La pratica della coltivazione dell’angelica risale al 1500, ma già dal X secolo la si importava dai paesi scandinavi come merce preziosa, visto i suoi molteplici utilizzi. Spezia, verdura, erba officinale, l’angelica veniva usata addirittura contro gli avvelenamenti. Deve il suo nome all’arcangelo Raffaele, che secondo la tradizione popolare la usava per dare sollievo agli appestati.
Le proprietà
Dell’angelica non si butta via niente! Radici (da estrarre e seccare in autunno), foglie (da raccogliere a primavera) e fusto (in estate), se pure in modo differente, sono tutti utilizzabili. Persino con i semi si può preparare un ottimo impacco per occhi stanchi. Ricca di principi attivi quali tannino, cumarina, olio essenziale, resina e sostanza amara, è indicata in caso di gonfiore e meteorismo, catarro bronchiale ma anche di disturbi del sonno. E’ anche utile per mestruazioni irregolari.
Oggi l’angelica viene usata con più parsimonia che in passato poiché può causare foto-sensibilizzazione e – se assunta in dosi molto elevate – può avere effetti depressivi. Sconsigliata in gravidanza in virtù del suo potere emmenagogo, stimolando cioè l’afflusso di sangue nella regione pelvica.
Il vino di angelica, usato come coadiuvante digestivo, è una bevanda tradizionale e di facile preparazione. Gli ingredienti sono:
- 30 gr di radice di angelica
- 1 l di vino rosso
- 4 gr di cannella in polvere
Un decotto di echinacea – preparato portando ad ebollizione 2,5 dl di acqua con 1 cucchiaio di radice di echinacea per 5 minuti, versato su di 1 cucchiaino di angelica e lasciato riposare per una 10 minuti, diventa una buona tisana contro il raffreddore.
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