domenica 3 febbraio 2013

10 consigli per imparare una lingua da soli

Alcuni consigli per imparare una lingua da soli.


(Rinnovabili.it) – Molte delle difficoltà nell’imparare una lingua straniera nascono da un malinteso diffusissimo: che una lingua si possa studiare ed insegnare esattamente come tutte le altre materie. In realtà, mentre argomenti come la storia o la matematica sono genericamente “insiemi” di informazioni, un linguaggio è un “mezzo per trasmetterle”. Il suo uso non deve interferire col contenuto del messaggio. In altre parole, una lingua ci deve riuscire istintivamente e senza sforzo. Considerare questa differenza apre le porte ad un modo molto diverso di apprendere, basato sull’abitudine e il divertimento invece che su ragionamenti grammaticali e noiose memorizzazioni.
Quelli che seguono sono alcuni consigli su come imparare da autodidatti una seconda lingua (abbreviata L2) fino alla totale padronanza, e su come farlo in modo piacevole, appagante e anche rapido.

1. Prima di cominciare, chiediti se ci tieni davvero ad imparare L2: motivi come “devo farlo” o “sarebbe utile” purtroppo non bastano. Se non c’è un desiderio vero ed ardente di avere successo, cerca di crearlo. E’ un carburante indispensabile.

2. Dimentica i doveri: sei tu che comandi, e nessun’altro. Se una cosa non ti piace, non farla.

3. Esigi il divertimento: un requisito fondamentale per arrivare fino in fondo è non annoiarsi per nessun, nessun motivo. Non c’è posto per libri di testo, esercizietti monotoni e nemmeno per la grammatica! Non servono, a meno che non ti divertano sinceramente.

4. Imita i bambini: (questo ribadisce i due punti precedenti, ma è davvero importante) i bambini, cioè i veri campioni quando si tratta di imparare, non si accontentano mai. Si concentrano su una cosa per un po’, ma quando si stufano passano alla successiva in un attimo. Prima il cartone animato preferito, poi questo e quel giocattolo, poi il cane o di nuovo il cartone preferito. I bambini semplicemente non accettano di annoiarsi.

5. Sfrutta materiale creato da nativi per nativi, come film e romanzi, invece di corsi o libri confezionati per insegnare la lingua. Questi ultimi si basano sul preconcetto spiegato nell’introduzione, e in più contengono solo una versione di L2 sterilizzata e priva di vita, non la lingua vera che speri di imparare.

6. L2 sempre con te: è importante che la lingua che stai imparando ti ronzi in testa ogni giorno, tutto il giorno. Ovunque vai, cerca di porre sempre L2 nel tuo campo visivo e nelle tue orecchie (magari con delle cuffie). L’ascolto non deve essere sempre attivo: anche mentre lavori, studi o fai altre cose che richiedono la tua attenzione, un lieve sottofondo di L2 è utile per il tuo apprendimento. Seguendo bene i consigli 2~4 questo continuo flusso sarà comunque piacevole e sostenibile. Se questo punto (o quelli che seguono) ti sembrano troppo esigenti, torna al consiglio numero 1.

7. Metti L2 più vicino a te di L1: “nelle abitudini quotidiane seguiamo sempre il percorso meno faticoso”. Questa è una regola ferrea che puoi volgere a tuo favore organizzando l’ambiente intorno a te. Poni libri e riviste in L2 a portata di mano dalla tua scrivania/letto/divano, e quelli in Italiano (L1) in posti difficili (o impossibili) da raggiungere; riempi il tuo browser di segnalibri con siti in L2; cancella la tua musica non-L2; e così via…

8. Inizia presto a leggere libri (per adulti nativi, vedi i punti 5 e 3): comincia prima di sentirti in grado di capirli. La verità è che impari a leggere bene perché hai letto tanto, e non viceversa.

9. Installa un SRS (Software di Ripetizione Spaziata): usando questo programmino ogni giorno per pochi minuti hai la garanzia di non dimenticarti nessuna parola o frase che vi hai inserito. E’ un piccolo investimento che accelera molto l’apprendimento. Un SRS molto consigliato è Anki.

10. Evita i confronti: raggiunto un livello intermedio, è facile tormentarsi pensando “ho faticato tanto, e ancora non capisco questo e quello; un nativo è molto più bravo di me.” Confrontarsi con gli altri è in sé una ricetta per la frustrazione. Se poi ti confronti con degli adulti, che hanno un’esperienza in L2 più lunga della tua di decine d’anni, rischi una vera crisi. Piuttosto, confrontati con le versioni passate di te. Oppure con un bambino che è nato il giorno in cui tu hai cominciato a studiare L2. Forse quello sarebbe un confronto equo (e pieno di soddisfazioni!).

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