http://www.bresciatoday.it/cronaca/centenaro-lonato-mucche-morte.html
CERCARE LA CONOSCENZA NELLA VITA QUOTIDIANA AMBIENTE-ECOLOGIA-ANIMALI-RINNOVABILI-SATIRA-FOTOGRAFIA - ARTE - COSE CURIOSE - COSE UTILI -
mercoledì 31 dicembre 2014
martedì 30 dicembre 2014
lunedì 29 dicembre 2014
sabato 27 dicembre 2014
venerdì 26 dicembre 2014
giovedì 25 dicembre 2014
mercoledì 24 dicembre 2014
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mercoledì 3 dicembre 2014
martedì 2 dicembre 2014
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venerdì 28 novembre 2014
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martedì 18 novembre 2014
lunedì 17 novembre 2014
domenica 16 novembre 2014
sabato 15 novembre 2014
Profumatore Spray per ambienti
Una facile ricetta per produrre in casa una miscela da vaporizzare
negli ambienti per profumare e con un’azione antisettica e balsamica.
Prima di tutto procuratevi un contenitore ricaricabile con un erogatore spray, potete riciclare anche quelli dei detersivi basta che sia ben lavato.
Fate una soluzione con:
Consigliamo di utilizzare solo oli essenziali naturali puri, evitare le essenze sintetiche ricordando che le particelle odorose delle sostanze entrano in circolo velocemente e vengono assorbite dall’organismo.
http://zeauniverse.com
Prima di tutto procuratevi un contenitore ricaricabile con un erogatore spray, potete riciclare anche quelli dei detersivi basta che sia ben lavato.
Fate una soluzione con:
- 500 ml di acqua
- 2 cucchiai di alcool (quello che si usa per fare i liquori o anche acquavite)
- 15 gocce di olio essenziale di Lavanda
- 10 gocce di olio essenziale di Eucalipto
Consigliamo di utilizzare solo oli essenziali naturali puri, evitare le essenze sintetiche ricordando che le particelle odorose delle sostanze entrano in circolo velocemente e vengono assorbite dall’organismo.
http://zeauniverse.com
venerdì 14 novembre 2014
giovedì 13 novembre 2014
Crema di carote bianche con topinambur o patate alla curcuma
Una delicata saporita e salutare minestra molto particolare:
Ingredienti per 2 persone:
2 carote bianche
3 bulbi di topinambur o patate medie
1 spicchio d' aglio
2 foglie di salvia
1 rametto di rosmarino tritato finemente
1 cucchiaio di olio extra vergine
brodo vegetale q.b.
sale integrale
pepe nero
1 cucchiaino di curcuma
Procedimento :
In una pentola d'acciaio far rosolare lo spicchio d'aglio la salvia ed il rosmarino in poco olio e un po' d'acqua. Aggiugere il topinambur o le patate sbucciate e tagliate a dadini, le carote tagliate a rondelle. Portare a bollore e far cuocere finchè le verdure saranno tenere.
Frullare il brodo con le patate e le carote in modo da ottenere una crema, assaggiare e se serve aggiustare di sale.
Togliere dal fuoco, aggiungere il pepe nero la curcuma ed un filo di olio
Ingredienti per 2 persone:
2 carote bianche
3 bulbi di topinambur o patate medie
1 spicchio d' aglio
2 foglie di salvia
1 rametto di rosmarino tritato finemente
1 cucchiaio di olio extra vergine
brodo vegetale q.b.
sale integrale
pepe nero
1 cucchiaino di curcuma
Procedimento :
In una pentola d'acciaio far rosolare lo spicchio d'aglio la salvia ed il rosmarino in poco olio e un po' d'acqua. Aggiugere il topinambur o le patate sbucciate e tagliate a dadini, le carote tagliate a rondelle. Portare a bollore e far cuocere finchè le verdure saranno tenere.
Frullare il brodo con le patate e le carote in modo da ottenere una crema, assaggiare e se serve aggiustare di sale.
Togliere dal fuoco, aggiungere il pepe nero la curcuma ed un filo di olio
Vellutata di radice di prezzemolo, patate e porri
Una sana e particolare minestra .
Ingredienti:
- 2 radici di prezzemolo
- 1 porro
- 1 patata
- 2 scalogni
- brodo vegetale (si puo' far cuocere anche con sola acqua)
- sale
- pepe
- erba cipollina
- 1 porro
- 1 patata
- 2 scalogni
- brodo vegetale (si puo' far cuocere anche con sola acqua)
- sale
- pepe
- erba cipollina
. Parmigiano a piacere
Preparazione:
1: Far appassire in uncucchiaio di olio e acqua il porro e gli scalogni affettati sottilmente.
2: Aggiungere le patate tagliate a fettine sottili e le radici di prezzemolo tagliate a tocchetti.
3: Far andare per 5-10 minuti sulla fiamma alta e coprire col brodo caldo.
4: Cuocere per 30 - 40 minuti o fino a quando le verdure si saranno ammorbidite.
5: Passare tutto al mixer, aggiungere pepe e sale e servire con una spolverata di erba cipollina e volendo parmigiano.
mercoledì 12 novembre 2014
martedì 11 novembre 2014
lunedì 10 novembre 2014
domenica 9 novembre 2014
sabato 8 novembre 2014
venerdì 7 novembre 2014
giovedì 6 novembre 2014
mercoledì 5 novembre 2014
martedì 4 novembre 2014
lunedì 3 novembre 2014
Antibiotico resistenza
Nei giorni scorsi le principali associazioni di
produttori di carne hanno lanciato una massiccia campagna mediatica per
evidenziare quella che considerano l’assoluta sostenibilità di
un’alimentazione basata sui prodotti di origine animale. Ne ha parlato anche il Corriere. L’iniziativa è affiancata da un sito web
che ospita articoli tutti più o meno caratterizzati dallo stesso leit
motiv: mangiare carne fa bene. E in cui la scelta di non consumarne, per
motivi etici o di salute (perché se conta l’opinione dei tecnici
interpellati dalle associazioni che rappresentano chi con la carne fa
business conta anche quella di esperti quali il prof. Umberto Veronesi,
il più noto oncologo italiano, vegetariano non in quanto animalista ma
in quanto medico che ben conosce l’importanza di una sana alimentazione
e che a questo tema ha dedicato un libro),
viene definita “eccentrica moda alimentare”. Ognuno ha le sue opinioni
e, come sempre, noi le rispettiamo. Tuttavia le notizie che arrivano
dalla cronaca rendono leciti tutti i dubbi che il fronte animalista e
veg ha più volte espresso sulla produzione industriale di carne. E’ di
venerdì la notizia del sequestro di farmaci di provenienza illecita avvenuto in allevamenti di nove province italiane
(farmaci e antibiotici utilizzati per aumentare la produzione di
latte). Ed è dei giorni scorsi quella di una sorta di ritorsione
commerciale nei confronti di SkyTg24 dopo alcuni reportage dedicati alla sicurezza alimentare.
Dopo la messa in onda dei servizi che evidenziavano tra l’altro i pericoli della antibiotico-resistenza – il fenomeno per cui i batteri sviluppano la capacità di resistere ai farmaci con conseguente perdita di efficacia di questi ultimi e gravi conseguenze per la vita delle persone –, l’emittente satellitare non si è più vista rinnovare alcuni contratti pubblicitari da aziende del settore. E’ stata la stessa direttrice del telegiornale, Sarah Varetto, a darne notizia agli ascoltatori nella sua introduzione alla nuova inchiesta di Virginia Di Marco sulla relazione stretta tra antibiotici e allevamenti di polli, diventata la cover story della settimana: “Da quando abbiamo deciso di focalizzarci su questi temi e in particolare su quello dell’antibiotico-resistenza legata al consumo delle carni che provengono dagli allevamenti intensivi – ha spiegato -, forse avrete notato qualche inserzionista in meno nei nostri spazi pubblicitari. Ma noi continueremo lo stesso. Il nostro obiettivo è sempre quello di meritarci ogni giorno la fiducia che ci accordate”.
Nell’inchiesta, ancora oggi visibile on demand con MySky e disponibile in streaming web anche qui, si puntano i riflettori in particolare sulla realtà degli allevamenti intensivi di polli, fatti di capannoni più o meno moderni in cui trovano posto fino a 30 mila animali contemporaneamente, con una densità che, a seconda dei casi, varia tra i 15 e i 20-23 esemplari per metro quadrato. In queste condizioni di affollamento è inevitabile che si sviluppino malattie che per effetto della convivenza forzata e dell’ambiente chiuso finiscono col diffondersi tra più animali. La conseguenza è un ricorso massiccio e generalizzato alle terapie antibiotiche, non essendo possibile individuare nella massa i soli animali effettivamente ammalati. Questa pratica di somministrazione estensiva contribuisce ad aumentare l’antibiotico-resistenza, con effetti che si possono poi ripercuotere sulla salute umana (nel servizio si citano dati dell’Oms secondo cui ogni anno in Europa si registrano circa 25 mila vittime da antibiotico-resistenza) per lo sviluppo di batteri su cui poi gli antibiotici non hanno più effetto. Il problema, va detto, non riguarda solo gli allevamenti ma anche l’utilizzo eccessivo che degli antibiotici si tende a fare nella vita di tutti i giorni. Ma il rischio che l’antibiotico-resistenza negli animali si trasferisca ad altri batteri presenti nell’organismo umano secondo gli esperti non va sottovalutata. Non è forse un caso che i ministri della Salute e delle Politiche Agricole, Beatrice Lorenzin e Maurizio Martina, sollecitati sull’argomento, hanno parlato della necessità di ridurre l’utilizzo di antibiotici negli allevamenti intensivi e di puntare ad un sempre maggiore livello di benessere degli animali. Quest’ultimo non dovrebbe essere inteso solo come un dovere morale nei confronti di esseri viventi (e senzienti!) ma anche come garanzia per i consumatori dato che a un migliore benessere corrisponde un migliore stato di salute di ciò che poi è destinato a diventare bistecca.
Il tema è particolarmente dibattuto. I produttori contestano ad esempio il dossier diffuso nelle settimane scorse dalla Lav secondo cui ogni anno, con un consumo medio di 87 kg di carne e una stima di 100 milligrammi di farmaco per chilo utilizzati in fase di allevamento, il consumatore medio arrivi ad introdurre nell’organismo quasi 9 grammi di antibioci, ovvero l’equivalente di quattro trattamenti farmacologici per malattie generiche. I produttori fanno notare che solo gli animali che hanno completamente smaltito gli antibiotici che sono stati loro somministrati – somministrati, assicurano, non in forma preventiva e solo dopo prescrizione veterinaria -, vengono inviati al macello e che quindi non ve ne sarebbe traccia una volta che le carni arrivano sulle tavole.
Ma il punto, al di là dei dettagli di come avvenga questa somministrazione, delle tempistiche e di quanto residuo vi sia effettivamente nel piatto, è forse un altro: perché gli animali degli allevamenti intensivi si ammalano, rendendo necessario il ricorso agli antibiotici? L’allevamento affonda le sue radici nella storia dei tempi, l’uso massiccio di antibiotici è invece storia recente. Se ne deduce che in passato si allevavano animali destinati alla produzione di carne senza bisogno di somministrare loro dei farmaci. Le tecniche di allevamento erano però diverse, gli animali vivevano perlopiù all’aperto e si nutrivano di erba e fieno e non di mangimi. Il discorso va dunque spostato sulla filosofia produttiva che sta dietro agli allevamenti intensivi dei giorni nostri, alla loro ricerca di una sempre maggiore resa, alla propensione a cambiare le naturali abitudini delle diverse specie. Si deve partire insomma dal fatto che quelli allevati sono per definizione ufficiale “animali da reddito”. E come tali considerati alla stregua di una qualunque materia prima. Da cui tutto il resto.
Twitter: @lex_sala
Dopo la messa in onda dei servizi che evidenziavano tra l’altro i pericoli della antibiotico-resistenza – il fenomeno per cui i batteri sviluppano la capacità di resistere ai farmaci con conseguente perdita di efficacia di questi ultimi e gravi conseguenze per la vita delle persone –, l’emittente satellitare non si è più vista rinnovare alcuni contratti pubblicitari da aziende del settore. E’ stata la stessa direttrice del telegiornale, Sarah Varetto, a darne notizia agli ascoltatori nella sua introduzione alla nuova inchiesta di Virginia Di Marco sulla relazione stretta tra antibiotici e allevamenti di polli, diventata la cover story della settimana: “Da quando abbiamo deciso di focalizzarci su questi temi e in particolare su quello dell’antibiotico-resistenza legata al consumo delle carni che provengono dagli allevamenti intensivi – ha spiegato -, forse avrete notato qualche inserzionista in meno nei nostri spazi pubblicitari. Ma noi continueremo lo stesso. Il nostro obiettivo è sempre quello di meritarci ogni giorno la fiducia che ci accordate”.
Nell’inchiesta, ancora oggi visibile on demand con MySky e disponibile in streaming web anche qui, si puntano i riflettori in particolare sulla realtà degli allevamenti intensivi di polli, fatti di capannoni più o meno moderni in cui trovano posto fino a 30 mila animali contemporaneamente, con una densità che, a seconda dei casi, varia tra i 15 e i 20-23 esemplari per metro quadrato. In queste condizioni di affollamento è inevitabile che si sviluppino malattie che per effetto della convivenza forzata e dell’ambiente chiuso finiscono col diffondersi tra più animali. La conseguenza è un ricorso massiccio e generalizzato alle terapie antibiotiche, non essendo possibile individuare nella massa i soli animali effettivamente ammalati. Questa pratica di somministrazione estensiva contribuisce ad aumentare l’antibiotico-resistenza, con effetti che si possono poi ripercuotere sulla salute umana (nel servizio si citano dati dell’Oms secondo cui ogni anno in Europa si registrano circa 25 mila vittime da antibiotico-resistenza) per lo sviluppo di batteri su cui poi gli antibiotici non hanno più effetto. Il problema, va detto, non riguarda solo gli allevamenti ma anche l’utilizzo eccessivo che degli antibiotici si tende a fare nella vita di tutti i giorni. Ma il rischio che l’antibiotico-resistenza negli animali si trasferisca ad altri batteri presenti nell’organismo umano secondo gli esperti non va sottovalutata. Non è forse un caso che i ministri della Salute e delle Politiche Agricole, Beatrice Lorenzin e Maurizio Martina, sollecitati sull’argomento, hanno parlato della necessità di ridurre l’utilizzo di antibiotici negli allevamenti intensivi e di puntare ad un sempre maggiore livello di benessere degli animali. Quest’ultimo non dovrebbe essere inteso solo come un dovere morale nei confronti di esseri viventi (e senzienti!) ma anche come garanzia per i consumatori dato che a un migliore benessere corrisponde un migliore stato di salute di ciò che poi è destinato a diventare bistecca.
Il tema è particolarmente dibattuto. I produttori contestano ad esempio il dossier diffuso nelle settimane scorse dalla Lav secondo cui ogni anno, con un consumo medio di 87 kg di carne e una stima di 100 milligrammi di farmaco per chilo utilizzati in fase di allevamento, il consumatore medio arrivi ad introdurre nell’organismo quasi 9 grammi di antibioci, ovvero l’equivalente di quattro trattamenti farmacologici per malattie generiche. I produttori fanno notare che solo gli animali che hanno completamente smaltito gli antibiotici che sono stati loro somministrati – somministrati, assicurano, non in forma preventiva e solo dopo prescrizione veterinaria -, vengono inviati al macello e che quindi non ve ne sarebbe traccia una volta che le carni arrivano sulle tavole.
Ma il punto, al di là dei dettagli di come avvenga questa somministrazione, delle tempistiche e di quanto residuo vi sia effettivamente nel piatto, è forse un altro: perché gli animali degli allevamenti intensivi si ammalano, rendendo necessario il ricorso agli antibiotici? L’allevamento affonda le sue radici nella storia dei tempi, l’uso massiccio di antibiotici è invece storia recente. Se ne deduce che in passato si allevavano animali destinati alla produzione di carne senza bisogno di somministrare loro dei farmaci. Le tecniche di allevamento erano però diverse, gli animali vivevano perlopiù all’aperto e si nutrivano di erba e fieno e non di mangimi. Il discorso va dunque spostato sulla filosofia produttiva che sta dietro agli allevamenti intensivi dei giorni nostri, alla loro ricerca di una sempre maggiore resa, alla propensione a cambiare le naturali abitudini delle diverse specie. Si deve partire insomma dal fatto che quelli allevati sono per definizione ufficiale “animali da reddito”. E come tali considerati alla stregua di una qualunque materia prima. Da cui tutto il resto.
Twitter: @lex_sala
domenica 2 novembre 2014
venerdì 31 ottobre 2014
giovedì 30 ottobre 2014
mercoledì 29 ottobre 2014
Come fare per conoscere gli ingredienti del dentifricio
Controlliamo il colore della banda:
Molti di noi inconsapevolmente, quando acquistano il dentifricio, non prestano attenzione alla barra colorata posta alla fine del tubetto.
Attenzione perchè questo piccolo elemento vi fornirà importanti notizie sulle sostanze da cui è composto il dentifricio.
L’origine degli ingredienti che si trovano nel dentifricio si può distinguere a seconda del colore che si trova sulla barra posizionata sul retro del tubetto.
Qui sotto verranno elencati i colori delle barre con le corrispettive composizioni degli ingredienti in modo che possiate essere capaci di distinguerli e di acquistare consapevolmente il prodotto.
Molti di noi inconsapevolmente, quando acquistano il dentifricio, non prestano attenzione alla barra colorata posta alla fine del tubetto.
Attenzione perchè questo piccolo elemento vi fornirà importanti notizie sulle sostanze da cui è composto il dentifricio.
L’origine degli ingredienti che si trovano nel dentifricio si può distinguere a seconda del colore che si trova sulla barra posizionata sul retro del tubetto.
Qui sotto verranno elencati i colori delle barre con le corrispettive composizioni degli ingredienti in modo che possiate essere capaci di distinguerli e di acquistare consapevolmente il prodotto.
- se la barra è VERDE gli ingredienti sono tutti naturali
- se la barra è BLU gli ingredienti sono naturali + medicinali
- se la barra è ROSSA gli ingredienti sono naturali+ chimici
- se la barra è NERA gli ingredienti sono tutti chimici
martedì 28 ottobre 2014
domenica 26 ottobre 2014
sabato 25 ottobre 2014
Tiroide pigra ???
Un aiuto dalla sanguinella :
Con il macerato glicerico di sanguinella la riattivi. Per conservare in salute la tiroidee è necessario un ciclo periodico di depurazione: si assume per due mesi il macerato glicerico di sanguinella ( cornus sanguinella gemmoderivato, 1DH), 50-70 gocce una volta al giorno in poca acqua 15 minuti prima di pranzo.
http://www.riza.it/benessere/sos-salute/3960/se-la-tiroide-e-pigra-l-aiuta-la-sanguinella.html
Con il macerato glicerico di sanguinella la riattivi. Per conservare in salute la tiroidee è necessario un ciclo periodico di depurazione: si assume per due mesi il macerato glicerico di sanguinella ( cornus sanguinella gemmoderivato, 1DH), 50-70 gocce una volta al giorno in poca acqua 15 minuti prima di pranzo.
http://www.riza.it/benessere/sos-salute/3960/se-la-tiroide-e-pigra-l-aiuta-la-sanguinella.html
venerdì 24 ottobre 2014
giovedì 23 ottobre 2014
mercoledì 22 ottobre 2014
martedì 21 ottobre 2014
lunedì 20 ottobre 2014
sabato 18 ottobre 2014
venerdì 17 ottobre 2014
giovedì 16 ottobre 2014
mercoledì 15 ottobre 2014
martedì 14 ottobre 2014
lunedì 13 ottobre 2014
domenica 12 ottobre 2014
sabato 11 ottobre 2014
venerdì 10 ottobre 2014
giovedì 9 ottobre 2014
Una lista di alimenti con maggiori pesticidi
1) mele
2) sedano
3) peperoni
4) pesche
5) fragole
6) pesche nettarine
7) uva
8) spinaci
9) lattuga
10)cetrioli
11) mirtilli
12) patate
I 15 alimenti con meno pesticidi
1) cipolla,
2) mais,
3) ananas,
4) avocado,
5) cavolo,
6) piselli dolci,
7) asparagi,
8) mango,
9) melanzana,
10) kiwi,
11) cantalupo,
12) patate dolci,
13) pompelmo,
14) anguria
15) funghi.
mercoledì 8 ottobre 2014
L’1% si prepara:......
kit anti-ebola distribuito a banchieri e ministri…
Ai cittadini predicano ‘calma’, ma loro, i membri dell’élite, si stanno preparando.Ad economisti, banchieri centrali e ministri delle Finanze in arrivo a Washington Dc per gli Annual Meetings del Fondo monetario internazionale sta venendo distribuito un ‘kit anti-ebola’.
Un termometro per tenere traccia della propria temperatura corporea, visto che la febbre è uno dei primi sintomi della malattia. Più documenti informativi. E numeri ad hoc per emergenza.
Per i “padroni dell’universo” sono stati creati anche numeri ad hoc attivi 24 ore su 24 per chiedere consigli e assistenza d’emergenza attraverso il Global Security Operations Center del Fondo.
Nel foglio informativo che è parte del kit, il Fondo rassicura i partecipanti sul monitoraggio di eventuali partecipanti alle riunioni provenienti dall’Africa.
Loro si, che si sanno proteggere.
http://voxnews.info/2014/10/07/l1-si-prepara-kit-anti-ebola-distribuito-a-banchieri-e-ministri/
martedì 7 ottobre 2014
lunedì 6 ottobre 2014
domenica 5 ottobre 2014
sabato 4 ottobre 2014
venerdì 3 ottobre 2014
giovedì 2 ottobre 2014
Già nel 1912 si scoprì che le cellule sono immortali,ma muoriamo lo stesso.Ecco perchè
Alexis Carrel dimostrò che le cellule sono immortali facendo
vivere il cuore di un pollo per 29 anni!Ecco qual’è il segreto
dell’immortalità e della morte.
In passato è stato dimostrato che una cellula potrebbe vivere per un tempo indeterminato in perfetta salute.
È stato dimostrato realmente in laboratorio da un famoso premio Nobel.
Un famoso fisiologo francese, Alexis Carrel, al Rockefeller
Institute for Medical Research, mantenne in vita il cuore di un pollo
per circa 29 anni in una soluzione salina (che conteneva minerali nelle
stesse proporzioni di quelle del sangue del pollo) che egli rinnovava
tutti i giorni.
Carrel giunse alla conclusione che il tempo di vita di una cellula è
indefinito fintanto che viene fornito il nutrimento e viene ripulita
dalle sue escrezioni.
Difatti le cellule crescevano e prosperavano fintanto che le loro evacuazioni venivano rimosse. Condizioni non igieniche procuravano una minore vitalità, deterioramento e morte.
Carrel mantenne in vita cellule di un cuore di pollo fino a quando qualcuno si dimenticò (dimenticò?) di eliminare le loro escrezioni.
Riuscì quasi a decuplicare la media durata di vita di quelle cellule.
La chiave per mantenere in perfetta salute una cellula è quella di liberarla dai residui dentro e intorno ad essa.
Anche Arnold Ehret arrivò ad una conclusione pressoché identica: nel suo libro “Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco” afferma che con un’alimentazione sana, dopo anni di cibi errati, inizialmente l’organismo libera gli intestini dei residui accumulati e poi va sempre più a fondo ripulendo tutti i tessuti del corpo e dopo che questo è avvenuto si acquisisce la salute perfetta.
Ma torniamo all’esperimento di Alexis Carrel e alle sue conclusioni che possiamo trovare in ogni testo universitario di Biologia.
Il dott. Alexis Carrel, a questo proposito, diceva:“La cellula è immortale. È semplicemente il fluido nella quale galleggia che si degrada. Sostituendo questo fluido ad intervalli regolari, daremo alla cellula ciò che le necessita per nutrirsi e, per quanto ne sappiamo, il pulsare della vita potrà continuare indefinitamente”.
Immaginate una casa da cui non si eliminano i rifiuti e si nascondono sotto il tappeto. Nel giro di pochi mesi, accumulando dei rifiuti ogni giorno, la casa avrebbe un odore orribile. Nel nostro corpo succede la stessa cosa.
Solo che nel nostro corpo “nascondere sotto il tappeto i rifiuti” equivale a ritenzione idrica, gonfiori intestinali, tossiemia ematica, infezioni e infiammazioni dei tessuti. Il processo d’invecchiamento comincia dal primo momento della nostra vita, consiste nell’accumulazione dei prodotti di rifiuto non espulsi. Le cellule si deteriorano a causa dell’accumulo di tossine!! Inconsapevolmente, ci intossichiamo da soli e nessuno ce lo dice. Il nostro organismo è la macchina più perfetta e meravigliosa che possa esistere. Per questo ha la bellissima capacità di autoguarigione e disintossicazione che la società “evoluta” di oggi tampona continuamente con i farmaci. Un raffreddore o una tosse che indicano l’eliminazione in corso di muco dal nostro corpo spaventano le mamme… e si inizia fin da piccoli (inconsapevoli e innocenti) con i farmaci, quando in realtà basterebbe lasciare lavorare e riposare il nostro corpo affinché completi l’eliminazione di scorie e smettere di imbottirlo di cibo e farmaci proprio quando è in fase di eliminazione. I consigli dei nostri avi vengono messi da parte… un aereosol di acqua e sale, una siringa di fisiologica nelle cavità nasali, fumenti, non vengono più considerati. Molti, presi dalla paura e dalla mancanza di pazienza preferiscono agire immediatamente con antibiotici, sciroppi e farmaci di ogni tipo, seguendo i consigli più “sinceri” delle Aziende Farmaceutiche. Dopotutto come contraddirle?… stanno facendo il loro lavoro: non a caso si chiamano Aziende! E’ solo l’inconsapevolezza di certe famiglie che permette a “certi” Fast Food di continuare a far soldi anche dopo aver pubblicato lo spot che vedete a fianco. In un mondo sano certe propagande sarebbero valse il fallimento di quell’industria, ma probabilmente qui le cose vanno diversamente. Forse l’uomo sano, libero (da farmaci e debiti) e consapevole mette paura ai poteri forti, che ultimamente iniziano a perder colpi grazie alla presa di coscienza in atto e al rapido passaparola della rete.
Fortunatamente qualcuno sta aprendo gli occhi. Sarà per i tempi che stiamo vivendo, ma la massa critica si sta svegliando e in molti iniziano a comprendere che (quando è possibile) la natura può essere assecondata e aiutata nel suo lavoro con metodi naturali. Ecco perché ottimi risultati nascono da un’alimentazione equilibrata, una sana attività fisica e dalla pulizia degli organi più importanti (es. lavaggio epatico, idro-colon terapia, ecc…).
Fonte: http://contiandrea.wordpress.com/2011/10/03/la-cellula-e-immortale/
In passato è stato dimostrato che una cellula potrebbe vivere per un tempo indeterminato in perfetta salute.
È stato dimostrato realmente in laboratorio da un famoso premio Nobel.
Difatti le cellule crescevano e prosperavano fintanto che le loro evacuazioni venivano rimosse. Condizioni non igieniche procuravano una minore vitalità, deterioramento e morte.
Carrel mantenne in vita cellule di un cuore di pollo fino a quando qualcuno si dimenticò (dimenticò?) di eliminare le loro escrezioni.
Riuscì quasi a decuplicare la media durata di vita di quelle cellule.
La chiave per mantenere in perfetta salute una cellula è quella di liberarla dai residui dentro e intorno ad essa.
Anche Arnold Ehret arrivò ad una conclusione pressoché identica: nel suo libro “Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco” afferma che con un’alimentazione sana, dopo anni di cibi errati, inizialmente l’organismo libera gli intestini dei residui accumulati e poi va sempre più a fondo ripulendo tutti i tessuti del corpo e dopo che questo è avvenuto si acquisisce la salute perfetta.
Ma torniamo all’esperimento di Alexis Carrel e alle sue conclusioni che possiamo trovare in ogni testo universitario di Biologia.
Il dott. Alexis Carrel, a questo proposito, diceva:“La cellula è immortale. È semplicemente il fluido nella quale galleggia che si degrada. Sostituendo questo fluido ad intervalli regolari, daremo alla cellula ciò che le necessita per nutrirsi e, per quanto ne sappiamo, il pulsare della vita potrà continuare indefinitamente”.
Immaginate una casa da cui non si eliminano i rifiuti e si nascondono sotto il tappeto. Nel giro di pochi mesi, accumulando dei rifiuti ogni giorno, la casa avrebbe un odore orribile. Nel nostro corpo succede la stessa cosa.
Solo che nel nostro corpo “nascondere sotto il tappeto i rifiuti” equivale a ritenzione idrica, gonfiori intestinali, tossiemia ematica, infezioni e infiammazioni dei tessuti. Il processo d’invecchiamento comincia dal primo momento della nostra vita, consiste nell’accumulazione dei prodotti di rifiuto non espulsi. Le cellule si deteriorano a causa dell’accumulo di tossine!! Inconsapevolmente, ci intossichiamo da soli e nessuno ce lo dice. Il nostro organismo è la macchina più perfetta e meravigliosa che possa esistere. Per questo ha la bellissima capacità di autoguarigione e disintossicazione che la società “evoluta” di oggi tampona continuamente con i farmaci. Un raffreddore o una tosse che indicano l’eliminazione in corso di muco dal nostro corpo spaventano le mamme… e si inizia fin da piccoli (inconsapevoli e innocenti) con i farmaci, quando in realtà basterebbe lasciare lavorare e riposare il nostro corpo affinché completi l’eliminazione di scorie e smettere di imbottirlo di cibo e farmaci proprio quando è in fase di eliminazione. I consigli dei nostri avi vengono messi da parte… un aereosol di acqua e sale, una siringa di fisiologica nelle cavità nasali, fumenti, non vengono più considerati. Molti, presi dalla paura e dalla mancanza di pazienza preferiscono agire immediatamente con antibiotici, sciroppi e farmaci di ogni tipo, seguendo i consigli più “sinceri” delle Aziende Farmaceutiche. Dopotutto come contraddirle?… stanno facendo il loro lavoro: non a caso si chiamano Aziende! E’ solo l’inconsapevolezza di certe famiglie che permette a “certi” Fast Food di continuare a far soldi anche dopo aver pubblicato lo spot che vedete a fianco. In un mondo sano certe propagande sarebbero valse il fallimento di quell’industria, ma probabilmente qui le cose vanno diversamente. Forse l’uomo sano, libero (da farmaci e debiti) e consapevole mette paura ai poteri forti, che ultimamente iniziano a perder colpi grazie alla presa di coscienza in atto e al rapido passaparola della rete.
Fortunatamente qualcuno sta aprendo gli occhi. Sarà per i tempi che stiamo vivendo, ma la massa critica si sta svegliando e in molti iniziano a comprendere che (quando è possibile) la natura può essere assecondata e aiutata nel suo lavoro con metodi naturali. Ecco perché ottimi risultati nascono da un’alimentazione equilibrata, una sana attività fisica e dalla pulizia degli organi più importanti (es. lavaggio epatico, idro-colon terapia, ecc…).
Fonte: http://contiandrea.wordpress.com/2011/10/03/la-cellula-e-immortale/