gli archeologi hanno scoperto sempre più elementi sull'antica civiltà dei sumeri .
CERCARE LA CONOSCENZA NELLA VITA QUOTIDIANA AMBIENTE-ECOLOGIA-ANIMALI-RINNOVABILI-SATIRA-FOTOGRAFIA - ARTE - COSE CURIOSE - COSE UTILI -
venerdì 28 febbraio 2014
I 12 ALIMENTI CON PIU’ PESTICIDI
giovedì 27 febbraio 2014
martedì 25 febbraio 2014
lunedì 24 febbraio 2014
sabato 22 febbraio 2014
giovedì 20 febbraio 2014
mercoledì 19 febbraio 2014
martedì 18 febbraio 2014
lunedì 17 febbraio 2014
domenica 16 febbraio 2014
sabato 15 febbraio 2014
Discussioni sugli Ufo di ex astronauti e un alto funzionario
venerdì 14 febbraio 2014
giovedì 13 febbraio 2014
martedì 11 febbraio 2014
lunedì 10 febbraio 2014
domenica 9 febbraio 2014
sabato 8 febbraio 2014
I benefici della liquirizia per la salute
venerdì 7 febbraio 2014
giovedì 6 febbraio 2014
IMPARIAMO A MANGIARE SANO CON I CIBI VEGETALI.
UN LIBRO DELLA DOTTORESSA LUCIANA BARONI scaricabile gratuitamente qui:
http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/VSK.pdf
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Come riconoscere i prodotti cinesi dal codice a barre
Per consumare in modo consapevole
dobbiamo saper conoscere ciò che acquistiamo. Possiamo imparare a
leggere tutti gli ingredienti contenuti nei vari articoli, identificando
in alcuni casi sostanze che potrebbero essere dannose, ma possiamo
anche capirne meglio la provenienza leggendo i codici a barre. Come
possiamo imparare a leggerli e interpretarli?
Leggendo i codici a barre possiamo capire la provenienza dei vari prodotti, quando siamo al supermercato ed effettuiamo degli acquisti accertiamoci al momento che l’alimento che acquistiamo sia quanto più possibile a minor impatto ambientale e sicuro per la nostra salute. Purtroppo ogni giorno si scopre che alimenti di provenienza indubbia sono stati contaminati, non sono sicuri etc..
Molti prodotti negli ultimi tempi provengono dalla Cina e non sono considerati sicuri, nemmeno fra gli alimenti, recentemente invece per ciò che concerne i giocattoli è stato fatto un maxi sequestro per problemi di tossicità.
Come possiamo fare a leggere i codici a barre di prodotti alimentari? Spesso non viene indicata la reale provenienza dei prodotti per evitare merci invendute e quindi impariamo noi a leggere i codici.
Quando troviamo le prime 3 cifre del codice a barre che corrisponde a 690, 691 o 692, la provenienza è Made in Cina, mentre se il codice è 471 Made in Taiwan.
Se le prime 3 cifre del codice a barre sono 00-09 la provenienza è di origine USA.
Riepiloghiamo il tutto in una semplice tabella.
Leggendo i codici a barre possiamo capire la provenienza dei vari prodotti, quando siamo al supermercato ed effettuiamo degli acquisti accertiamoci al momento che l’alimento che acquistiamo sia quanto più possibile a minor impatto ambientale e sicuro per la nostra salute. Purtroppo ogni giorno si scopre che alimenti di provenienza indubbia sono stati contaminati, non sono sicuri etc..
Molti prodotti negli ultimi tempi provengono dalla Cina e non sono considerati sicuri, nemmeno fra gli alimenti, recentemente invece per ciò che concerne i giocattoli è stato fatto un maxi sequestro per problemi di tossicità.
Come possiamo fare a leggere i codici a barre di prodotti alimentari? Spesso non viene indicata la reale provenienza dei prodotti per evitare merci invendute e quindi impariamo noi a leggere i codici.
Quando troviamo le prime 3 cifre del codice a barre che corrisponde a 690, 691 o 692, la provenienza è Made in Cina, mentre se il codice è 471 Made in Taiwan.
Se le prime 3 cifre del codice a barre sono 00-09 la provenienza è di origine USA.
Riepiloghiamo il tutto in una semplice tabella.
Prime cifre codice a barre | Origine |
890 | India |
690, 691, 692 | Cina |
40-44 | Germania |
471 | Taiwan |
30-37 | Francia |
50 | Regno Unito |
49 | Giappone |
00 – 09 | USA e Canada |
80 | Italia |
84 | Spagna |
mercoledì 5 febbraio 2014
Per dimagrire? Basta abbassare la temperatura dei termosifoni a casa
lunedì 3 febbraio 2014
Che cosa ha causato un'improvvisa attivazione delle piramidi?
domenica 2 febbraio 2014
Nove cose da sapere prima di andare al ristorante
Quasi il 60% degli addetti al settore della ristorazione va a lavorare sebbene malati
In un sondaggio del 2013 condotto su 491 addetti ai servizi alimentari di 391 ristoranti di nove stati americani, il Center for Disease Control ha rilevato che il 60% ricordava di essere andato a lavoro nonostante malato almeno una volta nella vita. Di questi, il 20% è andato a lavoro pur avendo sintomi come vomito o diarrea.
Gli addetti alla cucina lavano le mani solo il 27% delle volte consigliate
In uno studio su 321 lavoratori addetti alla preparazione del cibo, il CDC ha rilevato che coloro che hanno contatto con gli alimenti crudi dovrebbero lavare le mani almeno 8,6 volte l'ora. In realtà le lavano in media 2 o 3 volte l'ora. Più il ristorante è affollato, meno è l'attenzione al semplice gesto che potrebbe debellare non pochi germi.
Il ghiaccio di alcuni ristoranti è meno pulit dell'acqua dei bagni
Un report del 2006 fece scalpore perché mostrò che il ghiaccio di alcuni ristoranti della Florida conteneva più germi dell'acqua della toilette. Probabilmente per le macchine da ghiaccio o forse per la contaminazione delle mani che li toccano, fatto sta che i cubetti di ghiaccio non sono esenti da germi e batteri.
40% per cento dei ristoranti non utilizza sempre un tagliere separato per il pollo crudo
Un inquietante rapporto del CDC del 2013 ha dichiarato che il 40% dei 448 manager dei ristorante intervistati "mai, raramente, o solo qualche volta" usa taglieri separati per la carne cruda, compreso il pollo. Ad un certo punto, a quanto pare, qualcuno potrebbe aver tagliato le verdure su residui di pollo crudo. Secondo il CDC, pollame è il quarto elemento più comune associato a casi di intossicazione alimentare e il più grande responsabile delle morti per malattie di origine alimentare.
La stragrande maggioranza degli chef non usa un termometro per "sentire" la cottura della cottura carne macinata
Su 385 ristoranti inclusi in un sondaggio del 2013 di CDC, il 77% dei manager della cucina ha detto che "a volte, raramente, o mai" utilizza un termometro per confermare la cottura di un hamburger. La maggior parte dei cuochi utilizza misure soggettive. Questo porta a un maggior rischio di infezione da E. coli.
Il menu potrebbe contenere 100 volte più batteri di una tavoletta del wc
O almeno così ha detto il Dr. Chuck Gerba dell'Università dell'Arizona a Good Morning America. Gerba e altri tre ricercatori che hanno prelevato campioni da 12 ristoranti, trovando una media di 185.000 batteri sul menu. La maggior parte non erano nocivi. Tuttavia, una squadra di ricercatori ha pubblicato un rapporto 2013 che suggerisce che i menu possono servire come veicolo per gli agenti patogeni come la salmonella ed E. coli
Panni usati per la pulizia spesso veicolano batteri
Spesso gli addetti al servizio di sala non hanno il tempo di pulire i menu e i tavoli prima di far accomodare i clienti. Tuttavia, stando agli studi, gli strofinacci utilizzati potrebbero non essere i migliori strumenti per la pulizia, In un'indagine del 2006, infatti, analizzando 23 strofinacci di altrettanti ristoranti, i ricercatori hanno trovato batteri coliformi nell' 89.2% dei panni. I tavoli puliti con questi stracci sono stati contaminati di batteri in maniera più alta rispetto a prima della pulizia.
Sale e pepe dovrebbero essere puliti regolarmente , ma a volte questo non accade.
In 20.000 campioni di spezie importate testate tra il 2004 e il 2009, la FDA ha trovato che il 7% erano contaminati dalla salmonella. Più probabilità di essere contaminati l'avevano il pepe, il cumino, il curry, il coriandolo, il basilico, l'origano e i semi di sesamo.
Le mosche nei ristoranti possono trasferire i batteri
I risultati di uno studio della Kansas State University del 2006 hanno confermato che le mosche veicolano batteri resistenti, contaminando i cibi, potenziale causa di malattie per gli esseri umani.
http://www.huffingtonpost.it
In un sondaggio del 2013 condotto su 491 addetti ai servizi alimentari di 391 ristoranti di nove stati americani, il Center for Disease Control ha rilevato che il 60% ricordava di essere andato a lavoro nonostante malato almeno una volta nella vita. Di questi, il 20% è andato a lavoro pur avendo sintomi come vomito o diarrea.
Gli addetti alla cucina lavano le mani solo il 27% delle volte consigliate
In uno studio su 321 lavoratori addetti alla preparazione del cibo, il CDC ha rilevato che coloro che hanno contatto con gli alimenti crudi dovrebbero lavare le mani almeno 8,6 volte l'ora. In realtà le lavano in media 2 o 3 volte l'ora. Più il ristorante è affollato, meno è l'attenzione al semplice gesto che potrebbe debellare non pochi germi.
Il ghiaccio di alcuni ristoranti è meno pulit dell'acqua dei bagni
Un report del 2006 fece scalpore perché mostrò che il ghiaccio di alcuni ristoranti della Florida conteneva più germi dell'acqua della toilette. Probabilmente per le macchine da ghiaccio o forse per la contaminazione delle mani che li toccano, fatto sta che i cubetti di ghiaccio non sono esenti da germi e batteri.
40% per cento dei ristoranti non utilizza sempre un tagliere separato per il pollo crudo
Un inquietante rapporto del CDC del 2013 ha dichiarato che il 40% dei 448 manager dei ristorante intervistati "mai, raramente, o solo qualche volta" usa taglieri separati per la carne cruda, compreso il pollo. Ad un certo punto, a quanto pare, qualcuno potrebbe aver tagliato le verdure su residui di pollo crudo. Secondo il CDC, pollame è il quarto elemento più comune associato a casi di intossicazione alimentare e il più grande responsabile delle morti per malattie di origine alimentare.
La stragrande maggioranza degli chef non usa un termometro per "sentire" la cottura della cottura carne macinata
Su 385 ristoranti inclusi in un sondaggio del 2013 di CDC, il 77% dei manager della cucina ha detto che "a volte, raramente, o mai" utilizza un termometro per confermare la cottura di un hamburger. La maggior parte dei cuochi utilizza misure soggettive. Questo porta a un maggior rischio di infezione da E. coli.
Il menu potrebbe contenere 100 volte più batteri di una tavoletta del wc
O almeno così ha detto il Dr. Chuck Gerba dell'Università dell'Arizona a Good Morning America. Gerba e altri tre ricercatori che hanno prelevato campioni da 12 ristoranti, trovando una media di 185.000 batteri sul menu. La maggior parte non erano nocivi. Tuttavia, una squadra di ricercatori ha pubblicato un rapporto 2013 che suggerisce che i menu possono servire come veicolo per gli agenti patogeni come la salmonella ed E. coli
Panni usati per la pulizia spesso veicolano batteri
Spesso gli addetti al servizio di sala non hanno il tempo di pulire i menu e i tavoli prima di far accomodare i clienti. Tuttavia, stando agli studi, gli strofinacci utilizzati potrebbero non essere i migliori strumenti per la pulizia, In un'indagine del 2006, infatti, analizzando 23 strofinacci di altrettanti ristoranti, i ricercatori hanno trovato batteri coliformi nell' 89.2% dei panni. I tavoli puliti con questi stracci sono stati contaminati di batteri in maniera più alta rispetto a prima della pulizia.
Sale e pepe dovrebbero essere puliti regolarmente , ma a volte questo non accade.
In 20.000 campioni di spezie importate testate tra il 2004 e il 2009, la FDA ha trovato che il 7% erano contaminati dalla salmonella. Più probabilità di essere contaminati l'avevano il pepe, il cumino, il curry, il coriandolo, il basilico, l'origano e i semi di sesamo.
Le mosche nei ristoranti possono trasferire i batteri
I risultati di uno studio della Kansas State University del 2006 hanno confermato che le mosche veicolano batteri resistenti, contaminando i cibi, potenziale causa di malattie per gli esseri umani.
http://www.huffingtonpost.it
Il pericolo di cucinare o conservare gli alimenti con la carta di alluminio
sabato 1 febbraio 2014
Proprietà della zucca e dei suoi semi
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