Le
bugie dell’acqua minerale non sono una novità: le condanne degli ultimi
anni, da Uliveto a Rocchetta da Vitasnella a Ferrarelle.
Il
mondo delle acque minerali in bottiglia è tutt’altro che limpido. Oltre
alle strategie di promozione che passano dagli studi dei medici di base o
denigrano l’acqua del rubinetto, l’aspetto più critico riguarda le
bugie e le scorrettezze dei messaggi pubblicitari che
in questi anni non si è arrestata. Basta ricordare l’ambiguità delle
pubblicità comparative che esaltano acque con poco sodio, sorvolando sul
fatto che l’apporto di sodio nella dieta derivante dall’acqua è
trascurabile. La stessa cosa si può dire per le acque con pochi sali
minerali che vantano requisiti e vantaggi inesistenti. Poi ci sono i
messaggi palesemente ingannevoli che hanno caratterizzato per anni il
settore.
Nel 2005 la pubblicità di Uliveto e Rocchetta definite
“acque della salute” sono state censurate perchè non è stata ricontrata
“un’attività terapeutica”. Qualcuno ricorda come nel 2012 Rocchetta
vantava caratteristiche analoghe ad alcune acque termali. Nella
pubblicità sosteneva di svolgere una funzione terapeutica nei confronti
di alcune affezioni della pelle e di avere poteri antinfiammatori. Si
diceva che l’acqua proteggeva la cute dagli arrossamenti dovuti
all’esposizione ai raggi ultravioletti. Per questo motivo era utile
berla al mare o sulla neve dove è facile procurarsi scottature.
L’Autorità Garante ha scoperto che le ricerche sull’effetto
antinfiammatorio esistono, ma non riguardano l’ingestione dell’acqua,
come si lascia intendere. L’attenuazione del rossore si ottiene
attraverso impacchi effettuati con l’acqua Rocchetta.
Anche Tè
Verde Elisir di Rocchetta, elencava virtù come “l’effetto diuretico”,
“l’aiuto a combattere i radicali liberi”, il “ ritardo del processo di
invecchiamento” e ancora “rinforza il sistema immunitario e abbassa il
livello di colesterolo nel sangue” . Anche questo messaggio viene
censurata dal Giurì di Autodisciplina Pubblicitaria.
Nella
pubblicità dell’acqua Lila si leggeva che “aiuta a combattere i radicali
liberi e a rimanere giovani”. Di fronte al tentativo di trasformare
un’acqua da tavola in un prodotto farmaceutico, il Giurì ha condannato.
L’acqua minerale Danone Vitasnella prometteva di fare scivolare via il
senso di pesantezza, la scritta era supportata dall’immagine di una
ragazza magra e atletica. Oltre a ciò Vitasnella “aiuta a prevenire la
ritenzione idrica dei liquidi nei tessuti. Bevendola ogni giorno il tuo
corpo si sentirà sempre più snello, più leggero e in forma”. Ingannevole
e censurata.
L’acqua minerale Lete sosteneva di essere in
grado di “contribuire a ridurre il rischio di ritenzione idrica, di
cellulite e di ipertensione arteriosa”. Censurata: il Giurì ha ritenuto
che promettesse più di quanto fosse lecito attendersi.
La pubblicità della bottiglia di minerale Santa Croce sosteneva “aiuta a prevenire la ritenzione idrica”. Censurata.
Ferrarelle nel 2006 scriveva nella pubblicità di essere “l’unica acqua
minerale effervescente naturale di qualità garantita e sicura”. È stata
censurata dal Giurì perché esisteva anche allora l’acqua Lete
naturalmente effervescente. L’elenco potrebbe continuare ma ci sarà
senz’altro un’altra occasione. Fonte: "Il fatto alimentare".
Nessun commento:
Posta un commento