COCCINIGLIA
Questo
insetto è purtroppo scelto per la colorazione di alimenti, di fibre e
di altri materiali (come i colori per pitture di vario tipo) perché
secerne un liquido molto denso e dal colore arancione/rosso intenso, che
utilizza nel suo involucro esterno per proteggersi dai predatori.
Proprio questa colorazione brillante è ciò che l’uomo “estrae”
dall’animale, naturalmente uccidendolo in massa: basti pensare che per
produrre un chilogrammo di colorante servono 100.000 insetti.
Per
ottenere il colorante, si macina il carapace degli insetti (di solito li
si uccide essiccandoli) per ottenerne una polvere, che poi viene
trattata con acqua calda per estrarne l’acido carminico, la molecola
colorata.
Molti pensano di non aver mai comprato nessun alimento
prodotto anche con l’ uso di questi insetti. Spesso invece la cosa ci
sfugge.
Provate a leggere bene le scritte in piccolo piazzate sugli scaffali accanto ai succhi che
contengono il 100% di frutta e tra le pieghe dell’etichetta,
consigliano dal giornale dei consumatori, scoprirete che non di succhi
si tratta, ma di “bevande al gusto di”. Confezioni che mostrano turgide e
succulente arance infatti, fanno apparire come salutari bibite che di
frutta contengono intorno al 20/30%.
Il colore vivo e
invitante, poi, è spesso merito del colorante E120, o Carminio. In
parole più comprensibili cocciniglia. E’ contenuta in tutti gli smarties
e mentos di colore rosso, nelle gelatine,nel marzapane fatturato, nella
frutta candita, nel succo d’ arancia rossa, nelle creme di formaggio
alla frutta, nel cioccolato passion della Lindt, nel sidro di mele e
persino nei lucidalabbra. Inconsapevolmente molte persone si ritrovano a
combattere con allergie non ben identificate. La cocciniglia può
portare a crisi asmatiche e shock anafilattico per gli allergici.
Per i nostri acquisti diamo un occhio in più alle etichette, l’ alternativa si trova sempre.
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