Le
api stanno scomparendo davvero, è un danno incalcolabile per
l'ecosistema “Se le api dovessero scomparire, al genere umano
resterebbero cinque anni di vita“, non so se fu Einstein a dirlo ma di
certo chiunque l’abbia detto sapeva molto bene quanto questo insetto sia
fondamentale per l’ambiente e per l’uomo.
Sono anni che si parla di un aumento
della moria di api, ma da alcuni mesi la questione è diventata
drammatica, sia per le dimensioni del fenomeno che abbraccia l’intero
pianeta, sia perché sarà difficilissimo se non impossibile ricuperare la
situazione. Intanto non si ha alcuna certezza sulle cause, se non che
con molta probabilità sia un insieme di elementi che sta favorendo la
scomparsa delle api: insetticidi, fitofarmaci, ogm, inquinamento
atmosferico, cambiamenti climatici repentini, scarsità d’acqua,
elettromagnetismo. Tutti elementi che riconducono in gran parte al
nostro scellerato modo di vivere e alla convinzione che con la parola
“scienza” tutto sia giustificato, anche se questa “scienza” si è da
tempo piegata ai poteri forti, alle multinazionali che dettano le vere
regole sociali ed economiche.
Pensiamo ad esempio alla miriade
di ripetitori, di antenne che circondano il mondo “civile”, pensiamo che
abbiamo raggiunto i 4 milardi di telefonini e in pochi mesi arriveremo a
cinque (ovviamente anche noi siamo sensibili a tutto questo, eccome,
l’aumento di tumori è esponenziale e le indagini che da anni stanno
effettuando sull’uso regolare del cellulare stanno sempre più
dimostrando quanto sia pericoloso per il cervello, l’apparato uditivo,
le ghiandole salivari ecc.).
La coltivazione di piante ogm fa
la sua parte, tant’è che nonostante si tenti di arginarne la diffusione,
è sufficiente il vento a favorirne la moltiplicazione spontanea, tanto
da esserne stata scoperta la presenza persino in aree a coltivazione
biolgica e nei prodotti da esse ottenuti, dal miele alla frutta, dalle
verdure al grano.
Ma perché le api sono così importanti? E’
presto detto: il loro compito principale è quello di effettuare
l’impollinazione passando da un fiore all’altro; senza di loro
spariranno la maggior parte dei vegetali e dei frutti, necessari al
sostentamento di tutti. Ma non finisce qui, lo sappiamo bene, perché
senza vegetali, senza grano, avena, trifogli, erba medica si crea il
problema per gli animali che se ne nutrono, che, senza fare i
pessimisti, potrebbero finire col non avere più di che cibarsi, quindi
problema per il latte, i formaggi, le uova, la carne. Insomma, dalla
moria di api si arriva alla crisi della catena alimentare.
Allarmismo? Magari! Farebbe piacere anche a me credere che è la solita
esagerazione, ma questo è il primo anno che nel mio giardino (e vivo
fuori città) non ci sono api ma solo qualche occasionale calabrone. Ad
aprile ero abituato a vederle gettarsi sui fiori e cercare i posti
migliori dove costruire i favi, i loro nidi fatti di celle esagonali.
Niente di tutto questo, i fiori ci sono ma le api no.
I dati forniti
dall’APAT (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e i servizi Tecnici)
sono desolanti: nel solo 2007 il numero di api in Italia si è
dimezzato. Ma il disastro interessa tutta l’Europa, con una perdita tra
il 30% e il 50%, per non parlare degli Stati Uniti, dove si arriva al
60-70%, tanto da aver definito il fenomeno da spopolamento Ccd (Colony
collapse disorder), fenomeno di cui sono a conoscenza da ben 5 anni!
E credete che ci sia un solo governo così saggio da decidere una
politica che tenti di porre freno ad un modello economico basato sulla
iperproduttività scellerata e sull’accumulo di scorie senza alcuna
lungimiranza e senzo di responsabilità verso un ambiente che non può
essere piegato alla nostra bramosia cieca senza pagarne drammatiche
conseguenze? Restiamo in Italia, andiamo a vedere i programmi dei due
poli che continuiamo a sperare ci rappresentino, e ditemi dove al posto
di produttività c’è risparmio energetico, fonti alternative, riduzione
degli sprechi, investimenti cospicui nella ricerca, leggi e controlli
severissimi nei confronti delle industrie chimiche ecc.
Pura
fantasia, cari signori, il nostro destino sembra già segnato e le api
sono solo uno dei milioni di esempi di ciò che stiamo combinando nel
luogo dove dobbiamo vivere. Altro che sicurezza e immigrazione! La
natura sta presentando il conto, e dovremo pagarlo tutti, senza
possibilità d’appello.
Fonte: "Dionidream".
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