uniti al pieno rispetto dell’ambiente, possono dar vita a piccoli progetti davvero sorprendenti.
Vogliamo parlarvi di un’invenzione curiosa e simpatica che ci arriva direttamente dal Sud Africa per conto della Consol, un’azienda che fornisce la maggior parte del vetro nel territorio. La Consol Solar Jar è una lampada solare costituita da un contenitore in vetro, della capienza di una bottiglia di 1 litro, chiuso da un tappo dotato di pannello solare. Esponendola alla luce diurna, la lampada cattura tutta l’energia di cui ha bisogno per poterla poi rilasciare di notte tramite un LED interno. L’invenzione, realizzata da Ockert van Heerden e John Bexley, si è aggiudicata il premio 2011 Gold Pack Award per conto dell’ Institute of Packaging of South Africa (IPSA).
La lampada è in grado di illuminare per circa 6 ore, dopodiché basta ricaricarla alle prime luci del mattino ed è pronta per essere riutilizzata tutte le volte che si vuole. Ciò che la rende ancora più caratteristica è la presenza di un interruttore mediante il quale si può controllare il rilascio della luce. E’ un oggetto utile nelle situazioni in cui non si ha possibilità di essere raggiunti dalla corrente, quindi in campeggio e all’aria aperta. E quanto sarebbe comoda averla durante un black-out!
Si può utilizzare come elemento decorativo per le sere in giardino, evitando così di accendere lampioni e lucine varie e contribuendo al risparmio energetico. Potrete utilizzarla anche per una cena romantica, al posto delle classiche candele…
La Consol Solar Jar è disponibile al prezzo di 15 dollari ma per ora è in vendita solo in Sud Africa, ma speriamo arrivi presto in Italia!

La lanterna solare che si ricarica ogni 3 mesi

Energie rinnovabili al potere, anche e sempre di più tra gli oggetti di consumo. L’edizione 2013 del Consumer Electronics Show, la grande fiera della tecnologia da poco conclusa a Las Vegas, ha messo in mostra decine di nuove proposte nelle sezioni dedicate ai prodotti eco-compatibili. Tra concept e gadget di ogni tipo e forma hanno trovato posto interessanti intuizioni.
Segnaliamo per esempio Luci MPowerd, una lanterna solare leggera, pieghevole e multiuso: può essere una lampada da tavolo, lampada da diffusione, luce da flash. Un prodotto che sfruttando l’energia pulita del sole si propone come strumento adatto per i kit di emergenza, o per le gite in campeggio.
Oltre a tutte le eventualità in cui l’accesso a una fonte di luce non sia possibile, pensiamo soprattutto ai paesi dove la rete elettrica non è capillarmente diffusa: un problema che affligge quasi 3 miliardi di persone.
A Luci bastano 6 ore di esposizione al sole, o a una fonte di luce ad incandescenza, per ottenere una ricarica completa, capace di durare fino a 3 mesi! La lanterna può essere regolata su due livelli di intensità, può irradiare luce su una superficie di 1,4 metri quadri, grazie a un pack dieci LED bianchi.
Pesa solo 120 grammi, il che la rende un vero e proprio peso piuma, e il morbido involucro plastico trasparente che ne conferisce forma può essere gonfiato e sgonfiato, modellato a seconda delle esigenze. Nella confezione, proposta a prezzi concorrenziali, c’è spazio anche per un ulteriore fonte di ricarica, una batteria ricaricabile agli ioni di litio.
Non ci resta che fare i complimenti ai tecnici newyorkesi di MPowerd  per la riuscita del progetto.

Detersivo per lavatrice fatto in casa

come fare il detersivo per lavatrice a 45 centesimi a litro.

domenica 3 febbraio 2013

La nuova acqua elastica per dire addio alla plastica

Atossica, flessibile e, soprattutto, totalmente naturale. Una scoperta "eco", che permetterà di dire addio alle problematiche ambientali che l'utilizzo della plastica comporta.
La nuova acqua elastica per dire addio alla plastica-Redazione- -2 febbraio 2013- Funziona come la plastica, ma non sporca e non inquina l'ambiente. Questo grazie al fatto che è costituita prevalentemente d'acqua.
Un nuovo materiale, altamente flessibile, atossico e in piena sintonia con lo spirito ecologico, è stato realizzato dalla Japan Science and Technology Agency. Si tratta, appunto, di un polimero formato per il 95% da molecole di H2O, a cui vengono aggiunte piccole quantità di argilla e altri materiali organici naturali. La composizione permette dunque di ottenere un prodotto trasparente, in tutto e per tutto somigliante all'acqua, se non per l'innovativo dettaglio che è solido e gommoso.
Gli inventori hanno soprannominato la scoperta “acqua elastica” e assicurano che è altamente funzionale a uno sviluppo su larga scala, anche grazie ai bassi costi delle materie prime utilizzate per crearla.
Salutata con entusiasmo dall'eccelsa rivista “Nature”, la scoperta troverà applicazione nella medicina e nella chirurgia, nonché nella sostituzione della plastica, prodotto petrolifero, evitando così i gravosi problemi dello smaltimento e dell'impatto ambientale.

Francia: dove comprare online moda etica di Luca Scialò il 3 febbraio 2013

Chi non ha mia provato a fare un acquisto online? Ma per chi vuole vestiti e accessori eco-sostenibili o anche vegani a volte la ricerca non è facile e spesso ci si imabtte in orrende ‘cioffeche’. Di  seguito vi offriamo una carrellata di siti  quasi tutti francesi dove poter fare acquisti bio, etici ma anche convenienti, con un occhio alla vestibilità e all’eleganza. Una valida alternativa ai siti italiani o per arricchire il proprio armadio e la camera dei bambini di pezzi insoliti (i francesi da questo punto di vista purtroppo sono più avanti). Molti purtroppo sono solo in francese.
greenweez.com : offre un’ampia selezione di articoli di moda, sportivi e prodotti biologici ed ecologici per la casa, il benessere, e l’alimentazione. E
inakis.fr: offre accessori moda ma anche cibo bio, arredi green, prodotti per la cura del corpo e della casa, ma anche mobili per bambini e giocattoli eco-friendly.
meli melo bio: inaugurato nel 2007 da una mamma bio, offre molti brand di abbigliamento con fibre biologiche e naturali. Ci trovate, come dice il suo nome (méli-mélo in francese è pasticcio), di tutto un pò.
eco-sapiens.com: riunisce decine di marche e negozi etici e consente di accedere rapidamente a tutti i siti segnalati dedicati alla moda più trendy del momento. E’ ricco anche di prodotti per la casa e il giardino.
modetic.com: su questo portale potete trovare i prodotti di alcuni marchi dedicati alla moda etic e cruelty free, non manca biancheria intima confortevole ed elegante in pelle-etica .
monde-ethique.fr: un grande portale dedicato ai gioielli, alle borse agli e agli accessori sia per uomo che per donna. E’ un sito molto ricco di prodotti.
socapristi.com: vi troverete bijoux etici fatti con materiale riciclato. Tra i pezzi più ambiti, quelli di People Tree, Verde Rocks et Fifi bijoux.
greeen-store.com: il sito delle tre “e” che stanno per ecologica, estetica ed etica. Qui troverete sia bijoux che mobili e oggetti d’arredamento inmateriale riciclato, da legno certificato o in cuoio rigenerato, ma non manca anche l’art de la table. Tutto all’insegna dell’etico e sostenibile.
dawanda: questo portale raduna più di 150.000 mini-boutique di moda, gioielli e accessori. C’è anche la versione italiana.
Se non vi basta ancora, (o avete una carta di credito a fondo illimitato!) ecco altri siti di vendita on line molto interessanti ma questa volta italiani: dove comprare scarpe vegan on line

10 consigli per imparare una lingua da soli

Alcuni consigli per imparare una lingua da soli.


(Rinnovabili.it) – Molte delle difficoltà nell’imparare una lingua straniera nascono da un malinteso diffusissimo: che una lingua si possa studiare ed insegnare esattamente come tutte le altre materie. In realtà, mentre argomenti come la storia o la matematica sono genericamente “insiemi” di informazioni, un linguaggio è un “mezzo per trasmetterle”. Il suo uso non deve interferire col contenuto del messaggio. In altre parole, una lingua ci deve riuscire istintivamente e senza sforzo. Considerare questa differenza apre le porte ad un modo molto diverso di apprendere, basato sull’abitudine e il divertimento invece che su ragionamenti grammaticali e noiose memorizzazioni.
Quelli che seguono sono alcuni consigli su come imparare da autodidatti una seconda lingua (abbreviata L2) fino alla totale padronanza, e su come farlo in modo piacevole, appagante e anche rapido.

1. Prima di cominciare, chiediti se ci tieni davvero ad imparare L2: motivi come “devo farlo” o “sarebbe utile” purtroppo non bastano. Se non c’è un desiderio vero ed ardente di avere successo, cerca di crearlo. E’ un carburante indispensabile.

2. Dimentica i doveri: sei tu che comandi, e nessun’altro. Se una cosa non ti piace, non farla.

3. Esigi il divertimento: un requisito fondamentale per arrivare fino in fondo è non annoiarsi per nessun, nessun motivo. Non c’è posto per libri di testo, esercizietti monotoni e nemmeno per la grammatica! Non servono, a meno che non ti divertano sinceramente.

4. Imita i bambini: (questo ribadisce i due punti precedenti, ma è davvero importante) i bambini, cioè i veri campioni quando si tratta di imparare, non si accontentano mai. Si concentrano su una cosa per un po’, ma quando si stufano passano alla successiva in un attimo. Prima il cartone animato preferito, poi questo e quel giocattolo, poi il cane o di nuovo il cartone preferito. I bambini semplicemente non accettano di annoiarsi.

5. Sfrutta materiale creato da nativi per nativi, come film e romanzi, invece di corsi o libri confezionati per insegnare la lingua. Questi ultimi si basano sul preconcetto spiegato nell’introduzione, e in più contengono solo una versione di L2 sterilizzata e priva di vita, non la lingua vera che speri di imparare.

6. L2 sempre con te: è importante che la lingua che stai imparando ti ronzi in testa ogni giorno, tutto il giorno. Ovunque vai, cerca di porre sempre L2 nel tuo campo visivo e nelle tue orecchie (magari con delle cuffie). L’ascolto non deve essere sempre attivo: anche mentre lavori, studi o fai altre cose che richiedono la tua attenzione, un lieve sottofondo di L2 è utile per il tuo apprendimento. Seguendo bene i consigli 2~4 questo continuo flusso sarà comunque piacevole e sostenibile. Se questo punto (o quelli che seguono) ti sembrano troppo esigenti, torna al consiglio numero 1.

7. Metti L2 più vicino a te di L1: “nelle abitudini quotidiane seguiamo sempre il percorso meno faticoso”. Questa è una regola ferrea che puoi volgere a tuo favore organizzando l’ambiente intorno a te. Poni libri e riviste in L2 a portata di mano dalla tua scrivania/letto/divano, e quelli in Italiano (L1) in posti difficili (o impossibili) da raggiungere; riempi il tuo browser di segnalibri con siti in L2; cancella la tua musica non-L2; e così via…

8. Inizia presto a leggere libri (per adulti nativi, vedi i punti 5 e 3): comincia prima di sentirti in grado di capirli. La verità è che impari a leggere bene perché hai letto tanto, e non viceversa.

9. Installa un SRS (Software di Ripetizione Spaziata): usando questo programmino ogni giorno per pochi minuti hai la garanzia di non dimenticarti nessuna parola o frase che vi hai inserito. E’ un piccolo investimento che accelera molto l’apprendimento. Un SRS molto consigliato è Anki.

10. Evita i confronti: raggiunto un livello intermedio, è facile tormentarsi pensando “ho faticato tanto, e ancora non capisco questo e quello; un nativo è molto più bravo di me.” Confrontarsi con gli altri è in sé una ricetta per la frustrazione. Se poi ti confronti con degli adulti, che hanno un’esperienza in L2 più lunga della tua di decine d’anni, rischi una vera crisi. Piuttosto, confrontati con le versioni passate di te. Oppure con un bambino che è nato il giorno in cui tu hai cominciato a studiare L2. Forse quello sarebbe un confronto equo (e pieno di soddisfazioni!).

New York: la piscina sull’Hudson usa l’acqua del fiume filtrata


Una piscina galleggiante nel cuore di New York.

Rainwater Harvesting: la raccolta dell’acqua piovana diventa una scienza


Il fenomeno della siccità è un problema in costante aumento, diretta conseguenza dei cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo non così tanto lentamente negli ultimi anni.

Vacanze con il cane

le spiagge per cani, i ristoranti e i B&B pet friendly.

sabato 2 febbraio 2013

Piumino d’oca: consigli per il non acquisto


Oggi vogliamo darvi un importante consiglio di non acquisto.

Elettriche a celle combustibili

Accordo Daimler, Renault-Nissan e Ford per dare una spinta alle elettriche a celle combustibili

di Claudio Riccardi il 2 febbraio 2013

Ridurre i costi di investimento e svoltare in maniera decisa verso le potenzialità dell’idrogeno e la mobilità sostenibile. Nei giorni scorsi tre tra i principali costruttori di auto al mondo, Daimler, Ford Motor Company e Renault-Nissan si sono accordati per sviluppare una piattaforma comune basata sulla tecnologia delle celle a combustibile, per dare impulso alla commercializzazione di veicoli elettrici di nuova generazione.
UNA NUOVA SCOPERTA: Un’alternativa alle batterie tradizionali: batterie al metanolo?
Le celle a combustibile sono sistema di alimentazione pulito ed economico, conosciuto con l’acronimo di FCEV (Fuel Cell Electric Vehicle), che dovrebbe raggiungere le strade a partire dal 2017. La sinergia tra i tre gruppi porterà alla convergenza dei rispettivi centri di sviluppo, localizzati in tre continenti, con l’obiettivo di far leva sull’economia di scala per massimizzare design, produzione ed efficienze.  E così rendere una realtà accessibile alle tasche di molte famiglie le vetture FCEV.
Ad alimentare questi veicoli è l’energia elettrica generata da idrogeno e ossigeno. L’unico prodotto di scarico è l’acqua. Daimler, Ford e Nissan vantano più di 60 anni di esperienza cumulativa, nello studio di celle a combustibile, cui vanno ad aggiungersi gli oltre 10 milioni di km di test drive eseguiti sulle strade di tutto il mondo.
LEGGI ANCHE: Auto a idrogeno: sogno o realtà?
Il patto industriale si traduce anche in un invito per fornitori, leader politici e industria: concentrarsi sulla messa a punto di stazioni di rifornimento di idrogeno e dell’infrastruttura necessaria ad assecondare la diffusione su larga scala di questi veicoli.
Vedremo chi accoglierà l’invito.

energie rinnovabili

Un sito veramente completo ed aggiornato che tratta tutte le fonti di energie rinnovabili.
Consulente energia.

Il Luppolo


è una pianta rampicante della stessa famiglia della Cannabis.

Api e pesticidi

Api e pesticidi: “Due anni di stop non bastano”

Greenpeace e Aiab: “Al via la sospensione definitiva”

La Commissione Europea ha presentato agli Stati Membri la proposta di sospendere per due anni l'uso di alcuni pesticidi particolarmente nocivi per le api.
  
Si tratta di tre neonicotinoidi, per il loro utilizzo sulle colture di mais, colza, girasole e cotone, nella forma di sementi conciate, uso in formulazione granulare e in spray. "La proposta della Commissione Europea è un primo e positivo passo avanti per affrontare gli effetti nocivi dei pesticidi sulle api, ma non basta. Queste sostanze sono fonte di problemi per gli insetti impollinatori anche quando vengono utilizzati in colture diverse da quelle menzionate dalla proposta della Commissione. Bisogna proseguire le indagini sul campo" dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace.

"L'Italia colga lo spirito dell'iniziativa della Commissione Europea e decreti il divieto definitivo per l'uso dei neonicotinoidi, invece di continuare con ridicole proroghe, come l'ultima di appena sei mesi". Ha aggiunto il presidente di Aiab, Alessandro Triantafyllidis l'invito della Commissione europea a fermare l'uso dei neonicotinoidi rivolto agli Stati Membri. "Seguendo quanto richiesto dall'Ue, invochiamo la sospensione definitiva di queste sostanze che, ormai in modo evidente, rappresentano un rischio per la salute delle api. E' inutile, pertanto, proseguire nelle proroghe di divieto, quanto invece pronunciarsi una volta per tutte in un divieto definitivo".

Secondo l'Unep (Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente), l'84% delle principali colture europee dipende dall'impollinazione degli insetti, capitanati dalle api. Le api sono le principali responsabili dell'impollinazione di centinaia di specie di piante, sia coltivate sia selvatiche. La mancata impollinazione potrebbe avere conseguenze serie sulla perdita di biodiversità .

"I neonicotinoidi elencati della proposta europea sono già oggetto di specifico bando temporaneo in Italia, ma solo per le sementi conciate. Ora è necessario estendere il divieto anche all'uso in formulazione granulare e in spray" aggiunge Ferrario. "Il declino delle api è solo uno dei sintomi di un sistema agricolo che, basato sull'uso intensivo di prodotti chimici e al servizio degli interessi di multinazionali potenti, ha fallito l'obiettivo di garantire una produzione abbondante tutelando al tempo stesso l'ambiente. È necessario quindi un cambio radicale nella direzione di un'agricoltura di stampo sostenibile".