Riciclare l’olio delle fritture e trasformarlo in carburante dei pescherecci
I biocarburanti sono un'alternativa ecofriendly dagli sviluppi tutti
ancora da sondare: ecco come a Trieste si alimentano le navi con l'olio
di scarto
L’olio di scarto delle fritture come carburante per i pescherecci:
l’esperimento, avviato a Trieste con una collaborazione tra la regione
Friuli Venezia Giulia e l’università, sta funzionando con ottimi
risultati. E molte barche per la pesca della zona ormai navigano con i biocarburanti. L’olio
di scarto viene prima recuperato da ristoranti, mense, trattorie,
locali pubblici e poi trasformato in biocarburante, con un procedimento
che ha costi molto limitati. A differenza del gasolio,
che per i pescherecci è praticamente raddoppiato negli ultimi quattro
anni. I pescatori friuliani iniziano a fare i conti, e scoprono così che
utilizzando l’olio di scarto come carburante arrivano a risparmiare
oltre 200mila euro l’anno per il costo del gasolio.
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