Tutto ciò che, in realtà, noi acquistiamo e consumiamo meccanicamente
al mercato del Grande Malfattore, non è che la contraffazione
sistematica di qualcosa che assomiglia vagamente alla sua forma
originaria, ma che, nella sostanza, è un concentrato di estrogeni,
ormoni, fertilizzanti, antiparassitari, antibiotici, “migliorativi”,
pesticidi, aromi sintetici, coloranti, conservanti e tossine
concentrate.
Così un pollo non è un vero pollo, ma una mina vagante pronta a fare
saltare il nostro sistema nervoso e destabilizzare quello immunitario,
perché incapaci di decifrare e codificare la reale natura dei nuovi
intrusi e di reagire di conseguenza. Un tale pollo, non ha vissuto
felice razzolando nell’aia fra oche, anatre, cani, conigli e gatti, ma
dietro le sbarre fredde e angoscianti di un loculo metallico, beccando
pattume industriale alla luce accecante di una lampada alogena. Come
pensiamo di potere essere belli, forti, in forma e felici, ingurgitando
tali diavolerie? Ma l’esempio del pollo, è estendibile a qualsiasi bene e
prodotto, che sia animale, vegetale o tecnologico. Tutti noi, in
verità, siamo quel pollo! Tristi e apatici, indolenti e flaccidi,
frustrati e repressi, costretti dentro un limbo gelatinoso, brulicante
di paranoie, ansie e ipocondrie. Una vita apparente scandita ad ogni ora
del giorno da acciacchi e malesseri di ogni tipo e genere e dagli
effetti psicosomatici dell’ansia.
Per tanto, tutta questa montagna di merda marcia, che, con inaudita
crudeltà, il Sistema Bestia (in sfregio ad ogni principio etico e
deontologico), spaccia per buone, e fatte con “l’amore della nonna”,
finiscono per accanirsi sulla nostra esistenza e quotidianità, acuendo
il nostro disagio fisico, morale e psicologico.
E’ a questo punto che il Sistema, estrae il suo ennesimo coniglio,
dal cilindro delle illusioni, indicandoci il nuovo miracoloso farmaco a
cui ricorrere, peggiorando ulteriormente, la nostra condizione
patologica e inducendoci alla assuefazione. Nel frattempo le
farmaceutiche ingrassano le loro sporche viscere e la nostra vita si
consuma nel bel mezzo di un freddo oceano, fatto di ansie, angosce, e
fobie delle più disparate. I medici di turno incassano la loro
miserabile tangente in attesa di un nuovo, inutile, nocivo farmaco da
sponsorizzare.
Gianni Tirelli
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