http://www.eticamente.net/29206/22-cose-che-riguardano-gli-alimenti-che-vi-lasceranno-inorriditi.html
CERCARE LA CONOSCENZA NELLA VITA QUOTIDIANA AMBIENTE-ECOLOGIA-ANIMALI-RINNOVABILI-SATIRA-FOTOGRAFIA - ARTE - COSE CURIOSE - COSE UTILI -
domenica 30 novembre 2014
sabato 29 novembre 2014
venerdì 28 novembre 2014
Misteriosa gelatina in mare Reti di un peschereccio a fuoco
Gli scienziati scoprono che la Terra è avvolta in uno scudo spaziale alla “Star Trek”
Come reagisce il cervello dei cani alla voce del padrone???
giovedì 27 novembre 2014
Progetto “No Waste”: lo speciale robot ‘mangia-rifiuti’ in grado di produrre compost
E' davvero un microchip quello trovato incastonato dentro una pietra in Russia?
Justin Reznick Fotografa un paesaggio con 190 milioni di anni.....
Twitter terrà traccia delle app installate sullo smartphone.
SPEDIRE QUALCOSA IN ITALIA? .....Per il Giappone, siamo i peggiori d’Europa !!
GUY BOURDIN. IL FOTOGRAFO SADO- CHIC
mercoledì 26 novembre 2014
Una APP per scoprire se siamo smartphone dipendenti .
Gli alimenti che aiutano a fluidificare il sangue
Gli spot televisivi sui cibi reclamizzati fanno ingrassare i bambini.
martedì 25 novembre 2014
Come fare per vedere i dispositivi che utilizzano il vostro account google
Isola d'Elba, si susseguono sprofondamenti e voragini nella terra!
Trasformare il Galaxy S3 in un Galaxy Note 4 , con la ROM Ditto Note 4.
I produttori di orologi di lusso contro le loro watch-faces piratate
Xiaomi lancia una nuova batteria esterna da 5000 mAh a 8 dollari
lunedì 24 novembre 2014
Carenze nutrizionali e capelli bianchi: un frullato per bloccarne la crescita
Addio ad oliere ed olio "taroccato" al ristorante
domenica 23 novembre 2014
Inventa l’auto ad aria, ma poco dopo si suicida misteriosamente (??).
I segni che indicano un eccesso di cortisolo nell’organismo
sabato 22 novembre 2014
Gif2Boot create la vostra boot animation personalizzata
La Russia introduce la castrazione chimica per i pedofili
L’argento colloidale è meglio di qualsiasi antibiotico,ma non te lo diranno mai!
venerdì 21 novembre 2014
Una vecchia ferrovia trasformata in suggestivo percorso ciclabile in Umbria, 51 Km mitici.
COME TI AMMAZZO LE E-CIG - PHILIP MORRIS LANCIA LE SIGARETTE CHE NON FANNO FUMO
Privacy questa sconosciuta . I siti che ti dicono quello che Google sa di te
giovedì 20 novembre 2014
Come riscaldare casa a costo zero: l’esperimento di Petralia Soprana (VIDEO)
7 “super” semi che non dovrebbero mai mancare nella dieta
Controllate il ph del vostro corpo! Con un semplice esame fatto da voi riuscite verificarlo.
mercoledì 19 novembre 2014
Come realizzare un mini terrario magnetico
Telescopio spaziale Hubble, quasi 25 anni a fotografare l'universo
E luce fu. Solenica trasforma l’eliostato e rende il sole accessibile a tutti
IN BOCCA ALLA TERRA - TRA STALLATTITI, COLORI INCREDIBILI E SUONI MISTERIOSI
martedì 18 novembre 2014
Il lago di Van in Turchia:Archivio Climatico degli ultimi 100.000 anni
Ivan Kislov Tutta la curiosità delle volpi nelle sue splendide foto .
Scoperta la musica della Vita, le proteine vibrano come corde di violino
Google Keep introduce la condivisione delle note e molto altro
lunedì 17 novembre 2014
Toogle Data 5.0, lunico widget che disattiva i dati mobili su Android 5.0 Lollipop
domenica 16 novembre 2014
Sapete chi produce i prodotti venduti a LIDL?!? Ecco tutte le aziende… LEGGETE
Il potere dell’echinacea antibiotico e immunostimolante naturale
Il nuovo Google Calendar è ora disponibile per tutti tramite il Play Store
WhatsApp, la doppia spunta blu è diventata facoltativa con il nuovo aggiornamento su Android
sabato 15 novembre 2014
“PRYNT” E IL CELLULARE DIVENTA UNA MACCHINA FOTOGRAFICA ISTANTANEA
Le buffe facce dei cani mentre nuotano immortalate da Seth Casteel
Profumatore Spray per ambienti
Una facile ricetta per produrre in casa una miscela da vaporizzare
negli ambienti per profumare e con un’azione antisettica e balsamica.
Prima di tutto procuratevi un contenitore ricaricabile con un erogatore spray, potete riciclare anche quelli dei detersivi basta che sia ben lavato.
Fate una soluzione con:
Consigliamo di utilizzare solo oli essenziali naturali puri, evitare le essenze sintetiche ricordando che le particelle odorose delle sostanze entrano in circolo velocemente e vengono assorbite dall’organismo.
http://zeauniverse.com
Prima di tutto procuratevi un contenitore ricaricabile con un erogatore spray, potete riciclare anche quelli dei detersivi basta che sia ben lavato.
Fate una soluzione con:
- 500 ml di acqua
- 2 cucchiai di alcool (quello che si usa per fare i liquori o anche acquavite)
- 15 gocce di olio essenziale di Lavanda
- 10 gocce di olio essenziale di Eucalipto
Consigliamo di utilizzare solo oli essenziali naturali puri, evitare le essenze sintetiche ricordando che le particelle odorose delle sostanze entrano in circolo velocemente e vengono assorbite dall’organismo.
http://zeauniverse.com
Cenere del camino: usi alternativi , invece che buttarla .
Asciugamani e canovacci: gli oggetti più sporchi in casa, ecco come e quanto lavarli .
venerdì 14 novembre 2014
giovedì 13 novembre 2014
Crema di carote bianche con topinambur o patate alla curcuma
Una delicata saporita e salutare minestra molto particolare:
Ingredienti per 2 persone:
2 carote bianche
3 bulbi di topinambur o patate medie
1 spicchio d' aglio
2 foglie di salvia
1 rametto di rosmarino tritato finemente
1 cucchiaio di olio extra vergine
brodo vegetale q.b.
sale integrale
pepe nero
1 cucchiaino di curcuma
Procedimento :
In una pentola d'acciaio far rosolare lo spicchio d'aglio la salvia ed il rosmarino in poco olio e un po' d'acqua. Aggiugere il topinambur o le patate sbucciate e tagliate a dadini, le carote tagliate a rondelle. Portare a bollore e far cuocere finchè le verdure saranno tenere.
Frullare il brodo con le patate e le carote in modo da ottenere una crema, assaggiare e se serve aggiustare di sale.
Togliere dal fuoco, aggiungere il pepe nero la curcuma ed un filo di olio
Ingredienti per 2 persone:
2 carote bianche
3 bulbi di topinambur o patate medie
1 spicchio d' aglio
2 foglie di salvia
1 rametto di rosmarino tritato finemente
1 cucchiaio di olio extra vergine
brodo vegetale q.b.
sale integrale
pepe nero
1 cucchiaino di curcuma
Procedimento :
In una pentola d'acciaio far rosolare lo spicchio d'aglio la salvia ed il rosmarino in poco olio e un po' d'acqua. Aggiugere il topinambur o le patate sbucciate e tagliate a dadini, le carote tagliate a rondelle. Portare a bollore e far cuocere finchè le verdure saranno tenere.
Frullare il brodo con le patate e le carote in modo da ottenere una crema, assaggiare e se serve aggiustare di sale.
Togliere dal fuoco, aggiungere il pepe nero la curcuma ed un filo di olio
Vellutata di radice di prezzemolo, patate e porri
Una sana e particolare minestra .
Ingredienti:
- 2 radici di prezzemolo
- 1 porro
- 1 patata
- 2 scalogni
- brodo vegetale (si puo' far cuocere anche con sola acqua)
- sale
- pepe
- erba cipollina
- 1 porro
- 1 patata
- 2 scalogni
- brodo vegetale (si puo' far cuocere anche con sola acqua)
- sale
- pepe
- erba cipollina
. Parmigiano a piacere
Preparazione:
1: Far appassire in uncucchiaio di olio e acqua il porro e gli scalogni affettati sottilmente.
2: Aggiungere le patate tagliate a fettine sottili e le radici di prezzemolo tagliate a tocchetti.
3: Far andare per 5-10 minuti sulla fiamma alta e coprire col brodo caldo.
4: Cuocere per 30 - 40 minuti o fino a quando le verdure si saranno ammorbidite.
5: Passare tutto al mixer, aggiungere pepe e sale e servire con una spolverata di erba cipollina e volendo parmigiano.
mercoledì 12 novembre 2014
martedì 11 novembre 2014
lunedì 10 novembre 2014
domenica 9 novembre 2014
sabato 8 novembre 2014
Scoperta una molecola capace di renderci invisibili alle zanzare
venerdì 7 novembre 2014
giovedì 6 novembre 2014
mercoledì 5 novembre 2014
Il fluoro inserito ufficialmente nell’elenco delle sostanze neurotossiche
martedì 4 novembre 2014
lunedì 3 novembre 2014
Antibiotico resistenza
Nei giorni scorsi le principali associazioni di
produttori di carne hanno lanciato una massiccia campagna mediatica per
evidenziare quella che considerano l’assoluta sostenibilità di
un’alimentazione basata sui prodotti di origine animale. Ne ha parlato anche il Corriere. L’iniziativa è affiancata da un sito web
che ospita articoli tutti più o meno caratterizzati dallo stesso leit
motiv: mangiare carne fa bene. E in cui la scelta di non consumarne, per
motivi etici o di salute (perché se conta l’opinione dei tecnici
interpellati dalle associazioni che rappresentano chi con la carne fa
business conta anche quella di esperti quali il prof. Umberto Veronesi,
il più noto oncologo italiano, vegetariano non in quanto animalista ma
in quanto medico che ben conosce l’importanza di una sana alimentazione
e che a questo tema ha dedicato un libro),
viene definita “eccentrica moda alimentare”. Ognuno ha le sue opinioni
e, come sempre, noi le rispettiamo. Tuttavia le notizie che arrivano
dalla cronaca rendono leciti tutti i dubbi che il fronte animalista e
veg ha più volte espresso sulla produzione industriale di carne. E’ di
venerdì la notizia del sequestro di farmaci di provenienza illecita avvenuto in allevamenti di nove province italiane
(farmaci e antibiotici utilizzati per aumentare la produzione di
latte). Ed è dei giorni scorsi quella di una sorta di ritorsione
commerciale nei confronti di SkyTg24 dopo alcuni reportage dedicati alla sicurezza alimentare.
Dopo la messa in onda dei servizi che evidenziavano tra l’altro i pericoli della antibiotico-resistenza – il fenomeno per cui i batteri sviluppano la capacità di resistere ai farmaci con conseguente perdita di efficacia di questi ultimi e gravi conseguenze per la vita delle persone –, l’emittente satellitare non si è più vista rinnovare alcuni contratti pubblicitari da aziende del settore. E’ stata la stessa direttrice del telegiornale, Sarah Varetto, a darne notizia agli ascoltatori nella sua introduzione alla nuova inchiesta di Virginia Di Marco sulla relazione stretta tra antibiotici e allevamenti di polli, diventata la cover story della settimana: “Da quando abbiamo deciso di focalizzarci su questi temi e in particolare su quello dell’antibiotico-resistenza legata al consumo delle carni che provengono dagli allevamenti intensivi – ha spiegato -, forse avrete notato qualche inserzionista in meno nei nostri spazi pubblicitari. Ma noi continueremo lo stesso. Il nostro obiettivo è sempre quello di meritarci ogni giorno la fiducia che ci accordate”.
Nell’inchiesta, ancora oggi visibile on demand con MySky e disponibile in streaming web anche qui, si puntano i riflettori in particolare sulla realtà degli allevamenti intensivi di polli, fatti di capannoni più o meno moderni in cui trovano posto fino a 30 mila animali contemporaneamente, con una densità che, a seconda dei casi, varia tra i 15 e i 20-23 esemplari per metro quadrato. In queste condizioni di affollamento è inevitabile che si sviluppino malattie che per effetto della convivenza forzata e dell’ambiente chiuso finiscono col diffondersi tra più animali. La conseguenza è un ricorso massiccio e generalizzato alle terapie antibiotiche, non essendo possibile individuare nella massa i soli animali effettivamente ammalati. Questa pratica di somministrazione estensiva contribuisce ad aumentare l’antibiotico-resistenza, con effetti che si possono poi ripercuotere sulla salute umana (nel servizio si citano dati dell’Oms secondo cui ogni anno in Europa si registrano circa 25 mila vittime da antibiotico-resistenza) per lo sviluppo di batteri su cui poi gli antibiotici non hanno più effetto. Il problema, va detto, non riguarda solo gli allevamenti ma anche l’utilizzo eccessivo che degli antibiotici si tende a fare nella vita di tutti i giorni. Ma il rischio che l’antibiotico-resistenza negli animali si trasferisca ad altri batteri presenti nell’organismo umano secondo gli esperti non va sottovalutata. Non è forse un caso che i ministri della Salute e delle Politiche Agricole, Beatrice Lorenzin e Maurizio Martina, sollecitati sull’argomento, hanno parlato della necessità di ridurre l’utilizzo di antibiotici negli allevamenti intensivi e di puntare ad un sempre maggiore livello di benessere degli animali. Quest’ultimo non dovrebbe essere inteso solo come un dovere morale nei confronti di esseri viventi (e senzienti!) ma anche come garanzia per i consumatori dato che a un migliore benessere corrisponde un migliore stato di salute di ciò che poi è destinato a diventare bistecca.
Il tema è particolarmente dibattuto. I produttori contestano ad esempio il dossier diffuso nelle settimane scorse dalla Lav secondo cui ogni anno, con un consumo medio di 87 kg di carne e una stima di 100 milligrammi di farmaco per chilo utilizzati in fase di allevamento, il consumatore medio arrivi ad introdurre nell’organismo quasi 9 grammi di antibioci, ovvero l’equivalente di quattro trattamenti farmacologici per malattie generiche. I produttori fanno notare che solo gli animali che hanno completamente smaltito gli antibiotici che sono stati loro somministrati – somministrati, assicurano, non in forma preventiva e solo dopo prescrizione veterinaria -, vengono inviati al macello e che quindi non ve ne sarebbe traccia una volta che le carni arrivano sulle tavole.
Ma il punto, al di là dei dettagli di come avvenga questa somministrazione, delle tempistiche e di quanto residuo vi sia effettivamente nel piatto, è forse un altro: perché gli animali degli allevamenti intensivi si ammalano, rendendo necessario il ricorso agli antibiotici? L’allevamento affonda le sue radici nella storia dei tempi, l’uso massiccio di antibiotici è invece storia recente. Se ne deduce che in passato si allevavano animali destinati alla produzione di carne senza bisogno di somministrare loro dei farmaci. Le tecniche di allevamento erano però diverse, gli animali vivevano perlopiù all’aperto e si nutrivano di erba e fieno e non di mangimi. Il discorso va dunque spostato sulla filosofia produttiva che sta dietro agli allevamenti intensivi dei giorni nostri, alla loro ricerca di una sempre maggiore resa, alla propensione a cambiare le naturali abitudini delle diverse specie. Si deve partire insomma dal fatto che quelli allevati sono per definizione ufficiale “animali da reddito”. E come tali considerati alla stregua di una qualunque materia prima. Da cui tutto il resto.
Twitter: @lex_sala
Dopo la messa in onda dei servizi che evidenziavano tra l’altro i pericoli della antibiotico-resistenza – il fenomeno per cui i batteri sviluppano la capacità di resistere ai farmaci con conseguente perdita di efficacia di questi ultimi e gravi conseguenze per la vita delle persone –, l’emittente satellitare non si è più vista rinnovare alcuni contratti pubblicitari da aziende del settore. E’ stata la stessa direttrice del telegiornale, Sarah Varetto, a darne notizia agli ascoltatori nella sua introduzione alla nuova inchiesta di Virginia Di Marco sulla relazione stretta tra antibiotici e allevamenti di polli, diventata la cover story della settimana: “Da quando abbiamo deciso di focalizzarci su questi temi e in particolare su quello dell’antibiotico-resistenza legata al consumo delle carni che provengono dagli allevamenti intensivi – ha spiegato -, forse avrete notato qualche inserzionista in meno nei nostri spazi pubblicitari. Ma noi continueremo lo stesso. Il nostro obiettivo è sempre quello di meritarci ogni giorno la fiducia che ci accordate”.
Nell’inchiesta, ancora oggi visibile on demand con MySky e disponibile in streaming web anche qui, si puntano i riflettori in particolare sulla realtà degli allevamenti intensivi di polli, fatti di capannoni più o meno moderni in cui trovano posto fino a 30 mila animali contemporaneamente, con una densità che, a seconda dei casi, varia tra i 15 e i 20-23 esemplari per metro quadrato. In queste condizioni di affollamento è inevitabile che si sviluppino malattie che per effetto della convivenza forzata e dell’ambiente chiuso finiscono col diffondersi tra più animali. La conseguenza è un ricorso massiccio e generalizzato alle terapie antibiotiche, non essendo possibile individuare nella massa i soli animali effettivamente ammalati. Questa pratica di somministrazione estensiva contribuisce ad aumentare l’antibiotico-resistenza, con effetti che si possono poi ripercuotere sulla salute umana (nel servizio si citano dati dell’Oms secondo cui ogni anno in Europa si registrano circa 25 mila vittime da antibiotico-resistenza) per lo sviluppo di batteri su cui poi gli antibiotici non hanno più effetto. Il problema, va detto, non riguarda solo gli allevamenti ma anche l’utilizzo eccessivo che degli antibiotici si tende a fare nella vita di tutti i giorni. Ma il rischio che l’antibiotico-resistenza negli animali si trasferisca ad altri batteri presenti nell’organismo umano secondo gli esperti non va sottovalutata. Non è forse un caso che i ministri della Salute e delle Politiche Agricole, Beatrice Lorenzin e Maurizio Martina, sollecitati sull’argomento, hanno parlato della necessità di ridurre l’utilizzo di antibiotici negli allevamenti intensivi e di puntare ad un sempre maggiore livello di benessere degli animali. Quest’ultimo non dovrebbe essere inteso solo come un dovere morale nei confronti di esseri viventi (e senzienti!) ma anche come garanzia per i consumatori dato che a un migliore benessere corrisponde un migliore stato di salute di ciò che poi è destinato a diventare bistecca.
Il tema è particolarmente dibattuto. I produttori contestano ad esempio il dossier diffuso nelle settimane scorse dalla Lav secondo cui ogni anno, con un consumo medio di 87 kg di carne e una stima di 100 milligrammi di farmaco per chilo utilizzati in fase di allevamento, il consumatore medio arrivi ad introdurre nell’organismo quasi 9 grammi di antibioci, ovvero l’equivalente di quattro trattamenti farmacologici per malattie generiche. I produttori fanno notare che solo gli animali che hanno completamente smaltito gli antibiotici che sono stati loro somministrati – somministrati, assicurano, non in forma preventiva e solo dopo prescrizione veterinaria -, vengono inviati al macello e che quindi non ve ne sarebbe traccia una volta che le carni arrivano sulle tavole.
Ma il punto, al di là dei dettagli di come avvenga questa somministrazione, delle tempistiche e di quanto residuo vi sia effettivamente nel piatto, è forse un altro: perché gli animali degli allevamenti intensivi si ammalano, rendendo necessario il ricorso agli antibiotici? L’allevamento affonda le sue radici nella storia dei tempi, l’uso massiccio di antibiotici è invece storia recente. Se ne deduce che in passato si allevavano animali destinati alla produzione di carne senza bisogno di somministrare loro dei farmaci. Le tecniche di allevamento erano però diverse, gli animali vivevano perlopiù all’aperto e si nutrivano di erba e fieno e non di mangimi. Il discorso va dunque spostato sulla filosofia produttiva che sta dietro agli allevamenti intensivi dei giorni nostri, alla loro ricerca di una sempre maggiore resa, alla propensione a cambiare le naturali abitudini delle diverse specie. Si deve partire insomma dal fatto che quelli allevati sono per definizione ufficiale “animali da reddito”. E come tali considerati alla stregua di una qualunque materia prima. Da cui tutto il resto.
Twitter: @lex_sala
domenica 2 novembre 2014
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