Il kebab? Una bomba per la salute!
Calorie, sale e grassi saturi oltre cento volte superiori alla quantità giornaliera consigliata.
Mahmut Aygun è morto serenamente a 87 anni. Ma vien da pensare che non
abbia mangiato molti doner kebab, i panini che lui stesso ha inventato
poco meno di quarant'anni fa: secondo un'indagine appena diffusa dai
Local Authority Coordinators of Regulatory Services inglesi,
in media un panino regala più di mille calorie, il 98 per cento della
quantità giornaliera raccomandata di sale e il 148 per cento dei grassi
saturi consentiti. Insomma, non basta il digiuno per rientrare nei
ranghi dopo un kebab. Che infatti secondo alcuni è il fast food meno
sano in assoluto.
PIATTO TIPICO – Le radici del panino, in realtà,
sono assai più nobili e affondano nella tipica dieta mediterranea: il
kebab (carne d'agnello con spezie) viene servito assieme al riso e alle
verdure (ad esempio lattuga, cipolle, pomodori) e ha tutte le carte in
regola per far parte di una dieta equilibrata e sana. Ma il doner kebab,
ovvero la versione «da strada» del piatto mediorientale, è tutta
un'altra storia: mister Aygun, emigrato in Germania dalla Turchia, l'ha
inventato nel 1971 per dar da mangiare ai suoi connazionali in maniera
semplice ed economica, infilando nella pitta (una specie di disco di
pane da piegare a metà) le verdure, il condimento e la carne tagliata a
fettine da un grosso pezzo che gira su un girarrosto verticale (il nome
doner viene proprio da qui, perché in turco «far girare» si dice
dondurmek). Risultato, un panino facile da mangiare e completo di tutto
che ha dilagato in Europa e oltre. Ma mentre mister Aygun, nel suo
ristorante, avrà pure continuato a usare carni scelte e ingredienti
freschi, altrove le cose sono andate diversamente. Tanto che oggi,
secondo l'indagine dei Lacors inglesi, il 98 per cento dei doner kebab
prenderebbe il semaforo rosso per il contenuto in grassi saturi e il 96
per cento lo guadagnerebbe per il sale. Gli esperti inglesi hanno
analizzato 494 kebab, trovando valori che definiscono «scioccanti».
Difficile dissentire, basta guardare i dati del peggior panino passato
al setaccio: 1990 calorie senza contare verdure e salse, il 346 per
cento della razione quotidiana di grassi saturi e il 277 per cento della
quantità giornaliera di sale. Roba da farsi venire un infarto solo a
guardarlo.
SOTTO ACCUSA – Non è finita: il 35 per cento dei
panini conteneva carni diverse da quelle dichiarate (pure in spregio ai
precetti religiosi, visto che in due panini Halal c'era carne di maiale)
e non c'erano grandi differenze fra i kebab «small» e «maxi». E non è
neanche la prima volta che questi panini finiscono sotto accusa: già un
paio di anni fa una ricerca aveva segnalato che in un caso su 5 i negozi
che vendono doner kebab costituiscono una «significativa minaccia» per
la salute pubblica, l'anno scorso un gruppo di studiosi dell'Hampshire
County Council inglese li aveva definiti «il cibo take away più grasso e
meno sano» trovandoci dentro l'equivalente calorico di un bicchiere di
olio. «In linea teorica potrebbe essere un pasto equilibrato e sano» ha
spiegato Simon Langkey-Evans, nutrizionista dell'università di
Nottingham nel Regno Unito. «Ma le porzioni sono di solito grandi, poi
ci sono troppe salse e condimenti». Alla fine ci ritroviamo in mano un
panino gustoso (bisogna ammetterlo, e certo non stupisce con quel che
c'è dentro), di sicuro economico per le nostre tasche, ma che chiede un
conto salato al nostro benessere.
CIBO OCCASIONALE – Non ci
sono studi a dimostrare che i doner kebab in vendita in Italia siano
meno terribili, ma secondo Carla Favaro, docente alla scuola di
specializzazione in scienze della nutrizione dell'Università di Milano
Bicocca, non bisogna sperarci troppo: «Verosimilmente anche i nostri
saranno simili: essendo in genere gestiti da stranieri, immagino che non
siano “adattati” al nostro tipo di dieta». Detto questo, sono da
bandire senza ripensamenti? «Non esistono alimenti del tutto vietati,
anche se di fronte a dati di questo tipo viene da riflettere.
L'importante è che il consumo sia davvero occasionale, soprattutto se si
è a rischio (ad esempio se già abbiamo elementi di rischio
cardiovascolare). Purtroppo il kebab è un cibo che può essere meno
“eccezionale” del previsto: costa poco, molti studenti e lavoratori lo
possono considerare il pasto ideale a mezzogiorno». I guai possibili,
peraltro, non si limitano all'aumento di peso e al pericolo per arterie e
cuore, ma si possono verificare anche nell'immediato: «Un panino del
genere richiede tempo per essere digerito: difficile concentrarsi nello
studio o lavorare bene dopo un kebab», dice Favaro. «Inoltre, se si
sceglie un cibo simile ci si riempie e non si mangia sufficiente verdura
e frutta, sommando all'errore di un pasto pesante la mancanza di
nutrienti sani. Insomma, è davvero meglio optare per il kebab solo una
volta ogni tanto», conclude la nutrizionista.
Fonte: "Elena Meli, Corriere Della Sera.it".
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