lunedì 4 marzo 2013

Il GRAFENE, un materiale dal futuro ‘rinnovabile ‘.

La comunità scientifica non ha problemi a sbilanciarsi: ci troviamo di fronte a una rivoluzione nella sfera dei materiali paragonabile a quanto assistito nel secolo scorso con l’introduzione dei polimeri per produrre plastica. Ma il grafene, questo sottilissimo strato di atomi di carbonio dalle proprietà eccezionali, potrebbe spingersi ancora più oltre.
Scoperto da due ricercatori di Manchester, Andre Geim e Kostya Novoselov, che per questo motivo nel 2010 si sono aggiudicati il Nobel per la fisica, il grafene è capace di condurre elettricità e calore, e garantisce una resistenza di 100 volte superiore rispetto all’acciaio.
Il campo delle applicazioni si prospetta di dimensioni enormi,  e ancora non esattamente definito. A tal proposito l’Unione Europea ha deciso di varare “Graphene Flagship”, un progetto di ricerca da 1 miliardo di euro. Quello che già ora possiamo dire è che il grafene permetterà di dar forma a computer, smartphone e tablet flessibili, cavi di collegamento Internet estremamente veloci, aerei estremamente leggeri.
Qualche mese fa avevamo accennato anche riguardo all’upgrade che il grafene potrebbe arantire allo sviluppo dei pannelli solari .
E ancora, il grafene troverà impiego nella mobilità sostenibile attraverso la realizzazione di ultrabatterie, con capacità di immagazzinamento di energia oggi impensabili. Secondo i ricercatori dell’istituto per le nanoscienze del CNR (CNRnano) le batterie al grafene potrebbero durare più a lungo ed avere tempi di ricarica veloci, condizioni che suggeriscono un utilizzo per le auto elettriche del domani.
Inoltre, sono allo studio reticoli di grafene in grado di legare ed immagazzinare idrogeno, con la possibilità di creare serbatoi speciali che sbloccherebbero un empasse sinora endemica per l’applicazione di questa tecnologia.
Insomma, delle belle prospettive di utilizzo.
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