LE IMMAGINI SCONVOLGENTI DELLA DONNA MESSICANA CON CORNA E DENTI AGUZZI .
CERCARE LA CONOSCENZA NELLA VITA QUOTIDIANA AMBIENTE-ECOLOGIA-ANIMALI-RINNOVABILI-SATIRA-FOTOGRAFIA - ARTE - COSE CURIOSE - COSE UTILI -
giovedì 31 ottobre 2013
L’ acqua minerale in bottiglia
Ma quale acqua è la migliore da bere ?
In questo articolo , dedicheremo la nostra
attenzione sulle acque comunemente in commercio, che noi conosciamo come
acque in bottiglia.
La nostra attenzione non sarà dedicata al
loro sapore o al loro gusto, ma solo al loro contenuto di Sali minerali.
Il gusto è soggettivo e pertanto è variabile da soggetto a soggetto.
Le proprietà dell’ acqua no: sono costanti e indicate in etichetta.
Le indicazioni sono così tante che è veramente difficile capire cosa stiamo bevendo.
Sfatiamo il mito dell’ utilità dei Sali minerali contenuti nell’ acqua !
Tutti i Sali Minerali , fondamentali al pari delle vitamine per il nostro metabolismo, sono Sali Minerali organici . i Sali minerali organici, sono biodisponibili e utilizzabili dal nostro organismo. ( es: Germanio )
I Sali minerali contenuti nell’ acqua sono Sali minerali inorganici. Immaginate di ingerire polvere di ferro per aumentare il livello ematico di ferro o di magiare polvere di pietra calcarea per aumentare il livello di calcio e curare l’ osteoporosi !!
Esiste una sola acqua che fa veramente bene alla salute: è quella con residuo fisso inferiore a 50 mg litro.
Maggiore è il residuo fisso è maggiore è la difficoltà che i nostri reni dovranno fare per filtrarla !
Se bevete acqua con molti Sali minerali, danneggiate il vostro corpo, favorendo calcoli renali, depositi a livello dei vasi sanguigni e a livello del cervello. Favorite l’ invecchiamento precoce
Focus :Residuo fisso dell’ acqua minerale. Come proteggersi !
Non tutte le acque minerali sono uguali: ognuna ha caratteristiche specifiche che dipendono dal tipo di sali in essa sono disciolti.
Le acque, scorrendo nel sottosuolo, raccolgono i Sali minerali presenti nelle rocce. In base al tipo di minerali in esse disciolti, indicati come "residuo fisso" (cioè la quantità di sali minerali depositati da un litro di acqua fatto evaporare a 180°.
Le acque minerali vengono classificate in base al residuo fisso:
Le proprietà dell’ acqua no: sono costanti e indicate in etichetta.
Le indicazioni sono così tante che è veramente difficile capire cosa stiamo bevendo.
Sfatiamo il mito dell’ utilità dei Sali minerali contenuti nell’ acqua !
Tutti i Sali Minerali , fondamentali al pari delle vitamine per il nostro metabolismo, sono Sali Minerali organici . i Sali minerali organici, sono biodisponibili e utilizzabili dal nostro organismo. ( es: Germanio )
I Sali minerali contenuti nell’ acqua sono Sali minerali inorganici. Immaginate di ingerire polvere di ferro per aumentare il livello ematico di ferro o di magiare polvere di pietra calcarea per aumentare il livello di calcio e curare l’ osteoporosi !!
Esiste una sola acqua che fa veramente bene alla salute: è quella con residuo fisso inferiore a 50 mg litro.
Maggiore è il residuo fisso è maggiore è la difficoltà che i nostri reni dovranno fare per filtrarla !
Se bevete acqua con molti Sali minerali, danneggiate il vostro corpo, favorendo calcoli renali, depositi a livello dei vasi sanguigni e a livello del cervello. Favorite l’ invecchiamento precoce
Focus :Residuo fisso dell’ acqua minerale. Come proteggersi !
Non tutte le acque minerali sono uguali: ognuna ha caratteristiche specifiche che dipendono dal tipo di sali in essa sono disciolti.
Le acque, scorrendo nel sottosuolo, raccolgono i Sali minerali presenti nelle rocce. In base al tipo di minerali in esse disciolti, indicati come "residuo fisso" (cioè la quantità di sali minerali depositati da un litro di acqua fatto evaporare a 180°.
Le acque minerali vengono classificate in base al residuo fisso:
- Minimamente mineralizzate: hanno un contenuto di sali minerali inferiore a 50 milligrammi per litro; si tratta di acque "leggere" che in quanto povere di sali minerali favoriscono la diuresi e facilitano l'espulsione di piccoli calcoli renali. In virtù dei pochi sali minerali , sono ottime acque da tavola, adatte ad essere bevute quotidianamente.
- Oligominerali: hanno un contenuto di sali minerali non superiore ai 500 milligrammi per litro. Sono le più comuni.
- Minerali: il residuo fisso è compreso tra 500 e 1000 milligrammi (1 g) per litro. Contengono una percentuale consistente di sali minerali e pertanto non devono essere bevute in quantità eccessive (fino a un litro al giorno), alternandole con acqua oligominerale. Hanno applicazioni diverse a seconda del tipo di sostanze in esse presenti (calcio, zolfo, ferro, magnesio, bicarbonato...).
- Ricche di sali minerali: il residuo fisso è di oltre 1500 milligrammi per litro. Sono molto ricche di sali, pertanto devono essere bevute specificamente a scopo curativo e su consiglio medico.
Autore: Alessandro Di Coste
mercoledì 30 ottobre 2013
martedì 29 ottobre 2013
lunedì 28 ottobre 2013
domenica 27 ottobre 2013
venerdì 25 ottobre 2013
giovedì 24 ottobre 2013
olio di Neem rimedio naturale contro infezioni virali e batteriche
Uno dei rimedi naturali più accreditati per combattere i pidocchi è l’olio di Neem
acquistabile sia in farmacia che in erboristeria. In purezza, l’olio di
Neem ha un odore particolarmente sgradevole ma è proprio questo che
scoraggia i pidocchi ad attaccarsi ai capelli e alla cute. Passatene
alcune gocce sulla chioma soffermandovi sulle attaccature dei capelli, dove indugerete applicando una maggiore quantità di prodotto.
L’olio di Neem – utilizzato da secoli nella medicina ayurvedica indiana – ha proprietà antivirali, antibatteriche, antisettiche e antifungine che lo rendono perfetto sia per il trattamento della cute umana che di quella animale, spesso esposta all’attacco di insetti e parassiti ben più pericolosi dei pidocchi.
Non a caso è utilizzato in preparazioni cosmetiche ed erboristiche come rimedio naturale contro infezioni virali e batteriche, herpes, forfora, ulcere ma soprattutto come anti-zanzare. Dopo ogni utilizzo voi e il vostro bimbo strizzerete un po’ il naso, ma non credete sia meglio che ricorrere a insetticidi chimici e neurotossine ?
L’olio di Neem – utilizzato da secoli nella medicina ayurvedica indiana – ha proprietà antivirali, antibatteriche, antisettiche e antifungine che lo rendono perfetto sia per il trattamento della cute umana che di quella animale, spesso esposta all’attacco di insetti e parassiti ben più pericolosi dei pidocchi.
Non a caso è utilizzato in preparazioni cosmetiche ed erboristiche come rimedio naturale contro infezioni virali e batteriche, herpes, forfora, ulcere ma soprattutto come anti-zanzare. Dopo ogni utilizzo voi e il vostro bimbo strizzerete un po’ il naso, ma non credete sia meglio che ricorrere a insetticidi chimici e neurotossine ?
Pompa solare . Una fantastica invenzione per irrigare in modo ecologico...
mercoledì 23 ottobre 2013
martedì 22 ottobre 2013
lunedì 21 ottobre 2013
domenica 20 ottobre 2013
sabato 19 ottobre 2013
Strani fenomeni nei cieli ed in terra in tutto il mondo, cosa accade???
venerdì 18 ottobre 2013
giovedì 17 ottobre 2013
Nelle acque minerali tracce di alluminio,arsenico e perfino uranio
mercoledì 16 ottobre 2013
martedì 15 ottobre 2013
sabato 12 ottobre 2013
Gli effetti micidiali dell’alluminio sul nostro corpo
venerdì 11 ottobre 2013
I 15 usi alternativi del dentifricio
giovedì 10 ottobre 2013
Marte e le sue "misteriose ed immense foreste"
Forse non tutti sanno dell’esistenza di alcune sconvolgenti fotografie trasmesse a terra dalla MOC (Mars Orbiter Camera(MOC) a bordo della sonda MGS (Mars Global Surveyor) prima che smettesse di funzionare “morendo” il 2 novembre 2006.
Oltre alle
fotografie di strutture rassomiglianti a tunnel trasparenti all’interno
di canyon, osserviamo la presenza di “cose” che sembrano alberi riuniti
in gruppi sparsi o intere foreste.
La
possibilità dell’esistenza di vita extraterrestre ha sempre affascinato
l’umanità. Per altro, tra gli scienziati si è fatta strada l’idea che
se la vita esiste su Marte, questa debba essere allo stadio di batterio.
Nondimeno, ci sono delle immagini riprese dalla MOC che rimangono inesplicabili.
È il caso della
foto scattata a latitudine -82.02°, longitudine 284.38° (vicino al polo
Sud marziano) che ha mostrato qualcosa di incredibile ma tutt’ora
trascurato: una qualche forma di vegetazione su Marte.
(immagine n° M08-04688, link ufficiale: http://ida.wr.usgs.gov/html/m08046/m0804688.html)
Queste
formazioni assomigliano decisamente a macchie di vegetazione terrestri,
compresi i sistemi di ramificazioni, fotografate dall’alto. Ecco un
lembo di suolo marziano ripreso dalla MOC che mostra alberi. La più
semplice spiegazione per tali immagini, seguendo il dettame detto del
rasoio di Occam, è che si tratti di organismi vegetali di un qualche
genere.
Raffrontando la scala questi “organismi” possono essere enormi, alti fino a un chilometro.
Tuttavia,
ragioniamo sulle condizioni ecologiche del pianeta rosso. Ora su Marte
c’è un clima rigidissimo ma anche in Siberia nella cui taiga esistono
numerose specie arboree.
La condizione
sine qua non per la crescita delle piante (sulla Terra), specie
gimnosperme molto resistenti non sono la tenue pressione atmosferica e
la minore gravità che, anzi, unite all’abbondanza di anidride carbonica
gassosa, costituiscono un vantaggio per le piante, ma la presenza di
acqua liquida nel suolo.
C’è acqua allo
stato liquido nel sottosuolo di Marte? Le piante che vivono nel
permafrost potrebbero adattarsi a Marte? Buona domanda o no?
Gli organismi vegetali (terrestri) per vivere, crescere e riprodursi hanno fondamentalmente bisogno di tre cose:
Acqua (allo stato liquido)
Luce (inteso anche come un intervallo di temperatura)
Nutrienti minerali e anidride carbonica (da organicare attraverso la fotosintesi clorofilliana)
Ora, su Marte
la quantità di luce che arriva al suolo è simile a quella che raggiunge
la superficie terrestre (la maggior distanza dal Sole è compensata da un
atmosfera più rarefatta). Data l’enorme effetto serra prodotto dalla
CO2 in atmosfera anche la temperatura al suolo, specie ai tropici, non
deve essere troppo bassa. Inoltre sul pianeta rosso esiste la
disgregazione meteorica eolica e termica delle rocce per cui esiste la
possibilità della disseminazione tramite il vento (anemocora) e il
substrato per l’attività radicale delle piante. Le Conifere (pini,
abeti, larici, sequoie) sono piante antichissime che una volta
dominavano le terre emerse in particolare durante il periodo Carbonifero
(350-300 milioni di anni orsono), così chiamato perché i tronchi di
questi esseri vegetali con il tempo fossilizzarono diventando l’attuale
carbone fossile.
Se ben
guardiamo, non ci sono controindicazioni biologiche alla crescita
regolare di alcune specie di piante arboree simili alle conifere
terrestri su Marte.
Atmosfera più
rarefatta che sulla Terra quindi maggior necessità di superfici per
l’interscambio gassoso compensata dalla maggiore quantità di anidride
carbonica
Gravità un terzo di quella terrestre che favorisce la crescita geotropica
Probabile mancanza di parassiti e infestanti specifici
Durata del giorno (ritmo circadiano) simile alla Terra e alternanza delle stagioni sebbene di durata doppia
Sotto tali
condizioni l’ipotesi dell’esistenza di esseri vegetali giganteschi
diventa più accettabile. Sovente questi “boschetti” si allargano attorno
ad apparenti bacini contenenti del liquido, presumibilmente acqua. Del
resto perché non ci dovrebbe essere? L’ossigeno è abbondantissimo su
Marte sia nelle rocce perlopiù ossidi (composti dell’ossigeno) sia
nell’aria ricchissima di anidride carbonica. L’idrogeno che serve per
formare l’H2O è l’elemento più comune nell’universo.
La necessità di
celare l’esistenza di esseri vegetali viventi su Marte giustifica anche
i sospetti che il colore del cielo marziano venga alterato onde celare
il colore azzurrognolo causa la presenza di ossigeno di origine
biologica.
Nessuno
scienziato sta attualmente studiando questa documentazione. Perché? A
quale scopo mantenere questo incommensurabile segreto?
La questione è probabilmente di ordine religioso.
Il sistema
economico globale si regge grazie ai conflitti di religione. Religione
in senso metafisico e metaforico di superiorità di un sistema economico
sull’altro, di una razza sull’altra, di un ordine sociale su di un
altro, lo scontro di civiltà.
Se si scoprisse
che antichissime civilizzazioni hanno costruito immense strutture su
Marte, già visibili nel 1800 da Schiaparelli, il nostro mondo eretto su
dogmi scolpiti nella sabbia crollerebbe.
Alla Nasa a
mezza bocca ammettono di tenere nascosto tutto perché “non sappiamo
gestire la verità” (“We can’t handle the truth”). Infatti, riflettete,
quale sarebbe la conseguenza filosofica del non conoscere quale Dio ha
creato la vita su Marte. Una umanità tremante e sgomenta alzerebbe gli
occhi al Cielo domandandosi:
Il mio Dio o il tuo Dio?
Quale Entità più equanime, più salvifica, più misericordiosa ha piantato alberi sul suolo di un altro pianeta?
Di fronte al
dilemma angosciante le guerre si fermerebbero, così il commercio di
armi, i consumi si arresterebbero, con la produzione industriale che
collasserebbe.
Tutti i giorni vengono commessi crimini efferati in nome di un Dio trascendente o soggettivo che è causa di orrore anziché pace.
Ai
leader religiosi sfuggirebbe il controllo delle masse alla stregua dei
politici. Si ritornerebbe al caos primordiale, ossia prima che la morale
delle religioni e l’etica delle istituzioni laiche mettessero ordine
tramite i loro dettami.
Per questo,
nonostante la NASA abbia fornito immagini eloquentissime, di condotti
artificiali, di intere foreste, di costruzioni erette per ingraziare
qualche divinità su Marte, non ne sentiamo parlare. Forse.
A confermare la
volontà di mantenere lontano dalle “masse” queste argomentazioni
subentra oggi anche il totale silenzio della missione “Curiosity”
sull’argomento. Come mai ci sono arrivate solo immagini provenienti da
altopiani rocciosi e non si è mostrato nulla né parlato, anche come
smentita, delle straordinarie foreste di Marte?
Qualche chiarimento sul pellet
Questo
combustibile consente risparmi interessanti sul riscaldamento: fino a
oltre mille euro all'anno. L'acquisto di stufe e caldaie apposite gode
di vari tipi di incentivi, prima fra tutti la detrazione del 50%.
Scegliere il pellet da acquistare però non è sempre facile: abbiamo
chiesto qualche consiglio.
Ai
prezzi attuali del combustibile, una stufa a pellet in una stagione può
tagliare le spese per il riscaldamento da 100 a oltre 1.200 euro a
seconda del tipo di impianto che va ad integrare. Questo modo si
scaldare le nostre abitazioni è sempre più popolare: in Italia oggi ci
sono circa 1,7 milioni di stufe a pellet e circa 50-60mila caldaie a uso
domestico.
Stufe e caldaie a pellett d'altra parte godono anche di diversi incentivi. La facilitazione più usata sono le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, attualmente al 50%, che valgono anche per l'acquisto ex novo e danno diritto a vedersi rimborsata la percentuale di spesa sotto forma di detrazione Irpef (in 10 rate di pari importo su 10 anni). C'è poi il conto termico, un contributo variabile in base alla zona climatica e alla potenza installata erogato in due anni che però si rivolge solo alle sostituzioni di apparecchi già installati: stufe a legna o vecchie stufe a pellet, e, per le caldaie, caldaie a biomassa o a gasolio e, solo per le aziende agricole, GPL.
La convenienza è molto alta. Basta guardare il grafico qui sotto che mostra il costo a MWh dei vari carburanti, calcolato da Assopellet in base ai prezzi aggiornati:
Considerando
che una stufa a pellet produce 7,2 MWh termici in un anno (cioè consumi
1,5 tonnellate di pellet, un dato medio per molte case al nord Italia),
il pellet farebbe risparmiare circa 1.200 euro nel caso vada ad
integrare un impianto a GPL, che diventano 525 nel caso del gasolio e
circa 100 per il metano.
Ma come scegliere il pellet migliore? Il consiglio che ci dà Annalisa Paniz, è di optare, quando possibile per prodotti certificati. Il marchio europeo è l'EN Plus che divide i prodotti in 3 categorie a seconda delle caratteristiche chimico-fisiche del pellet: la A1 per il pellet più pregiato, una seconda, detta A2, e una terza contrassegnata con la lettera B nella quale finisce il pellet più scadente, adatto solo ad esser bruciato per usi industriali.
Per quel che riguarda il potere calorifico, scopriamo che l'importanza di quanto scritto in etichetta è relativa: “Diversi produttori indicano valori fuorvianti, scrivendo il potere calorifico del pellet allo 'stato anidro': possiamo trovare sulle etichette valori tipo 5,3 kWh/kg. In realtà il potere calorifico reale del pellet è attorno ai 4,7-4,8 kWh/kg, ossia circa 16 MegaJoule. Cifre più alte sono false: il potere calorifico non può essere considerato allo stato anidro ma va misurato per quello specifico pellet con il suo contenuto idrico, mediamente del 6-8%".
Ma la qualità del pellet si può capire a una semplice ispezione visiva? La nota distinzione tra pellet chiaro e pellet scuro, scopriamo, “non ha fondamento: può dipendere dal tipo di essicatoio, quello a tamburo tende a tostare leggermente il pellet, dandogli un colore più scuro”. “La cosa importante – consiglia Paniz - è prendere in mano il sacco e vedere quanti residui di pellet sbriciolato ci sono: deve essere compatto, molti residui indicano pellet di scarsa qualità e che ha subito lunghi spostamenti”
Fonte: qualenergia.it
Stufe e caldaie a pellett d'altra parte godono anche di diversi incentivi. La facilitazione più usata sono le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, attualmente al 50%, che valgono anche per l'acquisto ex novo e danno diritto a vedersi rimborsata la percentuale di spesa sotto forma di detrazione Irpef (in 10 rate di pari importo su 10 anni). C'è poi il conto termico, un contributo variabile in base alla zona climatica e alla potenza installata erogato in due anni che però si rivolge solo alle sostituzioni di apparecchi già installati: stufe a legna o vecchie stufe a pellet, e, per le caldaie, caldaie a biomassa o a gasolio e, solo per le aziende agricole, GPL.
La convenienza è molto alta. Basta guardare il grafico qui sotto che mostra il costo a MWh dei vari carburanti, calcolato da Assopellet in base ai prezzi aggiornati:
Ma come scegliere il pellet migliore? Il consiglio che ci dà Annalisa Paniz, è di optare, quando possibile per prodotti certificati. Il marchio europeo è l'EN Plus che divide i prodotti in 3 categorie a seconda delle caratteristiche chimico-fisiche del pellet: la A1 per il pellet più pregiato, una seconda, detta A2, e una terza contrassegnata con la lettera B nella quale finisce il pellet più scadente, adatto solo ad esser bruciato per usi industriali.
Per quel che riguarda il potere calorifico, scopriamo che l'importanza di quanto scritto in etichetta è relativa: “Diversi produttori indicano valori fuorvianti, scrivendo il potere calorifico del pellet allo 'stato anidro': possiamo trovare sulle etichette valori tipo 5,3 kWh/kg. In realtà il potere calorifico reale del pellet è attorno ai 4,7-4,8 kWh/kg, ossia circa 16 MegaJoule. Cifre più alte sono false: il potere calorifico non può essere considerato allo stato anidro ma va misurato per quello specifico pellet con il suo contenuto idrico, mediamente del 6-8%".
Ma la qualità del pellet si può capire a una semplice ispezione visiva? La nota distinzione tra pellet chiaro e pellet scuro, scopriamo, “non ha fondamento: può dipendere dal tipo di essicatoio, quello a tamburo tende a tostare leggermente il pellet, dandogli un colore più scuro”. “La cosa importante – consiglia Paniz - è prendere in mano il sacco e vedere quanti residui di pellet sbriciolato ci sono: deve essere compatto, molti residui indicano pellet di scarsa qualità e che ha subito lunghi spostamenti”
Fonte: qualenergia.it
mercoledì 9 ottobre 2013
Ottobre il mese delle castagne ,come conservarle ?
Le castagne si possono conservare fresche anche per un paio di mesi, se lasciate a bagno in acqua fredda per circa 48 ore e poi lasciate asciugare.
Potete
congelarle sotto forma di purea, oppure congelarle anche arrostite e sbucciate.
Altrimenti si possono fare delle conserve, ma dovete tener presente che le castagne non sono acide e pertanto deperiscono facilmente.
Per garantire una lunga conservazione, dovete quindi prevedere una grande quantità di zucchero (almeno il 60%); in caso contrario la vostra crema o composta di castagne rischierà inevitabilmente di ammuffirsi rapidamente.
Altrimenti si possono fare delle conserve, ma dovete tener presente che le castagne non sono acide e pertanto deperiscono facilmente.
Per garantire una lunga conservazione, dovete quindi prevedere una grande quantità di zucchero (almeno il 60%); in caso contrario la vostra crema o composta di castagne rischierà inevitabilmente di ammuffirsi rapidamente.
martedì 8 ottobre 2013
lunedì 7 ottobre 2013
L’auto che funziona ad aria e fa 100 km con 1€ sta per entrare in produzione
Stanchi di pagare 2 euro al litro di benzina per fare pochissimi
chilometri? Stavolta, potrebbe davvero essere arrivata la soluzione più
adatta a voi: è stata appena prodotta AirPod, una nuovissima
automobile che funziona ad aria compressa e che è in grado di viaggiare
per ben 100 km spendendo un solo euro! E’ ovviamente ad emissioni zero, e
secondo quanto riportato in queste ultime ore a produrla sarà un
consorzio di imprenditori italiani.
Verrà prodotta in Sardegna, a Bolotana, in provincia di Nuoro, e a quanto pare arriverà sul mercato tra molto meno tempo di quanto si pensi. Si tratta di un mezzo totalmente innovativo, alimentato da una propulsione ad aria compressa. A produrlo sarà Air Mobility Consortium, l’unico ad avere la licenza del brevetto AirPod in tutta Europa! Oltre ad essere ridotti i costi di gestione, anche i prezzi d’acquisto saranno contenuti.
Questa fantastica auto fu presentata al Salone di Ginevra del 2009, ma fino ad oggi nessuno l’aveva mai presa in considerazione per farla produrre. A quanto pare, il suo prezzo sarà di 6-7 mila euro, e per fare 100 chilometri basterà spendere un solo euro. Questo, almeno, per la versione mono energy ad aria, che offre intorno ai 120 km di autonomi. Per la dual energy, invece, l’autonomia sarà di 300 chilometri, per un pieno di soli 4 euro.
Saranno diverse le varianti disponibili, tra cui una che offrirà ben quattro posti, un’altra tipo “van” per usi professionali e una baby per i più giovani. Ognuna di esse sarà comandabile da un joystick che sostituirà il volante, mentre la pedaliera sarà la solita delle classiche automobili moderne.
http://www.curiosone.tv
Verrà prodotta in Sardegna, a Bolotana, in provincia di Nuoro, e a quanto pare arriverà sul mercato tra molto meno tempo di quanto si pensi. Si tratta di un mezzo totalmente innovativo, alimentato da una propulsione ad aria compressa. A produrlo sarà Air Mobility Consortium, l’unico ad avere la licenza del brevetto AirPod in tutta Europa! Oltre ad essere ridotti i costi di gestione, anche i prezzi d’acquisto saranno contenuti.
Questa fantastica auto fu presentata al Salone di Ginevra del 2009, ma fino ad oggi nessuno l’aveva mai presa in considerazione per farla produrre. A quanto pare, il suo prezzo sarà di 6-7 mila euro, e per fare 100 chilometri basterà spendere un solo euro. Questo, almeno, per la versione mono energy ad aria, che offre intorno ai 120 km di autonomi. Per la dual energy, invece, l’autonomia sarà di 300 chilometri, per un pieno di soli 4 euro.
Saranno diverse le varianti disponibili, tra cui una che offrirà ben quattro posti, un’altra tipo “van” per usi professionali e una baby per i più giovani. Ognuna di esse sarà comandabile da un joystick che sostituirà il volante, mentre la pedaliera sarà la solita delle classiche automobili moderne.
http://www.curiosone.tv
domenica 6 ottobre 2013
sabato 5 ottobre 2013
10 farine alternative alla farina 00
venerdì 4 ottobre 2013
Boom di avvistamenti UFO in tutt’Italia
giovedì 3 ottobre 2013, 10:03 di
Redazione MeteoWeb
La
Centro Ufologico Mediterraneo ovverossia al C.UFO.M., le segnalazioni
ufo pervengono sempre in grande quantità, per cui anche questa volta sul
sito ufficiale www.centroufologicomediterraneo.it
troviamo una miriade di episodi ufo con immagini veramente molto belle e
misteriose a cui gli ufologi mediterranei cercano di dare una qualche
spiegazione convenzionale che però non è sempre possibile. Vengono in
aiuto al sito anche youtube con il canale CUFOMCHANNEL, Facebok e
Twitter tutti utilizzati con pagine a tema ufo. Ancora una volta il
presidente Angelo Carannante, nel comunicare i nuovi casi ufo, indica la
costante della provenienza di avvistamenti ufo in pratica da ogni parte
d’Italia e qualche volta anche dall’estero, proprio a testimoniare la
massiccia presenza di oggetti volanti non identificati che ovviamente
non significa velivolo alieno ma solo un oggetto volante non
identificato la cui natura è sconosciuta. Nulla toglie che questi ovni
alla fine siano identificati con palloni meteorologici, pianeti,
lanterne cinesi, aerei, ecc.. In questa tornata di post, il sito citato
propone varie città teatro di segnalazioni: Venezia da dove una persona
ha mandato al C.UFO.M. due strane fotografie. Mantova dove è stata
osservata una strana luce guizzante schizzare via. Roma e Campolattaro
nel beneventano sorvolate da stranissime luci verdi anche sotto forma di
raggi viste da decine di giovani. Monteilfone in provincia di
Campobasso da cui sono giunte le immagini di quelli che appaiono come
due dischi volanti. Torino scenario della presenza di un oggetto volante
non identificato a forma triangolare. E così in u elenco interminabile
che riempie una pagina a rullo sul detto sito del Centro Ufologico
Mediterraneo. Infine non è superfluo ricordare che la serie di
avvistamenti è in continuo aggiornamento ed ogni caso ufo riceve una
risposta.
giovedì 3 ottobre 2013
INFORMATEVI, NON PERMETTETE AGLI ALTRI DI DECIDERE PER VOI! ! !
mercoledì 2 ottobre 2013
martedì 1 ottobre 2013
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