Il termine “immunizzazione”, spesso usato come sostituto per “vaccinazione”, è falso e dovrebbe essere legalmente perseguito. La
ricerca medica ha stabilito chiaramente che l’iniezione diretta di
proteine estranee al corpo e di altre sostanze tossiche (in particolar
modo il mercurio, verso cui il sistema immunitario mostra notoriamente
ipersensibilità) rendono l’organismo più predisposto – e non meno – a
sviluppare future patologie. I vaccini fanno l’opposto di immunizzare: anzi, di solito impediscono lo sviluppo dell’immunità, dopo un contagio avvenuto naturalmente.
Le autorità stimano che i problemi di salute legati ai vaccini
abbiano una frequenza 100 volte superiore a quella riportata dalle
agenzie governative. La differenza è dovuta al fatto che i dottori non
hanno nè l’obbligo nè l’incentivo di denunciare gli effetti avversi. Con
i movimenti anti-vaccinazioni che ora diffondono la verità su internet,
la comunità medica è in stato di massima allerta e difende le sue
posizioni. I produttori di vaccini consigliano alla classe medica di non
dare modo ai pazienti e ai loro parenti di pensare che i rischi possano
essere maggiori dei benefici, quando in realtà la verità è precisamente
l’esatto opposto.
Il confronto tra rischi e benefici è una ponderazione importante
per qualsiasi persona che debba decidere se vaccinarsi o no.
Contrariamente alla credenza popolare e alla pubblicità, le malattie
infantili in un paese sviluppato non sono così pericolose come siamo
portati a credere: anche se ci si ammala, non vuol dire che si debba per
forza morire… È un fatto scientificamente provato che i vaccini furono
introdotti quando il rischio di mortalità per le patologie era già sceso
sotto il livello di guardia.
Durante gli ultimi 200 anni, le principali conquiste nel
contrastare le malattie sono state un miglior cibo e acqua potabile più
pulita… non certo i vaccini. Hanno contribuito anche una maggior igiene e
le migliorate condizioni di vita. Ciò viene confermato anche da
pubbliche ricerche a revisione paritaria, le quali provano che non sono
stati i vaccini a salvarci.
Tutti i vaccini contengono agenti sterilizzanti, neurotossine,
immunotossine e composti cancerogeni. Alcuni contengono la formaldeide,
un cancerogeno trovato nella quasi totalità dei vaccini; neurotossine
come il glutammato monosodico (MSG), il cloruro di potassio,
il thimerosal(sodio-etilmercurio-tiosalicilato), agenti sterilizzanti
come il Triton X-100, l’octoxynol-10, ilpolisorbato 80; immunotossine
come la neomicina, il fosfato monopotassico, il sodio desossicolico, per
nominarne alcuni dei tanti.
Non è una coincidenza che più informati si è, minori siano le
possibilità che ci si vaccini: ciò contraddice nettamente la convinzione
errata di quei medici che credono che i genitori non facciano vaccinare
i figli perchè poveri, poco istruiti o male informati. Man mano che le
reali finalità dei vaccini diventano sempre più evidenti, chi è
pienamente conscio del pericolo non guarda più ai vaccini nello stesso
modo.
Il Dr. Marco Torres, autore dell’articolo, è ricercatore, scrittore e portavoce dei consumatori per uno stile di vita sano. È laureato in Salute Pubblica e Scienze Ambientali ed è un conferenziere professionista su temi quali la prevenzione di malattie, tossine ambientali e politiche sanitarie.
Fonte: preventdisease.com
Fonte: preventdisease.com
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