Le
nostre scelte alimentari sono in grado di influenzare la nostra salute e
di avere ricadute positive o negative sull’ambiente in cui viviamo. Tra
scandali alimentari, contaminazioni dovute ad agenti inquinanti ed
abuso di pesticidi, come orientarsi nel momento in cui ci si accinge ad
acquistare il cibo che verrà servito sulla propria tavola? Tra gli scaffali dei comuni supermercati si nascondono alimenti ben poco raccomandabili. Eccone dieci.
1) Popcorn per micronde
Sì ai popcorn preparati in casa, direttamente in padella, a partire dai
chicchi di mais, ma no ai popcorn confezionati che prevedano una
cottura al microonde. Sotto accusa sono le sostanze utilizzate per la
realizzazione dei loro involucri, con particolare riferimento
all’inalazione da parte degli operai addetti alla loro produzione di
fumi tossici (causa di una rara forma di tumore ai polmoni tra gli
addetti ai lavori), tra i quali è stata rilevata la presenza di PFOA,
componente sintetico correlato a tumori e infertilità.
2) Salumi e carne lavorata
Le carni sottoposte a lavorazioni industriali, come dimostrato dai
recenti scandali, sono sempre più oggetto di contaminazioni alimentari
che possono riguardare la presenza all’interno dei prodotti in vendita
di tracce di alimenti non riportati in etichetta, come carne equina di
provenienza sconosciuta inspiegabilmente inclusa in prodotti a base di
carne di manzo, oltre che di residui di farmaci utilizzati a livello
veterinario. Da non dimenticare infine, le ormai ben note ragioni etiche
ed ecologiche per evitare in generale il consumo di carne.
3) Pesce spada
Il pesce spada viene annoverato tra gli alimenti ittici più facilmente
oggetto di contaminazione da parte di metalli pesanti e di sostanze
inquinanti. E’ recente il caso del pesce spada al mercurio scoperto al
mercato ittico di Torino. I livelli della sostanza si trovavano al di
sopra dei limiti di legge. La popolazione dei pesci spada è inoltre
ormai praticamente al collasso ed il pesce spada può essere considerato
come una vera e propria specie in via d’estinzione.
4) Mele non biologiche
Una mela al giorno toglie il medico di torno. A patto che sia
biologica, dovremmo aggiungere. I meleti convenzionali rappresentano una
delle porzioni della coltivazione agroalimentare italiana e mondiale
maggiormente soggetta all’impiego di pesticidi al fine di ottenere una
maggiore resa produttiva. Emblematico in Italia è il caso delle mele
della Val di Non e dell’abuso di pesticidi per la loro coltivazione
(nella speranza che nel frattempo la situazione sia migliorata, anche a
seguito delle proteste della popolazione). Preferite dunque mele
biologiche, non trattate con pesticidi ed altre sostanze nocive. In
questo modo potrete consumarne tranquillamente anche la buccia, ricca di
nutrienti benefici.
5) Margarina
La margarina è un
non-alimento, una creazione completamente industriale che prevede
solitamente l’impiego di ingredienti non considerati esattamente
ecologici e salutari, come l’olio di palma. Le margarine industriali
possono contenere grassi idrogenati e grassi trans, in grado di renderla
un alimento di scarso valore alimentare. Fortunatamente, la margarina
può essere facilmente evitata in cucina, preferendo come condimento del
semplice olio extravergine d’oliva. In alcune preparazioni, potrebbe
essere utile sostituire la margarina con del burro vegetale biologico
che non contenga grassi di scarsa qualità.
6) Bibite gassate
Un concentrato di zuccheri artificiali, coloranti e conservanti,
completamente privo di elementi nutritivi benefici. Le bibite gassate
dolcificate artificialmente alterano la percezione del gusto e
contribuiscono alla diffusione di patologie come il diabete di tipo 2,
l’obesità e la carie. Per non acquistare bibite gassate vi sono inoltre
ragioni ecologiche ed etiche, legate allo spreco di materie prime per la
produzione delle loro confezioni ed alla sottrazione illegale di acqua
potabile alle popolazione dei Paesi in via di sviluppo.
7) Patatine fritte confezionate
Le patatine fritte confezionate sono ancora troppo spesso le
protagoniste principali delle merende dei bambini e degli snack
fuoripasto degli adulti. Il loro contenuto di sale aggiunto e di grassi
di scarsa qualità, per via degli oli vegetali di dubbia provenienza
utilizzati per la loro cottura, le rendono le regine del cibo
spazzatura. Le patatine fritte confezionate e precotte sono state poste
sotto accusa per via del loro elevato contenuto di acrilamide, una
sostanza correlata a cancro e infertilità.
8) Alimenti in lattina
Per quanto riguarda gli alimenti in lattina – pensiamo ad esempio alla
polpa di pomodoro, al mais o ai legumi – a rappresentare un deterrente
all’acquisto è il bisfenolo-A, componente che viene comunemente
utilizzato da parte dell’industria produttrice delle confezioni in latta
destinate a contenere ed a conservare a lungo i cibi. Il bisfenolo-A è
un ormone artificiale, un interferente endocrino ritenuto in grado di
ostacolare il corretto funzionamento del nostro sistema ormonale ed è
stato correlato al fenomeno crescente dell’obesità infantile.
9) Latte
Il latte può essere realmente considerato un alimento tanto salutare
quanto decenni di pubblicità promozionali ci hanno portato a credere?
Pare non sia proprio così, in particolar modo per via degli ormoni
artificiali che esso può contenere a causa dei farmaci somministrati
agli animali da allevamento. Nel latte vaccino è inoltre stata
individuata la presenza di un ormone della crescita insulino-simile,
correlato al rischio di cancro, che prende il nome di fattore IGF-1. Il
consumo di latte è inoltre stato correlato al rischio di osteoporosi.
10) Sedano non biologico
Un alimento insospettabile come il sedano è stato giudicato da parte
dell’Environmental Working Group come l’ortaggio maggiormente
caratterizzato dalla presenza di residui di pesticidi, quando non
proveniente da coltivazioni biologiche. Residui di pesticidi, anche in
quantità minime, risultano spesso presenti nei prodotti agroalimentari
non biologici. Il loro consumo viene regolarmente annunciato come “non
nocivo”, eppure i residui di pesticidi negli alimenti sono stati posti
in stretta correlazione con il rischio di cancro, con particolare
riferimento ai bambini. Nel dubbio, meglio scegliere il più possibile
ortaggi certificati come biologici o coltivati da sé senza l’impiego di
sostanze nocive.
Fonte: "greenme.it".
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