martedì 30 luglio 2013

COCCINIGLIA

Questo insetto è purtroppo scelto per la colorazione di alimenti, di fibre e di altri materiali (come i colori per pitture di vario tipo) perché secerne un liquido molto denso e dal colore arancione/rosso intenso, che utilizza nel suo involucro esterno per proteggersi dai predatori. Proprio questa colorazione brillante è ciò che l’uomo “estrae” dall’animale, naturalmente uccidendolo in massa: basti pensare che per produrre un chilogrammo di colorante servono 100.000 insetti.
Per ottenere il colorante, si macina il carapace degli insetti (di solito li si uccide essiccandoli) per ottenerne una polvere, che poi viene trattata con acqua calda per estrarne l’acido carminico, la molecola colorata.
Molti pensano di non aver mai comprato nessun alimento prodotto anche con l’ uso di questi insetti. Spesso invece la cosa ci sfugge.
Provate a leggere bene le scritte in piccolo piazzate sugli scaffali accanto ai succhi che contengono il 100% di frutta e tra le pieghe dell’etichetta, consigliano dal giornale dei consumatori, scoprirete che non di succhi si tratta, ma di “bevande al gusto di”. Confezioni che mostrano turgide e succulente arance infatti, fanno apparire come salutari bibite che di frutta contengono intorno al 20/30%.

Il colore vivo e invitante, poi, è spesso merito del colorante E120, o Carminio. In parole più comprensibili cocciniglia. E’ contenuta in tutti gli smarties e mentos di colore rosso, nelle gelatine,nel marzapane fatturato, nella frutta candita, nel succo d’ arancia rossa, nelle creme di formaggio alla frutta, nel cioccolato passion della Lindt, nel sidro di mele e persino nei lucidalabbra. Inconsapevolmente molte persone si ritrovano a combattere con allergie non ben identificate. La cocciniglia può portare a crisi asmatiche e shock anafilattico per gli allergici.
Per i nostri acquisti diamo un occhio in più alle etichette, l’ alternativa si trova sempre.

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