mercoledì 10 aprile 2013

Inefficaia degli antibiotici



Perché gli allevamenti hanno bisogno di nutrire gli animali con un costante impiego di antibiotici, ragione questa che provoca anche una rapida perdita della loro efficacia terapeutica?
Ciò avviene perché in questi luoghi gli animali vengono grottescamente ammassati in minuscole gabbie – così piccole da impedire loro qualsiasi movimento. In tali condizioni le infezioni prosperano, spesso con esiti letali.
È molto più economico nutrire gli animali con una dieta basata su una regolare somministrazione di antibiotici, piuttosto che assicurare loro condizioni di vita migliori e un trattamento per così dire “umano”.
In questo modo le industrie del settore possono vendere la carne a qualche centesimo meno per chilo.
Il risparmio si traduce però in malattia e morte, come hanno dimostrato ampiamente in questi anni i numerosi casi di febbre suina e aviaria.
La Cina è il più grande produttore e consumatore di antibiotici al mondo ma, come ogni altra nazione, non si preoccupa affatto di monitorare il loro impatto sull’ambiente.
Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America (PNAS) mostra che l’uso indiscriminato di antibiotici negli allevamenti cinesi può favorire lo sviluppo di geni resistenti (ARGs), che rappresentano un rischio per la salute umana.
La ricerca, condotta da un team di scienziati dell’Università del Michigan in collaborazione con l’Accademia delle Scienze Cinese, si è concentrata sugli allevamenti di suini. Ciò che questo studio ha evidenziato è davvero sorprendente: sono stati scoperti ben149 diversi geni resistenti agli antibiotici, qualcuno a un livello fino a 28.000 volte superiore alla media.
Naturalmente non si può credere che il fenomeno interessi solo la Cina.
“Le nostre ricerche si sono svolte in Cina ma riflettono quel che accade in tutto il mondo” – riferisce James Tiedje, professore di microbiologia e genetica molecolare all’Università del Michigan.
“L’Organizzazione Mondiale per la Sanità Animale (OIE) e la U.S. Food and Drug Administration si sono mosse per migliorare la normativa sull’uso dei farmaci veterinari proprio perché questi geni migrano facilmente.”
Dato che gli animali non assorbono completamente l’enorme quantità di antibiotici pompati nel loro sistema, gli scarti organici si trasformano in letame – circa 700 milioni di tonnellate prodotte annualmente nella sola Cina. Il letame è venduto come fertilizzante o viene riversato nei fiumi e nelle falde acquifere, con il carico di geni resistenti agli antibiotici.
Questi pericolosi geni possono diffondersi in tutto il mondo con il commercio internazionale, l’immigrazione e i viaggi turistici. In qualche caso i geni diventano molto mobili, nel senso che possono spostarsi in altri batteri e causare malattie negli esseri umani. Si tratta purtroppo di un problema molto serio perché le infezioni che provocano non possono essere curate con gli antibiotici.
A causa di questo circolo vizioso, i geni che resistono agli antibiotici rappresentano un rischio per la salute umana di tutto il mondo e dovrebbero essere classificati alla stregua degli agenti inquinanti – sostiene Tiedje.
È necessario proteggere l’efficacia degli attuali antibiotici perché produrne di nuovi è estremamente difficile.
(orsidellaluna.org)

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