Il cane domestico è soggetto all'attacco di diversi parassiti tra cui la zecca. Essa è uno degli ospiti più indesiderati e pericolosi per il nostro amico a quattro zampe, in quanto vettore di diverse malattie, fra cui la rickettsiosi e la piroplasmosi.
Impariamo insieme a difenderlo in modo efficace e attento: la sua
salute è importante per lui quanto per noi umani e per l'ambiente in cui
l'animale vive e si relaziona.
Conosciamo la zecca
La zecca
è un aracnide parassita apparenente al medesimo ordine degli acari. Il
sottordine specifico è noto in zoologia con il nome di Ixodida. Questo
piccolo animale si nutre di sangue e, purtroppo, è capace di trasmettere
malattie e patologie: la piroplasmosi, la Malattia di Lyme,
l'Encefalite TBE, la Febbre Q e la tularemia. La sua pericolosità può
coinvolgere, oltre ai cani, anche i gatti, i volatili, i roditori, i
cavalli, gli ovini, i bovini e l'uomo.
Il suo habitat (in attesa
dell'animale su cui attecchire) è molto vario: spazia, infatti, dai
manti erbosi ornamentali, infestanti o coltivati, ai pressi di stalle e
scuderie, ambienti cittadini e regolarmente abitati, dove l'animale ama
nascondersi servendosi di ombre, fessure e sporco.
Una zecca, se
non individuata, è capace di vivere per tutta la sua esistenza
(notevole per un aracnide) su un solo o ospitante.
Per
controllare la diffusione di questo parassita, è d'obbligo una
sufficiente conoscenza delle sue abitudini e della biologia.
Come difendere il cane dalle zecche
Mentre la maggior parte delle infezioni recate da altri parassiti
esterni sono per lo più benigne (ad esempio le pulci), non si può dire
la stessa cosa per le zecche prese dopo una passeggiata al guinzaglio o
una corsa al parco con altri cani, o ancora, un allenamento. Purtroppo,
una volta che si lega alla pelle del cane, la zecca succhia il suo
sangue e vi si introduce (se ne è portatrice) un parassita del sangue
molto pericoloso, il Babesia canis. Una volta inoculati, i babesia
(chiamati anche piroplasmi, da cui il nome della malattia piroplasmosi)
penetrano nei globuli rossi senza distruggerli. Questa invasione provoca
i primi sintomi: il cane appare abbattuto, rifiuta di correre,
esprimersi giocosamente e smette di mangiare. La temperatura corporea
incrementa rapidamente e può raggiungere i 41°C; i globuli rossi cedono,
causando un'anemia e, inoltre, le urine si tingono di una colorazione
rosso sangue appariscente.
Nella piroplasmosi bisogna intervenire con urgenza ed in modo idoneo, rivolgendoci ad un buon veterinario.
Nelle zone particolarmente popolate dalle zecche, è bene
sorvegliare l'animale e sottoporlo a controllo già ai primi segni di
insolita apatia. La piroplasmosi è una patologia seria e grave, che può
danneggiare gravemente il fegato e i reni.
Come in tutte le
questioni riguardanti la salute, la regola si chiama prevenzione. In
commercio, esistono dei collari appositi, contenenti un principio attivo
(spesso il Preventic ND), che fungono da anti-parissitari, inducendo il
distacco spontaneo delle zecche in meno di un giorno.
Dedichiamo il giusto tempo all'ispezione del cane, specie al rientro
della passeggiata, e teniamo da parte delle apposite pinze utili nel
caso in cui venga localizzata una zecca. Diamo, infine, enorme
importanza all'igiene del manto e della cuccia.
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